mercoledì 11 luglio 2007

ISLAMPUNK

Qualche tempo fa parlai di un libro: AMERICAN PUNK HARDCORE

Oggi parlo di quest'altro, preso ieri sera in libreria dopo un po' di attesa che arrivasse.

Il Punk e l'Islam si possono incontrare? Che senso ha un burqa che copre pure gli occhi ma che ha cucite sopra decine di toppe e pezze di gruppi come Minor Threat, Social Distortion, Dead Kennedys? Un Punk straightedge che non fuma, non beve, non scopa, segue l'islam quasi alla lettera (quando non si dimentica di pregare perché si è svegliato tardi), può convivere con altri Punk che dell'islam se ne fregano abbastanza da fumare spinelli e bere birra mentre recitano la preghiera delle 5?

In una comune di Buffalo (New York), sì. QUello che mi piace di questo libro, scritto benissimo, asciutto, sincero, onesto, è che Michael Muhammad Knight (nei panni del punk straightedge Yusuf Ali) racconta le vicende di personaggi strabilianti e incredibili; mette in risalto le loro avventure da punk e racconta il loro rapporto con la religione. Insomma, alla fine ci si ritrova a pensare sia all'una che all'altra cosa e di quanto sia pericoloso fare incazzare Umar (una specie di Henri Rollins, ma musulmano convinto forte). Soprattutto però, fa ridere: insomma, voi ve la vedete una ragazza musulmana coperta dal burqa con le toppe dei suoi gruppi musicali preferiti saltare su un palco e cantare un pezzo dei Dead Kennedys?

Gesù. (anzi Allah)

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