giovedì 30 dicembre 2010

GAME OVER

Finito l'anno, finito tutto? Col cazzo.
Si ricomincia daccapo con tutta la merda sul groppone da tirare avanti e magari smaltire, anche.

Chiudo il 2010 con un disco molto interessante, piacevole all'ascolto.

WOLF PEOPLE
Steeple
Etichetta: JagJaguwar













Un genere che lascia un po' perplessi all'inizio, perché comprende sia krautrock come Amon Duul II che psichedelia come gli svedesi Dungen, sia progressive costruito e che si autoincensa come i Jethro Tull, un po' burlesque in ricordo del Bob Dylan degli anni '60 e parti strumentali brevi che non la menano troppo, improvvisate e accostate ai Jaga Jazzist con la dovuta moderazione, bei pezzi rock che i Black Mountain ci andrebbero a nozze.

Download

martedì 30 novembre 2010

AVANGUARDIA PSICHEDELICA SVEDESE

Immagine

Dungen (pronuncia in svedese ['dəŋən], significa "boschetto" o "frasca"), è una band svedese di Stoccolma che scrive musica dal 1999. Da noi è non solo ignorata, ovviamente, ma snobbata a causa delle liriche in lingua e le musiche affatto banali e poco dirette, che implicano ascolto impegnato, concentrazione; non sono insomma quelle band che incidono dischi per far soldi e che puoi ascoltare mentre metti i piatti in lavastovigle o friggi il pesce...
Dal 99 ad oggi hanno inciso 7 dischi, per me (ovviamente) uno più bello dell'altro e non solo musicalmente: i dischi infatti (rigorosamente in vinile, per averlo in CD devono aver finito i vinili... ) sono sempre coloratissimi, screziati, o semplicemente trasparenti, tutti in formato gatefold 180 grammi per garantire qualità audiofila. Purtroppo non sono ancora riuscito a mettere le mani su tutta la discografia, mancano all'appello i primi 3 vinili ma sono introvabili...

Dungen (2001)
Dungen 2 (2002)
Stadsvandringar (2002)
Ta Det Lugnt (2004)
Tio Bitar (2007)
4 (2008)
Skit i allt (2010)

Il principale compositore, Gustav Ejstes, che scrive tutte le musiche, la maggior parte dei testi e suona quasi tutti gli strumenti che si trovano in studio durante le registrazioni (dal piano alle tastiere, dal sax al flauto, dalle chitarre al basso fino alla batteria, e poi canta anche visto che non ha nient'altro da fare... ) è affiancato dal vivo da musicisti altrettanto capaci e generosi di atmosfere rarefatte, suoni cristallini, melodie magiche e sognanti, suoni morbidi e sensuali, ballate struggenti e assoli di chitarra degni del miglior Jimi Hendrix psichedelico.
Che dalla Svezia arrivino dischi di band fenomenali non è una novità, già dagli anni '70 questa terra vichinga sforna band molto interessanti (Baby Grandmothers, Kebnekaise) ed è sorprendente come uno dei paesi più all'avanguardia della tecnica e della società moderna sia rimasta fondamentalmente legato culturalmente (in musica perlomeno) in modo indissolubile a quegli anni favolosi; ancora oggi tra le migliori formazioni di musica psichedelica in giro per il mondo vengono da lì (oltre ai Dungen, The Amazing, Entheogens, Tonebenders).
Alcuni video per restare affascinati.
http://www.youtube.com/watch?v=XZGkCE_bsCU
http://www.youtube.com/watch?v=KvQga1aeF6g
http://www.youtube.com/watch?v=QhkMMtFcQZQ
http://www.youtube.com/watch?v=Qt5PRQTh1K4

Un po' di scariconi

Skitt I Allt - 2010

http://www.mediafire.com/?nwc4vz5b4401xyh

4

http://www.mediafire.com/?o2ytjyjjzn2

Tio Bitar

http://www.mediafire.com/?ngynzzdom1z

Ta Det Lugnt

http://www.mediafire.com/?zw3wtgk2gzw

Stadsvandringar

http://www.mediafire.com/?n5n2j2onzzm


martedì 16 novembre 2010

giovedì 21 ottobre 2010

venerdì 8 ottobre 2010


Honda Shadow C4

perfette le condizioni ciclistiche e meccaniche, sempre tagliandata Honda


come da foto
piu’….

riser
3 manubri (un Flyer –montato-, un Drag ed un Beach bar) (+ originale)
Specchietti a punta (+ originali)
Frecce Depretto in alluninio (posteriori riposizionate lato targa) (+ originali)
Barra paramotore
Manopole e pedane (tutte e 4) cromate della Indians Grey (+ originali)
Sella lunga Granucci ricamata (+ originale)
SissyBar Motorway
Faro posteriore bianco con lampadina a led (+ originale)

