domenica 16 dicembre 2007

STINKIN' DRUNK WITH METAL

Master Of Puppets è stato il primo vinile in assoluto che ho acquistato, nel 1988. Non solo: è stato il disco che mi ha fatto iniziare a suonare la chitarra. Il vinile in particolare, mi ha fatto apprezzare l'aspetto collezionista della musica heavy metal e non c’è fan più sfegatato di chi ascolta metal; ci si veste come i propri idoli, ci si comporta in maniera simile, ci compreremmo anche la merda se i nostri autori preferiti decidessero di inciderla su disco... Ancora oggi per me, è un tunnel da cui è molto difficile uscire. A livello personale e caratteriale, Master Of Puppets mi ha fornito il coraggio di affrontare la vita, perché a 12 anni si ha paura di tutto, soprattutto se vivi in una piccola città di provincia. I testi di James Hetfield mi hanno dotato di una forte sensibilità nei confronti degli altri, ma, allo stesso tempo, mi hanno insegnato a non fidarmi di nessuno in ogni caso. Col senno di poi posso dire di non essermi completamente rimbecillito e di aver fatto le migliori scelte con la mia testa, ma all’epoca mi sembrava la migliore ispirazione che potessi avere. L’aggressività delle canzoni e la lucida rabbia dei testi, l’atteggiamento oltranzista e scanzonato della band, mi diedero la forza di non avere paura di niente e nessuno: da quel momento in poi, avrei sempre saputo che al mondo c’è molto di peggio della scuola, dei conoscenti infami, delle tipe che ti ridono in faccia, dei bulli che te le vogliono dare per rimorchiare con le tipe di prima. Master mi ha aperto gli occhi sul mondo e sul fatto che “là fuori” c’è gente spietata senza scrupoli: avevo poco da lamentarmi della mia vita. Mi ricordo come fosse ieri: gli amici venivano a casa per ascoltare della musica e io gli presentavo Master Of Puppets; gli occhi gli uscivano fuori dalla testa e non riuscivano a capire per quale motivo io ascoltassi della musica così pesante, e mi piacesse anche! E così, anche per questo, ho scavato ancora più a fondo nel terreno della musica estrema. Master Of Puppets ha dato inizio a tutto questo; ora più che mai sono consapevole che non è stata una scelta solamente mia.
In fondo, la musica è il Master, io sono il Puppet.

venerdì 14 dicembre 2007

JESU ALLA FINE

Quindi l'ultimo concerto del 2007: Jesu al Garage di S.San Giovanni, mercoledì 12/12.















Il Garage è uno di quei locali col soffitto basso, un posto lungo e stretto; il bancone fra le palle dà fastidio fino a un certo punto ma nessun tipo di livello a far da palco al gruppo. Alla domanda sulle qualità acustiche della sala preferisco non pensare ma, dal primo momento in cui iniziano -e si sparano quattro pezzi di fila dall'ultimo LP, Conqueror- vedo la luce. Sento un gran bene; ma a dirla tutta non vedo esattamente un cazzo. Anche se sono alto mi si piazza davanti -sempre- un altro più alto. Quindi, se devo continuare a guardare la nuca della gente, meglio che mi cerchi un posto e mi sistemi, così almeno quando passa una squinzia nientemale non le guardo solo la nuca... Una vera ficata! La musica ora passa e si sente da tutto il corpo e dato che si prosegue senza soste o quasi, le premesse per la seconda parte (cioè quella da seduto) sono ottime. JK è un tipo di poche parole, ma ha ottime idee e tanta fantasia. Il posto non consente molto e la serata non ha sicuramente raggiunto i livelli di sottanza dei Sunn o))) e dei Neurosis (hanno molte cose in comune dal vivo e non solo) ma quando sono arrivato a casa mi sentivo lo stesso sotto un treno.

mercoledì 12 dicembre 2007

NEBBIA IN VAL PADANA

Stasera Jesu al Garage, in V.le Monza - Milano
Ma prima una notiziola fresca d'agenzia per i più affamati di ristampe: J.K. Broadrick ha iniziato a sfornare roba interessante con la sua label Avalanche Inc, partendo proprio da una cosa davvero pettinata di un suo marchio degli anni '90, Godflesh (web qui), dei tempi insomma di quando se ne rollava di grossi e pieni. Prima si esce con Messiah, poi ci si guarda ovviamente.
Di Jesu val la pena avere il primo s/t, Silver e questo a lato.
E poi un amico m'ha appena ricordato di scendere assolutamente dei nuovi bootleg di Jesu, da qui.





