martedì 31 luglio 2007

UN DISCO

C'è un disco. Salto sulla sedia ogni volta che parte. Ieri sera l'ho fatto due volte.

E paura.

BLACK WIDOW - Sacrifice
Quando i sacrifici umani davano spettacolo e sconvolgevano ancora. Quando i musicisti venivano arrestati per quello che dicevano. Prima che Ozzy decidesse che mordere pipistrelli fosse metal+satana. Prima che il mondo dell'heavy metal si rendesse conto che non serve urlare per fare paura. In questo momento c'erano i Black Widow. Una entità che ti trastulla con atmosfere sulfuree, sinuose melodie di flauti e tastiere, un basso malizioso e incalzante, incessante, martellanti percussioni, profonde e blasfeme. Una voce acida e fredda; racconta di cose cattive, oscene. Blasfemia e sacralità al tempo stesso. Mano nella mano. E quando l'aria sembra alleggerirsi, e un timido raggio di sole si affaccia dalla finestra, Sacrifice incalza e ci si avvicina all'abisso. Ci fu mai un potere più oscuro in musica, di quello creato dai Black Widow? In angoli sbagliati della stanza, si può incontrare Astaroth e non uscire sani.











Io... ritorno al Sabba, voi ascoltatela qui

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