Supporto borse a L
Borse in pelle rigida
Borse morbide Givi XL
Rollo in pelle

Telo coprimoto

50000 Km x 4900 euro passaggio escluso.
Bollo febbraio 2011
Revisione ottobre 2013

Ricontatti:
francesco.marioni@vodafone.com
+39 348 73 91 631



giovedì 7 ottobre 2010











SPIRITUALIZED
Ladies And Gentlemen We're Floating In Space

Anno: 1997
Etichetta: Dedicated Records
Genere: space rock / new psychedelia


Da qui si scende il disco

Il terzo disco della band inglese space rock per eccellenza può essere considerato un must. Questo moderno stile di musica in verità si sviluppò nei tardi anni '70 con gruppi come gli Hawkwind per esempio, grazie all'intromissione di tastiere elettroniche ed effetti computerizzati nel complesso di strumenti tipicamente rock come chitarre, basso, batteria... Gli Spiritualized però, 20 anni dopo, hanno capito la lezione e affinato la tecnica, "regalando" ai posteri un disco che per struttura, composizione delle canzoni e contesto artistico (e molto altro ancora), è uno dei migliori dischi rock degli ultimi 15 anni. Fenomenali i loro concerti, con presenze sul palco di fiati, strumenti a corda, pianoforti e tastiere, coriste ed effetti di luce strepitosi.La presentazione della confezione, peraltro, è di una genialità con pochi eguali: praticamente è una scatoletta di plastica lucida come quelle delle medicine che si comprano in farmacia. Dentro ci sono 4 confezioni da 3 CD l'una (ma mini CD), confezionati come fossero pasticche giganti. Ovviamente le indicazioni sono a tema, come se il booklet all'interno della confezione fosse il classico "bugiardino" delle medicine, con tanto di istruzioni di somministrazione, precauzioni, effetti collaterali, dosaggi, frequenza della somministrazione, tenere lontano dalla portata dei bambini, specifico per le cure di sintomi quali depressione, tristezza, caos mentale, stress.Il titolo è preso da un racconto di filosofia di Jostein Gaarder intitolata Sophie's World, da una frase in particolare "Only philosophers embark on this perilous expedition to the outermost reaches of language and existence. Some of them fall off, but others cling on desperately and yell at the people nestling deep in the snug softness, stuffing themselves with delicious food and drink. 'Ladies and Gentlemen,' they yell, 'we are floating in space!' But none of the people down there care." Solo i filosofi si imbarcano in questa pericolosa spedizione verso i più estremi confini del linguaggio e dell'esistenza. Alcuni di loro abbandonano, ma altri si arrampicano disperatamente e urlano alla gente che si annida profondamente in una morbida comodità, imbottendosi di bevande e buon cibo. 'Signore e signori', gridano, 'noi stiamo volteggiando nello spazio!' ma a nessuno laggiù interessa".





venerdì 1 ottobre 2010

mercoledì 1 settembre 2010

venerdì 20 agosto 2010

THIS ASS LIKES FUNK

Ecco delle belle compilation su cui puntare le orecchie!













Queste 5 compilations, belle da guardare, realizzate con passione e competenza sono godibilissime musicalmente (heavy funk e soul con evidenti tracce di raffinato blues suonato sporco come Jimi Hendrix).

Appartengono ad una etichetta che fino a qualche anno fa ignoravo del tutto: la Jazzman. Più precisamente le prime quattro perché Cold Heat è della Now-Again Records ma vabbè, si parla sempre di piacevolissima musica nera per la quale i bianchi non smetteranno mai di profondersi in apprezzamento misto a della sana invidia, sentimenti cosparsi qua e là da una voglia matta di copiare e di conoscere meglio.

Su tutto ciò c'è lo zampino di Malcolm Catto che, furgoncino scassato, un compagno di viaggio e tanta voglia di lavorare, competenza e passione, ha preso su armi e bagagli e girato gli USA per stilare un elenco di band heavy funk molto popolari tra il '68 e il '77 circa, con tanto di localizzazione geografica all'interno delle interessantissime note scritte nei booklet e storia delle varie formazioni, spettacoli, discografie, storie da raccontare...
Purtroppo da scaricare qua non si trova un cazzo, i dischi in questione ve li dovete comprare (come ho fatto io) o passare da me che vi passo qualche pezzo come antipasto.

mercoledì 18 agosto 2010

MOTHER-UNIT


MOTHER-UNIT
Brain Massage
Anno - 2010
Etichetta - Stickman Records
Genere - Rock psichedelico progressivo strumentale

Bertus Fridael, co-fondatore e principale compositore dei mitici 35007 (LOOSE nel "calculator spelling"), riemerge con un progetto solista in cui getta tutta la sua competenza acquisita nella precedente esperienza di psichedelia strumentale. Divagazioni lunghissime, tranquille e da meditazione con momenti di atmosfera chiusa e abbastanza claustrofobica alternati ad aperture cristalline e melodiche davvero notevoli.

Debut su Stickman records, sia CD che Vinile




35007

Liquid
Anno - 2002
Etichetta - Stickman Records
Genere - Rock psichedelico progressivo strumentale

Il disco che secondo me riflette maggiormente lo stile che nei primi anni del 2000 emerse e si impose nel nuovo movimento di rock psichedelico, senza i fronzoli elettronici del progressive più melodico e senza le sfaccettature di assoli ultra tecnici e freddi, da studio. Un disco che, come dice il titolo, scorre liquido con suoni cristallini e bassi rotondi e pieni, profondi e intensi. Ritmi tranquilli, ma con il basso che incalza pastoso e forte, sono accompagnati da tastiere che hanno solo il compito di rendere le atmosfere un po' più rarefatte, alte, e tenere l'ascoltatore col fiato sospeso su qualcosa che sta per accadere. Intenso come pochi altri nel suo genere.




Wiki su 35007
Da scendere

venerdì 30 luglio 2010

FAZZO GEZZON

Nuovo (2010) lavoro di una delle desert rock per eccellenza.
Ed è ovviamente un bel disco.
Altrettanto ovviamente si può scaricare da qui


Già che ci siamo, e mi sento buono, consiglio (e mica solo io!) anche questo di cui si vede la copertina qui sopra, scaricandolo da qui

giovedì 29 luglio 2010

SAMSARA BLUES EXPERIMENT

Anno: 2010
Etichetta: World In Sound Records
Genere: heavy rock psichedelico
Provenienza: Berlino, DE
Se ti piace: Zebulon, Pink Floyd, Ancestors, Astra


Toglietevi dalla faccia quel sorrisetto ebete. Non è blues, se è quello che stavate pensando.

I Samsara Blues Experiment fanno del buon heavy rock psichedelico, quello tosto cioè. Un bell'incrocio tra Zebulon ed Electric Wizard. Nella completa impressione sonora ci sono note di musica folk nordica, tastiere, organi e assoli della durata di un'era con divagazioni strumentali variopinte e lunghissime. Con queste caratteristiche vanno ad accostarsi a gruppi come Ancestors, Astra o Earthless.

Sono a cavallo tra gli anni '70 e gli anni '90, cioè tra quella psichedelia lunga un secolo e quello stoner rock più energico e grezzo, con tanta tanta sostanza. Questo disco, Long Distance Trip (titolo azzeccatissimo) parte piano, tranquillo, e con un crescendo trascinante ti si piazza in mezzo alla testa e non se ne va più. Tra atmosfere rarefatte e potenza tangibile dai bassi che colpiscono il basso ventre, questo quartetto di Berlino (che ha anche suonato al Roadburn Festival di quest'anno) deve assolutamente essere conosciuto, ascoltato.