Un assaggio, ora non sono riuscito a trovare di meglio.

lunedì 10 dicembre 2007

UNCONTROLLED GAYNA

Raggiungo l'Alcatraz bestemmiando per il traffico e per il bordello degli automobilisti con la patente presa coi punti delle patatine; ri-bestemmio per cercare posteggio.

Una volta sacramentato a dovere e in maniera variopinta, mi trovo con i soliti sospetti e pure col Sindaco del Metal, dentro, a capire che cazzo di musica suonino gli appezzissimi Trivium (per mia smodata fortuna -cosa assai rara ultimamente- sono riuscito a scavalcare gli altri due gruppi: dio benedica il traffico milanese, a volte! Pezzi di ...And Justice For All dei Metallica ("oh zio ma questa è One!"), scarabocchi metal tipo Testament che valgono un milionesimo dei riff di Skolnik e Peterson, assalti diabetici di batteria che non riescono nemmeno a scalfire l'aria... boh non so ma a me han fatto DAVVERO CACARE anche se vedevo gente -addirittura piuttosto avanti con gli anni- con maglie e felpe di questi Trivium... mi starò perdendo qualcosa e non lo so? Sembra una domanda da Trivial... da Triuvium Pursuit, a cui non mi interessa rispondere.


Invece i Machine Head escono e partono accappella, spazzolando con chitarre e napalm una platea tanto incredula quanto entusiasta di poter assistere ad uno show così ben fatto, con i suoni perfetti, le distorsioni piene e potenti... giusto la presentazione di un pezzo mi ha lasciato di stucco ("Rock And Roll!!"... proprio rockandroll no, mi pare una presentazione un po' tirata, ma va bene lo stesso, te la perdono). Old da quel gioiellino del 1994 che è Burn My Eyes mi spappola il cranio, la gayna è a malapena contenibile, c'è gente che salta e piglia schiaffi dappertutto e molti che si fingono chitarristi mimando air guitar, fantastico.


Il problema viene con Shades Of The Night, canzone sul suicidio che i Machine Head hanno composto per tutti quelli che almeno una volta nella vita han pensato bene di farla finita o di drogarsi a tal punto da non ragionare più e togliersi di mezzo per sempre.


Phil, chitarrista intento a sbranarsi di assoli e sbavarsi addosso ettolitri di sudore (ed evidentemente troppo fatto per fare mente locale per una doverosa reidratazione, essenziale per chi tiene il palco ad un concerto metal) ha un cedimento, si allontana un momento, svicola verso sinistra, si nasconde un po' e che mi combina? Mi sviene, quasi mi muore sul palco!!


All'inizio non ci faccio caso... cioè penso che magari è inciampato (in fondo molti eroi del metal si sono fatti male sul palco, il recordo potrebbe detenerlo James Hetfield ma non ne sono sicuro). Poi penso che magari restando in tema col pezzo, si è suicidato on air, in diretta. Invece, quando sento che la chitarra se la suona per cazzi suoi, il dubbio mi viene. La band accorre in suo aiuto, la canzone arranca ma, annaspa dagli amplificatori e ormai è troppo tardi, bisogna correre ai ripari. E meno male che aveva la chitarra in mano a far casino e suonar l'allarme... altrimenti non se ne sarebbe accorto nessuno poveraccio!


Dopo qualche minuto si ripresentano senza il malato. "Signori non ce la facciamo a proseguire, siamo addolorati ma il nostro Phil sta malissimo, c'è del personale medico in suo soccorso ma non sappiamo ancora niente... " la gente sembra capire, non insultano nè fan cazzate tipo tirare cose sul palco... la band è visibilmente dispiaciuta, mortificata.


Noi anche ma alla fine noinoi un po' meno perché il biglietto noi non lo paghiamo e tanticazzi. Però dispiace, certo, vedere una delle band che da circa 15 anni è una delle colonne portanti del metal moderno, crollare al suolo come un alcolista drogato che non sa regolare i propri bisogni per sballare di tanto in tanto.


