martedì 31 marzo 2009

THE MAN IS A MAN WHEN IS A MAN # 1 / IL RITORNO DEL...

Per il momento Zizzè non l'ha ancora fatto, e probabilmente verrebbe una cosa migliore della mia.
Per ora accontentatevi di questa schifezza di report, pezzenti che non siete altro, ma ricordate bene: c'è sempre chi sta peggio di voi, anche se all'apparenza non sembra.

Da Haiti il nostro inviato Uomo Dell'Anno

Cari Ragazzatrons,
è stata veramente una bella lubrificata anale leggere la vostra mail.

Piuttosto frammentaria grazie all' abuso degli spinelli.

Il mio tempo ad Haiti si sta facendo sempre più grottesco. I livelli di lavoro sono diminuiti ma diciamo che 10 ore al giorno non me le toglie nessuno. Mi posso muovere solo in macchina, nelle zone verdi della città, ho il coprifuoco all' una di notte, e sto diventando un fottuto sbirro. Sono responsabile del personale (300 negri inviperiti) che spesso e volentieri hanno bisogno di una bella strigliata. Quindi piazzo di quelle tirate di culo selvagge. Ho inventato questo personaggio vestito da Cow Boy che si chiama Mr. Warning. Un warning è una misura disciplinare scritta. Quando ne becchi tre... go home yankee! Mr. W. è sempre pronto a rifilartene una, basta dargli l'
occasione. E vi posso assicurare che ha già fatto vittime. La legge del west porcoiddio.
Il mio collega, Checoslovacco, nato e cresciuto nel comunismo ha metodi più blandi. Ha creato una specie di polizia segreta che lo aiuta a redigere un documento che chiama "stasi report". Tutte le cappelle del personale sono catalogate e pronte a trasformarsi in una grossa palla di merda.
L' unico problema è che gli Haitiani sono veramente incazzati e è meglio non fargli girare troppo i coglioni. Un nostro collega a ricevuto una busta con una pallottola. Noi per ora stiamo Tranzalp.

Le situazioni più bizzarre poi sono veramente acide. Un paio di giorni fa mi sono fatto un giro nella campagna intorno a Port au Prince. Dopo tre mesi che insistevamo, la compagnia che raccoglie i rifiuti contaminati dell' ospedale ci ha concesso il diritto di visitare i siti raccolta e smaltimento.
Si trattava di guardare come se la cavano in materia di siringe, placenta e rifiuti misti.
Il posto che ci hanno presentato era una piccola casa in cemento nel mezzo del nulla dove tutto veniva bruciato in bidoni di ferro. Gli impiegati, quattro disperati tirati su dalla strada, maneggiavano le siringhe come se fossero state arance di sicilia. Ma la placenta dov'
era?
Ci hanno condotto in un villaggio poco distante. Sulla strada un svincolo portava a un cimitero. Ci facciamo strada tra l' erba alta che cresceva tra le tombe e arriviamo in un spiazzo al centro del quale si trovava una piccola botola. Li sotto, in un buco dal quale uscivano scarafaggi e lucertole, veniva svuotata la placenta. Non vi dico l' odore di cadavere ragazzi. Tutta l' equipe era diventata color straccio.
Valutazione: neanche la camorra sarebbe riuscita a fare meglio.

Quindi vedete, in generale mi diverto.
Vabbè a parte tutta sta merda che vi sto vomitando addosso, io sarò di ritorno a fine Luglio e ve lo giuro: il mio culo sarà perfettamente lubrificato e ultraspanato.
Dall' isola del porcoiddio,
Messie

giovedì 26 marzo 2009

IDOLO

UFOMAMMUT - Idolum
Etichetta / Anno: Supernatural Cat / 2008
Genere: Psych / Doom / Heavy Rock
Luogo: Italia

Website : : MySpace



Scenditi il disco


Dal profondo nord tutto nebbia e freddo (e quindi, Mètal) giunge con qualche mese di ritardo (per voi pezzenti perché io cell'ho già in vinile da tempo) il gioiello che corona gli Ufomammut come re indiscussi della celebrazione della morte neurologica delle vostre sinapsi. In poche parole, un disco che sconquassa il cervello, ve lo shekera e ve lo rigira come un calzettone, sporco e che odora di muffa di piedi. Perché qua non si accarezza la pancia ai pipistrelli della provincia nord di Milano, ma si ascolta musica sempre e comunque più figa di quella che potrebbe passarvi la vostra (pezzente) radio di fiducia. E anche se lo facesse, sarebbe per sbaglio o per scherzo.
Mai scherzare col metal.

lunedì 2 marzo 2009

LA PESTE NEL 2009

Mi si conceda di parlare un po', ogni tanto, del sano buon vecchio death metal tecnico floridiano. Nei primi e truculenti anni '90 spopolava, e da Tampa, Florida, arrivavano pezzi di cadavere... volevo dire dischi, fino alle nostre case sfigate di provincia ma, soprattutto, nelle nostre orecchie già da tempo sanguinanti. Obituary, Malevolent Creation, Atheist, Cynic, Cannibal Corpse, Suffocation e i mi(s)tici Pestilence.
Nel 2009 quasi nessuna di queste band sopravvive. Alcune di esse hanno riesumato dalle tombe (tanto per restare in tema) un po' di soldi, e hanno organizzato reunion per dei live sporadici che hanno avuto come risultato la maggior parte degli ultratrentenni come me abbiano bestemmiato ancora di più, per esserseli persi sia 20 anni fa (all'epoca semi-sconosciuti in Italia e loro concerti da noi non ne facevano), sia oggi (reunion live solo negli USA).
La notizia è che i Pestilence tornano in studio per registrare un nuovo disco. Il titolo? Tanto per restare in tema (già detto?), "Resurrection Macabre". E, tanto per restare in tema di riesumazioni e resurrezioni (ormai siamo abituati alla puzza di cadavere), pare che sia una fusione tra i due storici album "Testimony Of The Ancient" del 1991 e "Spheres" del 1993.
Si ascolta "Devouring Frenzy", pezzo d'apertura, dal loro MySpace.
Quasi completamente abbandonato lo stile del debut album "Malleus Maleficarum" del 1988. Che però viene ristampato dalla polacca Metal Mind Productions, in edizione CD dorato rimasterizzato con tecnica di campionamento a 24 bit, per un collasso cerebrale come si deve.
Intanto il classico Spheres si può scendere da qui