MySpace
Download

venerdì 23 luglio 2010

Ieri sera al Magnolia suonava un gruppo che chi non conosce dovrebbe conoscere, e chi conosce dovrebbe comprarsi tutto quello che hanno prodotto. I Clutch esistono dai primissimi anni '90 e il loro rock è indubbiamente fondato su un profondo blues. Ma siccome la loro energia e il carisma di Neil Fallon, che dal vivo ha una voce fenomenale, spingono parecchio, sembrano più dei camionisti che piuttosto che salire sul palco con le chitarre, potrebbero benissimo farlo un giorno a sopresa, con il trattore o con un cabinato degli anni '70, di quelli con il motore gigantesco e inquinante, che sputano olio ad ogni cambio marcia ma che sono tanto belli da guardare e da guidare, e il loro rumore è musica. Ecco, così sono i Clutch dal vivo, come un camion bello grosso che ti sgasa la sua potenza dritta in faccia.

Tutti i fantastici pezzi suonati, da "One Eye Dollar" a "Profits Of Doom", "Electric Worry", "Wicker" e passando per un sacco di roba che sta in mezzo, sono stati, chi più chi meno, improvvisati su parecchio blues e proponendo delle versioni coinvolgenti ispirate a vecchi classici della musica tradizionale americana.
Bellissimi gli effetti voce, piazzati lì assolutamente a cazzaccio de cane; divertente il modo di muoversi di Fallon mentre cantando cerca di rappresentare a gesti quello che vuole dire, tipo "aho vià qua!", "ah gran fijo de 'na mignotta", "ma che stai a dì", "mo vengo lì e te rompo er culo", "ammazzate", etc...)
Dei due col cappello invece non ho manco visto che faccia hanno... oddio non sto dicendo che non li ho mai visto, so che faccia hanno, ma si facevano letteralmente i cazzi loro, non si parlavano neanche. Ma va bene lo stesso, il concerto è stato strafantastico, una gayna superdotata, una tonnellata di ignoranza, un paio di bolas, qualche birra, e un baratto a suon di placebo andato a buon fine, dimostrando una volta per tutte che la sostanza placebo non è così inutile come si pensava...
CLUTCH
Strange Cousins From The West



Dato che siamo in tema, pigliatevi il loro ultimo disco, possibilmente in vinile perché è strapettinato con i dischi in oro trasparente e i cartoni interni argentati e confezione gatefold.
Ma intanto scaricatevelo.
Website


martedì 29 giugno 2010

BLACK MATH HORSEMAN

BLACK MATH HORSEMAN
WYLLT
Tee Pee Records - 2009

I Godspeed You Black Emperor con gli Explosions In The Sky, con voce femminile, che si accostano un pochino più al mondo stoner / heavy rock psichedelico? E' possibile, nel cosmo dei Black Math Horseman.

E' un mondo strano e acido, quello creato dai Black Math Horseman. Un universo di melodie ossessive e pesanti che al tempo stesso si presentano sublimi e meravigliose, perché addolcite da quella morbida psichedelia data dalla voce vellutata di Sera Timms, e dalle chitarre di Ian Barry e Bryan Tulao, lontane anni luce dai freakout psichedelici degli anni '70, ma a cui ci riportano così vicini. Lo spazio, diventato liquido e mosso, è composto di sogni immaginati ad occhi aperti, di apocalissi psichiche e allucinazioni fantasmagoriche. I monumentali picchi della trascendenza lirica e musicale del doom più acido e psichedelico, sono innalzati vertiginosamente su un tappeto di suoni elettrici e molto fisici. L'aura eterea che circonda ogni singola nota e l'atmosfera rarefatta vengono brevemente intensificate da esplosioni di chitarre da una tonnellata e gli Explosions In The Sky non si sono mai sentiti così vicini. Un senso di pace si sviluppa tutto attorno al disco, ti avvolge completamente, e alla fine ti lascia quello strano senso di vuoto come qualcosa che manca, e che vorresti tornasse ancora, ancora e ancora...






IYL (se ti piace): Explosions In The Sky / Godspeed You Black Emperor! / The Warlocks
DOWNLOAD

lunedì 28 giugno 2010

VUOI UN MORSO?

VENOMOUS CONCEPT
Poisoned Apple
Century Media Records
Con oltre 20 anni di onorata carriera sulle spalle in band leggendarie dal veemente passato metal e hardcore (Nuclear Assault, Napalm Death, Brutal Truth... ) dai 4 miti del grindcore (Kevin Sharp, Dan Lilker, Danny Herrera, Shane Embury, in quattro fanno un secolo di musica estrema) non ci si poteva aspettare un disco migliore, praticamente azzeccato in tutto. A circa 5 anni se non di più dall'esordio con Retroactive Abortion (titolo geniale!) non è cambiato un cazzo... velocità, ruvidità, batteria impossibile da seguire e precisa al millisecondo (Danny Herrera uber alles!), testi lucidi e impegnati seppur brevissimi e tempo fermo a quello che l'hardcore dev'essere: poche seghe mentali, tanta sostanza. Niente intro, niente assoli, niente ritornelli, niente outro, niente fronzoli o clichè stupidi. Solo tanto contenuto a velocità smodata.
In tempo medio è di un minuto e mezzo a canzone: perfetto!
IYL (se ti piace): Brutal Truth / D.R.I. / hardcore americano

mercoledì 26 maggio 2010

BIG SEXY NOISE



Immaginatevi i Big Black, cacciateci dentro un sax morbido e sensuale, un cantato da una donna con una voce che manco Charles Bukowski de li mejo tempi andati e un mid tempo spaccaossa con bassi belli pieni e tondi. Il tutto suonerà come un blues nero e catramoso dalle esplosioni industrial e arrangiamenti punk che si avvicinano alla performance art. La voce di Lydia (classe '55), chiamata Lunch per la sua capacità di procacciarsi pranzi gratis quando viveva nella casa comune a New York (erano gli anni 70) con altri artisti affamati e mezzi tossici, ha una voce al vetriolo, bassa e cavernosa per una donna ma sexy, terribilimente attraente, mi sbilancio: quasi arrapante! Un disco nero, metropolitano e che toglie il fiato. C'è anche una versione noise di "That Smell" dei Lynyrd Skynyrd che per me è fantasatica ma i gusti so' gusti non cacate il cazzo... e la cover di "Kill Your Sons" scritta da Lou Reed...

Lydia Lunch's Big Sexy Noise, tatuatevelo nel cervello e sul cazzo.

Non conoscete i Big Black? Pentitevi e punitevi.


Siccome mi piace far vedere che il copia e incolla funziona bene anche su questo schifo di blog, ecco i motivi per cui Lydia dovrebbe essere la madre di tutti noi (Jarboe esclusa porcodeddio!!)

Discografia
Musica

Babydoll b/w Freud In Flop, Teenage Jesus & the Jerks (7" / Lust/Unlust, 1979)
Try Me b/w Staircase, Beirut Slump (7" / Lust/Unlust, 1979)
Orphans b/w Less of Me, Teenage Jesus & the Jerks (7" / Migraine, 1979)
Pink, Teenage Jesus & the Jerks (12" / Lust/Unlust, 1979)
Pre-Teenage Jesus, Teenage Jesus & the Jerks (12" / ZE, 1979)
Off White, James White and the Blacks (LP / ZE, 1979; anche accreditata come Stella Rico)
Queen of Siam, solista (LP / ZE, 1979)
Diddy Wah Diddy b/w Dead Me You B-Side, 8-Eyed Spy (7" / Fetish, 1980)
8-Eyed Spy, 8-Eyed Spy (LP / Fetish, 1981)
Live, 8-Eyed Spy (Musicassetta / ROIR, 1981)
Devil Dogs (live in Italia / unreleased, 1981)
13.13, solista (LP / Ruby Records, 1981)
The Agony is the Ectasy, solista (split 12" EP con The Birthday Party / 4AD, 1982)
Some Velvet Morning, con Rowland S. Howard (12" EP / 4AD, 1982)
Der Karibische Western, Die Haut (12" EP, 1982)
Thirsty Animal, Einstürzende Neubauten (12" EP, 1982)
Boy-Girl, Sort Sol (7", 1983)
Dagger & Guitar, Sort Sol (LP, 1983)
In Limbo, con Thurston Moore (12" EP / Widowspeak, 1984)
Death Valley '69, con Sonic Youth (7", 1984)
The Drowning of Lucy Hamilton, con Lucy Hamilton (12" EP / Widowspeak, 1985)
A Dozen Dead Roses, No Trend (LP, 1985)
Heart of Darkness, con No Trend (10" EP / Widowspeak, 1985)
Death Valley '69, con Sonic Youth (12", 1986)
Hysterie, compilation solista 1976-1986 (LP, 1986)
The Crumb, con Thurston Moore (12" EP / Widowspeak, 1987)
Honeymoon In Red, con alcuni componenti dei The Birthday Party (LP, 1987)
Stinkfist, con Clint Ruin (12" EP, 1987)
Naked In Garden Hills, Harry Crews (1987)
Don't Fear the Reaper, con Clint Ruin (12" EP, 1991)
Shotgun Wedding, con Rowland S. Howard (CD, 1991)
A Girl Doesn't Get Killed by a Make Believe Lover...'cuz its Hot!, con My Life With the Thrill Kill Kult (CDS, 1991)
Head On, Die Haut (CD / Triple X, 1992)
Sweat, Die Haut (CD / Triple X, 1992)
Twisted, solista (7", 1992)
Unearthly Delights, solista (7", 1992)
Transmutation + Shotgun Wedding Live in Siberia, con Rowland S. Howard (CD, 1994)
Everything, Teenage Jesus & the Jerks (CD re-issue/ Atavistic, 1995)
Luncheone, 8-Eyed Spy (CD re-issue/ Atavistic, 1995)
No Excuse b/w A Short History of Decay, con Lee Ranaldo) (7" / Figurehead, 1997)
The Desperate Ones, con Glyn Styler) (CD EP / Atavistic, 1997)
York (First Exit To Brooklyn), con The Foetus Symphony Orchestra (CD, 1997)
Matrikamantra, solista (CD, 1997)
Widowspeak: The Original Soundtrack, solista best-of compilation (2CD / NMC, 1998)
Smoke In The Shadows, solista (CD / Atavistic, 2004)


Dischi Parlati
Better An Old Demon Than A New God, Giorno Poetry Systems comp. f/ William S. Burroughs, Psychic TV, Richard Hell e altri (1984)
The Uncensored, solista (1984)
Hard Rock, solista (musicassetta con Michael Gira / Ecstatic Peace, 1984)
Oral Fixation, solista (12", 1988)
Our Fathers who Aren't in Heaven, con Henry Rollins, Hubert Selby Jr. e Don Bajema (1990)
Conspiracy of Women, solista (1990)
South of Your Border, con Emilio Cubeiro (1991)
POW, solista (1992)
Crimes Against Nature, solista raccolta degli altri dischi parlati (Tripple X/Atavistic, 1994)
Rude Hieroglyphics, con Exene Cervenka (Rykodisc, 1995)
Universal Infiltrators, (Atavistic, 1996)
The Devil's Racetrack (2000)


Filmografia
Attrice
She Had Her Gun All Ready, diretto da Vivienne Dick (1978)
Guerillere Talks, diretto da Vivienne Dick (1978)
Black Box, diretto da Scott e Beth B (1979)
Beauty Becomes the Beast, diretto da Vivienne Dick (1979)
The Offenders (1979-1980)
Liberty's Booty (1980)
Subway Riders, diretto da Amos Poe (1981)
The Wild World of Lydia Lunch, diretto da Nick Zedd (1983)
Like Dawn to Dust, diretto da Vivienne Dick (1983)
Vortex, diretto da Scott and Beth B (1983)
Submit to Me, diretto da Richard Kern (1985)
The Right Side of My Brain, diretto da Richard Kern (1985)
Fingered, diretto da Richard Kern (1986)
Submit to Me Now, diretto da Richard Kern (1987)
Mondo New York (1987)
Penn & Teller's Invisible Thread (1987)
Penn & Teller's BBQ Death Squad (198?)
Penn & Teller's Cruel Tricks for Dear Friends (1990)
Thanatopsis, diretto da Beth B (1991)
Visiting Desire (1996)
Power of the Word (1996)
The Heart is Deceitful Above all Things (2004)
Kill Your Idols (2004)
Psychomentsrum (non rilasciato)


Scrittrice
The Right Side of My Brain (1985)
Fingered (1986)


Compositrice
The Offenders (1980)
Vortex (1983) (con John Lurie, Adele Bertei, Pat Place, Beth B e Scott B)
The Right Side of My Brain (1985)
Goodbye 42nd Street (1986)
Fingered (1986)
I Pass for Human (2004)


Sceneggiatrice

Rome 78 (1978)
The Wild World of Lydia Lunch (1983)
Penn & Teller's Cruel Tricks for Dear Friends (1987)
Put More Blood into the Music (1987)
The Gun is Loaded (1988-1989)
The Road to God Knows Where (1990)
Malicious Intent (1990)
The Thunder (1992)
Totem of the Depraved (1996)
Paradoxia (1998)
Kiss My Grits: The Herstory of Women in Punk and Hard Rock (2001)
DIY or Die: How to Survive as an Independent Artist (2002)
Kill Your Idols (2004)


Narratrice

American Fame Part 1: Drowning River Phoenix (2004) Cam Archer
American Fame Part 2 (2004) Cam Archer
Wild Tigers I Have Known Cam Archer )2005)


Bibliografia
Adulterers Anonymous (1982 con Exene Cervenka)
Incriminating Evidence (1992)
Paradoxia; a Predator's Diary (1997)


Fumetti
AS-FIX-E-8 (1990 con Mike Matthews)
Bloodsucker (1992 con Bob Fingerman)
Toxic Gumbo (1998 con Ted McKeever)

lunedì 24 maggio 2010

ALTRO CLASSICONE DAL PASSATO

Mai del tutto abbandonato, Operation: Mindcrime mi sta ancora suonando nelle orecchie un paio di volte al giorno.

Ma da ieri sera, in autostrada, iPod al volante ecco sbucare fuori dal cilindro del Caso (anagrammato in Caos e cioè "riproduzione casuale"... ) un vecchio amore, una vecchia gloria a cui mi sento legatissimo, avendolo ascoltato la prima volta a casa di un cugino più grande ormai circa 25 anni fa

BACK IN FUCKING BLACK


Continuerò a vestirmi di nero, e a pensare in nero, finché qualcuno non inventa un colore più scuro.

lunedì 10 maggio 2010

CI VUOLE UNA FOTTUTA RIVOLUZIONE!!!

Ieri, giornata di merda, piovosa, nuvolosa, ventosa, porcodiosa...
Quindi ci voleva un disco da rivoluzione, di quelli potenti che ti risvegliano dentro e che ti rimescolano il sangue ogni volta.

La rivoluzione è dentro di noi

mercoledì 5 maggio 2010

TUTTOBLACK

SHINING - Blackjazz
Etichetta: Indie Recordings
Anno: 2010
Genere: metal sperimentale + jazz
Componenti: Jørgen Munkeby – Sax, chitarre, akai ewi / Torstein Lofthus – Batteria / Tor Egil Kreken – Basso / Bernt Moen – Tastiere / Even Helte Hermansen – Chitarre
Se ti piace: John Zorn, Jaga Jazzist, Converge, Enslaved, Zu




Web

Scendi

Ascolto obbligato per chi adora le contaminazioni tra i generi. Qui si trova black metal alternativo (nel senso che non va sempre a mille battute al minuto ma varia parecchio anche nei tempi e nei suoni), jazz storto e melodico (tipo John Zorn o Jaga Jazzist), rabbia, aggressività e molta molta produzione (il cantante Munkeby l'ha prodotto di tasca sua, bravo!).

Io li ascolterei fossi in voi. Fanno PAIURA!

Ovviamente ho anche un video della cover live di 21st Century Schizoid Man, cover dei King Crimson e pezzo geniale che si trova anche sul disco. Ma altrettanto ovviamente su questo blog dimmerda non riesco a caricare video pesanti...

venerdì 30 aprile 2010

L'ASCOLTO DEL GIORNO


N I G E R I A
DISCO FUNK
S P E C I A L


giovedì 29 aprile 2010

W.A.S.P. - Live... in the raw (1987)

W.A.S.P. - Live... In The Raw

Luogo: U.S.A. vari stati
Genere: heavy metal / hard rock
Anno: 1987
Etichetta: Capitol Records
Componenti: Blackie Lawless (chitarre / voce / piano), Chris Holmes (chitarre), Johnny Rod (basso), Steve Riley (batteria)









Ad alcuni fanno cagare e basta, molti restano piuttosto indifferenti, pochi impazziscono per loro ma questa storica band di heavy metal americano degli anni '80-'90 e ancora attiva (formata nel 1982, primo disco nel 1984), merita più di una nota. Ha fatto da headliner a festival in cui suonavano degli imberbi Metallica e Megadeth, ha inciso un sacco di roba, il più delle volte delle cose abbastanza trascurabili ok, ma quei pochi (3 o al massimo 5) dischi sono roba molto interessante... come The Headless Children e The Crimson Idol, o Still Not Black Enough; uno meglio dell'altro secondo me. Gli W.A.S.P. nascono da un'idea di Blackie Lawless, tutt'altro che uno scemo maniaco con una voglia matta di scoparsi tutto il genere umano ma, un validio polistrumentista che conosce regole di marketing e pubblicità, e le cui tecniche vengono ovviamente utilizzate per promuovere la sua nuova band. Dal '76 all'82 infatti Blackie ha suonato in un'altra band, i Circus Circus in cui negli stessi anni collaborava anche Nikki Sixx, bassista dei Motley Crue. Gli W.A.S.P. sono anche famosi per aver rovinato un tour mondiale molto importante a causa di una furiosa rissa con un'altra band ben più storica. A causa di accesi contrasti infatti i Motorhead, che condividevano con Blackie Lawless e compagni le platee di mezzo mondo in questo tour del 1997, le cose andarono in vacca e la leggenda narra di una scazzotata tra Lemmy e Blackie ma nessuno dei due ha mai confermato e tantomeno i vari roadie e membri delle due band si sono mai sbilanciati in conferme o negazioni. Tutto questo non ha mai ovviamente ottenuto riscontri ufficiali neanche dalla stampa, ma oramai fa parte del folklore che regna attorno agli W.A.S.P. che si sono guadagnati (a diritto o meno) il titolo di band più oltraggiosa del pianeta (recita l'apertura della raccolta Live... In The Raw: "Long Beach Arena, they have returned (...) the most outrageous band in the world... W.A.S.P.").


Questa raccolta di concerti in giro per gli States mette in evidenza il talento e l'attitudine live della band, secondo me superiore alle registrazioni in studio poiché, lasciandosi andare alla forma spettacolo più che a concentrarsi solo sull'aspetto musicale, è stata in grado di dare al pubblico un "servizio completo". A mio avviso resta una delle raccolte live più belle degli anni '80, assieme al Rhandy Roads Tribute dello stesso anno e al Live After Death degli Iron Maiden uscito nel 1985. Dal vivo sono sempre stati più che oltraggiosi, estremamente casinisti, pro-violenza e fastidiosamente splatter. Per esempio: in occasione del Monsters Of Rock 1987, a Donington, in cui si esibivano Cinderella, Metallica, Bon Jovi, Anthrax, Dio, si rivelarono dei gran rompicoglioni e animali da palco. Fu raggiunto l'apice negativo dello spettacolo -con rabbia delle band più importanti- quando decisero che una donna seminuda e crocefissa sul palco andasse prima stuprata e poi sgozzata. Ovviamente la cosa fece scalpore e il manager di Bon Jovi e i due management di Metallica e Anthrax si rifiutarono di fargli fare tutto lo show previsto, per paura che accentrasse troppo l'attenzione su una band di secondo piano innanzitutto, ma anche per evitare che la gente incominciasse a scappare via prima che le band principali prendessero gli strumenti in mano (infatti gli W.A.S.P. erano solo i secondi in ordine dopo Cinderella). Blackie si limitò a fingere stupro e omicidio, lasciando da parte il gran finale... cioè, il grind finale, che prevedeva che la tipa appena uccisa uscisse da una specie di armadio o scatola enorme rotolando per terra; Blackie l'avrebbe dunque sollevata, cacciata nuovamente dentro, a forza e, premuto un pulsante, sarebbe uscita dilaniata in mille pezzi sanguinolenti sopra le teste del pubblico delle prime file... non riuscirono mai a portare questo spettacolo sul palco tranne che nel 1997 (ma sempre in minima parte senza il finale splatter); è l'anno in cui suonarono a Milano, al Rainbow (io c'ero); fece davvero impressione... stuprò una suora crocefissa con un pugnale al posto del cazzo, avvitato tramite il manico sul guscio anteriore di un perizoma chiodato in finta pelle... lanciò un maialino sul palco... ricordo alcuni articoli infamanti degli animalisti ma anche della stampa musicale. A me piacque quello show, fu una botta incredibile e se ci ripenso adesso mi fa davvero strano che abbiano potuto eseguire uno show del genere in Italia, paese sempre bigotto su certe cose. La band è anche molto famosa per il cambio radicale delle scenografie e della loro filosofia di intrattenimento live a seguito dell'uscita del disco The Headless Children. Praticamente annullarono ogni forma di violenza gratutita a sfondo sessuale o spettacolini splatter, uno dei messaggi più famosi lanciati da Blackie all'inizio del tour di Headless Children fu "La musica è forte - il messaggio chiaro". Si diedero quindi alla comunicazione d'effetto. Sul palco, enormi video proponevano immagini e filmati di atrocità scatenate dei partiti assolutisti, di Hitler, Stalin, Ho Chi Min, violenze di gruppo che in quegli anni cominciavano a venir fuori (le gang giovanili eredità di Arancia Meccanica), le violenze del KKK, gioventù bruciate da droghe e alcool etc. e il messaggio sembra che avesse raggiunto l'intento di Blackie: scatenare ancora una volta l'opinione pubblica e degli aficionados al gruppo. Purtroppo però, con gli anni sono uscite decine di band che dissimulavano attitudine da palco come gli W.A.S.P. non avendo però nessuna chanche di poterne equiparare il talento. Hanno quindi, queste nuove band, contribuito ad alzare la soglia di originalità proponendo spettacoli simili a quelli degli W.A.S.P. e questi ultimi persero lo status di dominatori originali. Cercarono negli anni a seguire, di proporre qualcosa di diverso ma, per scarsità di idee e interessi commerciali che avevano spostato l'attenzione del pubblico su altri tipi di mercato all'interno del metal, fu veramente difficile trovare e mettere in pratica qualcosa di seriamente allettante per il pubblico. E' certamente con un po' nostalgia che ogni tanto mi ascolto il vinile Live... In The Raw o lo splendido The Crimson Idol, in cui Blackie Lawless, particolarmente sensibile e introspettivo, racconta della sua vita e del rapporto con i genitori, la storia e la curva gaussiana della sua vita, ormai in vertiginoso declino non a causa di anni passati all'insegna del vizio (tutt'altro!) ma per ormai aridità di idee, mancanza di originalità in un mondo che corre troppo in fretta -soprattutto il musicale- e da manager non più interessati... un vero peccato. L'importante, è aver avuto la fortuna di poter apprezzare la loro musica.


mercoledì 28 aprile 2010

ROADBURN FESTIVAL 2010 - DAY ONE CONTINUED

... quindi dove ero rimasto?

Ancestors - Green Room - 16.15 - 17.15










il loro sound, dal vivo rispecchia piuttosto fedelmente il suonato su disco, ma li ho trovati un po' più pallosi; pezzi di 15-20 minuti, se non hanno dinamicità o variazioni di ritmo, alla fine stancano il cazzo. Bisognava forse che improvisassero un po' di più, ma mi sono comunque piaciuti nell'insieme, e il video psichedelico alle loro spalle ha certamente aggiunto del valore alla scena.
Nonostante su disco mi piacciano, e dal vivo alla fine non li considero negativamente, me ne sono andato dopo 20 minuti, cioè dopo un pezzo e mezzo...
Subito dopo, sul main stage avrebbe suonato la mitica, la divina, la glaciale: Jarboe (" a'ndo stà??!" - cit.). Però francamente, con tutta la green happiness che avevo in corpo, andarmi a far prendere male da uno spettacolo di Jarboe non è che m'andasse proprio a genio... e quindi con gli amici siamo andati al Midi Theatre a vedere un gruppo che mi è rimasto impresso in modo indelebile. All'inizio non sapevo manco chi fossero se non che hanno lo stesso nome di un gruppo svedese di black metal di qualche anno fa; si chiamano Shining, come la luccicanza di Stephen King ripresa da Stanley Kubrick, però più folli, più contorti e certamente più brillanti.

SHINING - Midi Theatre - 17.30 - 18.30


















Superato il primo impatto sonoro (devastante) e cercato, poi trovato, pertugi melodici in cui rifugiarsi nel frattempo che ci si abitua alle melodie oblique e inframezzate da stacchi di puro jazz, anche se molto distorto, devo dire che mi sono piaciuti moltissimo e sono uno dei 5 gruppi che mi hanno emozionato di più. Pezzi come Fisheye, dall'incipit quasi dance e brutale al tempo stesso, o come la magnus opus Blackjazz Deathtrance (una pseudo strumentale davvero incredibile e apparentemente nata da un'improvvisazione), danno proprio la giusta idea di cosa sia Shining: del jazz velocissimo e storto, accostato a suoni e attitudine black metal e suonato con una sensibilità e presenza scenica da veri professionisti. Un po' come se un giorno i Converge più incazzati si mettessero a suonare roba tipo Jaga Jazzist o John Zorn... Soprattutto Jørgen Munkeby (voce, sax, flauto, tastiere, chitarre, eccheccazzo... fai tutto tu?!) dà l'idea di un vero musicista di professione che si è imbarcato nel "metal" estremo arrivando da un mondo un po' più, come dire... d'etichetta. Ma forse è una mia idea, una considerazione a valle del fatto che durante il soundcheck sul palco trasmetteva appunto questa immagine di grande professionista, preciso, metodico, alla ricerca della perfezione in ogni dettaglio, prima di dare inizio alla decostruzione e distruzione sonora. Alla fine è un gruppo che suona da 10 anni e ha sulle spalle mi pare 5 dischi (non faccio il figo che conosco tutti i gruppi, dopo averli visti mi sono documentato) di cui l'ultimo è appunto Black Jazz. Hai voglia alcuni spiritosi sotto palco a chiamare le canzoni dei Kiss... (non ho ancora capito perché). La risposta arriva puntuale e sarcastica: "siamo troppo giovani per conoscere i Kiss, e i Kiss non ci interessano. Ci piace il jazz però, e il metal. Lo volete sentire un po' di jazz... ?" e via a bomba (atomica) su improvvisazioni a bruciapelo che rasentano la follia. Ma il pezzo forte arriva alla fine (e di cui posterò un video appena riesco ad avere il tempo e la pazienza di aspettare l'upload). Una versione apocalittica e geniale, secondo me molto valida dunque, di 21st Century Schizoid Man dei King Crimson, ma suonata più lenta, quasi fosse un pezzo doom: il sax urla e i bassi raschiano il sottosuolo e fanno vibrare le pareti dello stomaco. La voce è ovviamente un rabbioso screaming perfettamente bilanciato con il resto dei suoni, ci va a nozze, e la sezione intermedia della canzone fa spiccare una cifra stilistica degna di band ben più blasonate. Di questa canzone esistono un'infinità di cover suonate da band più o meno famose (personalmente ricordo e apprezzo le versioni di Voivod, Ozzy Osbourne, Flower Travellin' Band, Entombed... ) ma questa finora è la mia preferita. Bravissimi! Peccato che non mi sono fatto prendere dalla tentazione e non ho comprato il vinile, ma per questo c'è ancora tempo...

YOB - Main Stage - 18.45 - 19.45


Degli Yob non ho foto, non ne ho scattata una perché mi hanno sdraiato con la loro psichedelia da acido e distorsioni al limite del comprensibile. Canzoni con strutture melodiche interessanti, tipico del doom psichedelico, lunghissime e con momenti catartici per tutti (sia per chi suona, che per chi ascolta). Molto appassionato il pubblico che però non mi sembra numerosissimo ma, considerato il genere, la "sottanza" in cui ti getta e il fatto che al Midi Theatre suonassero gli Earthless praticamente in contemporanea, forse era del tutto normale. Comunque mi sono piaciuti parecchio, ma come per gli Ancestors, ho avuto quella sensazione di noia, diciamo così, che non mi ha permesso di resistere a lungo in platea. Infatti dopo pochi minuti (una mezz'ora scarsa), sono partito alla volta del Midi Theatre da solo per andarmi a vedere gli Earthless. Gli altri mi avrebbero raggiunto a breve.


Earthless - Midi Theatre - 19.00 - 20.00

Anche agli Earthless non ho scattato una singola foto. Ero troppo preso dalla loro esibizione, ma forse iniziavo anche a sentire un po' di stanchezza unita ad una fame da cavernicolo; alla fine erano quasi 24 ore che non chiudevo occhio, se non quelle due orette scarse in auto dalle 3 alle 5 di mattina... ma per il Mètal questo ed altro ancora: nella mia testa per queste cose ho ancora diciott'anni... ma è il fisico che mi fotte! Ormai non è più abituato a questi ritmi e l'età che avanza si sente. Comunque dicevo? Ah, sì, Earthless... che gruppone!! Allora, per chi non li conosce sono la solita band di heavy rock psichedelico strumentale fra le tante che fa canzoni troppo lunghe. Ma chi li ascolta da un po', come me, e li apprezza, sa che non è così. Sanno unire sapientemente blues, psichedelia, heavy metal, rockandroll tradizionale con una tecnica invidiabile e una dose di umiltà e considerazione dell'opinione del pubblico che secondo me pochi gruppi oggigiorno possono vantare. Ringraziano, fanno inchini, mantengono un profilo basso da musicisti puri che suonano per vera e trascinante passione e non (solo) per spettacolo o per accaparrarsi le simpatie del pubblico; il loro genere non glielo consentirebbe in ogni caso, con dischi di 3 pezzi da 25 minuti l'uno è tutto un programma. Il sound è chiaro, cristallino; la pulizia dei passaggi è imbarazzante, sembra di ascoltare un loro disco... non sbagliano un colpo e la gente sotto palco è letteralmente impazzita di gioia. Anche ai miei due compagni di ventura è piaciuto molto il concerto degli Earthless ma non so ancora come si posiziona nella loro classifica personale. Io in quel momento della serata non lo so ancora, ma alla fine della 3 giorni si piazzano al 2° posto di tutti i gruppi visti al Road(s)burn. Ovviamente gli ho comprato 2 vinili (Rhythms From A Cosmic Sky e un EP con vinile colorato blu trasparente di cui ignoro il titolo, edizione limitata 300 copie) che si aggiungono al vinile del Live At Roadburn del 2008. Lo so, sono un ragazzino. Ma voi cos'avreste fatto?! Stronzi...
EYEHATEGOD - Main Stage - 20.10 - 21.10

























Dopo gli Earthless non c'è neanche il tempo di farsi un bòlasino, si hanno 10 minuti scarsi per correre al Main Stage dello 013 (il circuito principale) per andare a vedere uno dei gruppi grazie al quale e per colpa del quale io e la maggior parte dei coetanei appassionati di metal siamo creciuti così. Si tratta forse della band più controversa, estrema, autolesionista, pessimista ed eroinomane che sia mai apparsa nel Sud degli Stati Uniti e in tutto il genere definito Sludge. Hanno suonato tutti i pezzi più storici, tutti incazzati neri, sembrano dei pischelli di 25 anni e invece passano abbondantemente i 40, si sono schizzati in vena ettolitri di eroina, fumato quintali di erba e bevuto camion di whiskey, ma sono ancora lì: forti come una montagna, potenti come un terremoto, emozionanti come solo una band di sofferente sludge sa essere. Mike Williams è sofferente sul palco, ma non perché non ce la fa, piuttosto perché è nella parte, lui "sente" lo sludge e io soffro con e per lui. Jimmy Bower "Power" (batteria nei Corrosion Of Conformity e collaborazioni varie) è alla chitarra e io sono un bambino alle elementari che vede la figa per la prima volta... non che non l'abbia mai visto da vivo, Bower Power, è solo che non avevo mai visto gli EYEHATEGOD e quindi di conseguenza la formazione originale mi riporta a 20 anni fa... lacrime e sorrisi, gioia e dolore, sangue e merda...

Onestamente, dopo gli EHG visti a valle degli Earthless che hanno seguìto gli Yob che erano dopo gli Shining, avevo una gayna superdotata che andava in qualche modo smorzata o soffocata... sennò rischiavo di farmi una sega in corridoio tra la Green Room e la Bat Cave. Quindi saluto gli altri due che si andavano a vedere gli Enslaved, che a me non interessano; decido infatti di riposarmi un po' con il finale dei Mouth Of The Architect in Green Room (in programma tra le 20.45 e le 21.45) e il soundcheck di Monarch, sempre in Green Room dalle 22.15 alle 23.15. Mi è sembrata una band di pseudo black metal sperimentale e molto psichedelico, con una cantante donna che più che cantare mi sembrava boccheggiare... mi han fatto cagare e un po' di gayna me l'hanno smorzata. Vado però lo stesso al Grass Company a procurarmi del prodotto da noi illegale e fumarmelo con gran piacere e gioia nel cuore mentre torno verso lo 013, poichè di lì a qualche minuto avrebbero suonato uno dei miei gruppi preferiti di sempre, i GOATSNAKE!

GOATSNAKE - Main Stage - 23.15 - 00.30

Dei Goatsnake non ho scattato una cazzo di foto perché ero stonatissimo, sarebbero venute tutte male e poi ero deciso a seguirmi bene il concerto perché le loro canzoni mi sono sempre piaciute, tutte. Mister Greg Anderson suonava una chitarra con una distorsione tale da sembrare una turbina di un aereo amplificata da un Sunn Amp sparato a 11 su una scala di 10, oppure una grossa presa per il culo perché copriva un sacco di altra roba. La voce, perfetta e limpida, di Pete Stahl invece spicca chiaramente e si sente molto bene. Lui è felicissimo, padrone del palco, e vestito in un modo che non c'entra un cazzo con niente, nè coll'ambiente di cui fa parte (e di cui ha fatto parte della storia), nè con la musica che suonano i Goatsnake (una voce pulita e limpida, intonata e potente, nel doom americano?! naa... e invece ci è sempre stata alla grande!). Si presenta con pantaloni larghi e comodi, di un marrone scuro, maglia girocollo e giubbotto in pelle marrone tipo Schott, e scarpe in tinta, berretto tipo scoppola sul cranio pelato. Mi pare avesse anche degli occhiali da sole ma non ci giurerei... Comunque suonano tutto ciò che il pubblico conosce maggiormente: Innocent, Mower, Easy Greasy, Prayer For A Dying, Flower Of Disease, El Coyote, A Truckload Of Mama's Muffins... tutti suonati alla stragrande, cantati benissimo e il pubblico in visibilio ha salutato quasi commosso. Io ero davvero appezzi, le 2 ore scarse di sonno ormai mi avevano afferrato per il cervello che non ragionava più, e a stento mi sono reso conto che ormai la serata stava per finire... Ci sarebbero stati altri due gruppi che m'interessava di vedere. Uno era Firebird, però visti al Magnolia mesi fa e quindi ricordo ancora fresco, e poi non è che mi facciano impazzire. L'altro Samsara Blues Experiment, mai sentiti prima e quindi molto propenso a vederli. Ma anche gli altri erano distrutti e qualche ora di sonno ci avrebbe certamente fornito quella carica necessaria ad affrontare il giorno successivo che, apparentemente sembrava faticoso, ma invece poi...