Note di colore sulla serata: il pischello di nemmeno 13 anni, maglia dei Trivium, che sguardo dritto e fiero, andamento sicuro e deciso, dà 1000 punti ad almeno della metà dei presenti / la guardarobiera dell'Alcatraz che a noi ultratrentenni intenti a chiacchierare e berci una birra in una specie di sala fumatori che ci fa "... già qui non ci potete stare... " senza proseguire la frase. Cosa volevi dire, troia... che ti diamo fastidio? Che puoi sbatterci fuori? Hai rivendicato i tuoi diritti? No? Ammazzati / il ragazzo siciliano di, mi pare, cefalù, amico di una nostra della compagnia, si stava scalmanando un po' troppo: io lo so che da dove vieni tu il metal ci arriva a rate e in ritardi che si contano a lustri, di 5 anni in 5, però non ti devi ingaynare così tanto, bello! le coronarie ti durano poco e non mi sembri il tipo che se viene lanciato in mezzo al pogo se la sappia cavare con le sue forze, quindi ai prossimi concerti stai calmo e goditi lo spettacolo senza rompere i maroni agli altri / la serata è stato deciso di concluderla a casa del presidente con la presenza dell'ormai leggendario Uomo Dell'Anno aka Mesiè che non vedevo da oltre un anno. Pettinato.

martedì 4 dicembre 2007

CAPOCCIA DE FERO

Shadows Fall, Dragonforce e Arch Enemy non m'hanno mai detto un cazzo. Neanche li conosco, mai parlato con uno di loro. Anche musicalmente li considero piuttosto inutili, dei corollari ad un ambiente saturo di band qualunque.


I Machine Head mi scatenano sempre qualcosa nell'interruttore della testa, mettendo in corto-circuito cervello e culo facendo sì che io ad un concerto dei Machine Head mi cacci sempre in una qualche strana situazione di cui poi, in un futuro che si trova entro le 24hh dallo svolgimento dei fatti, mi pentirò. In uno di questi eleganti avvenimenti fui quasi cacciato dal locale dopo il concerto. Troppa gayna da gestire tutta insieme, e troppa gayna per poterci stare vicino. Quindi via, concerto finito, tutti a casa!

Stavolta cercherò di trattenermi, anche se certe volte gli schiaffi mi vengono su da soli nelle mani, e quindi spero di potermi godere il concerto in pace e "tranquillità".
Vedi anche: non rompetemi i coglioni
Vedi anche: so' stanco

Dopodomani, Giovedì 6 di questo fottuto mese suonano i Machine Head.
Dicembre non è solo Sant'Ambroeus, gli Obei Obei, l'Artigiano in Fiera, Cristo nella grotta o sua madre con i Re Magi che si divertono.

venerdì 30 novembre 2007

CASA NUOVA

Ho già mandato avanti l'ordine di acquisto e trasferimento beni, mobili & immobili. Vado a vivere nel sud della California, Death Valley, in una "splendida" baracca di legno e lamiera, con finestrelle di plexiglass e giardino incolto con vespe, crotali e scorpioni. Perché? Fatevi i cazzacci vostri.
Il nuovo disco degli Hermano, ...Into The Exam Room, non si scosta di un millimetro dal rockandrollmutherfucker tanto caro all'ugola d'oro di John Garcia. Però è piuttosto differente dai lavori precedenti. Ci sono cori di bambini (sul serio) in una traccia che chiude il disco -Letters From Madrid- almeno così dicono i credits all'interno della confezione del vinile; ci sono un paio di ballads molto accattivanti e rilassose anche se questo non è un disco da divano e joint ma più da birra in mano, 35° all'ombra e GranGayna; e ci sono anche dei dritti, veloci e poderosi pezzoni rockandroll mtfkr che fanno sudare solo ad ascoltarli. Probabilmente è la cosa più moderna che abbia fatto John, ma forse è anche una delle più pettinate.


...e se non è pettinato questo...

mercoledì 28 novembre 2007

GAYNA IS THIS COMMUNION

I Pelican mi hanno deluso, han fatto un po' cascare le palle ieri sera. Li avevo già visti a Torino con i Cave In ma, quelli erano i tempi di Australasia e March Into The Sea, due dischi molto belli, tirati, aperti e maestosi. Invece con The Fire In Our Throats... e City Of Echoes, sono diventati gli Isis di serie B... Non mi stupirebbe per niente se nel prossimo disco incominciassero a buttarci dentro tastiere e roba elettronica. Due palle COSI'; soprattutto perché di Australasia non han fatto nemmeno due minuti... e se li hanno fatti non me ne sono accorto perché mi ero già rotto.


Gli High On Fire di Matt Pike invece, sono degli ignoranti, potenti e massicci e incazzati e anche abbastanza bravi come musicisti, certo non dei geni, Matt non è che sia il maestro della chitarra però ci sa fare e quel poco di tecnica che ha la usa TUTTA nella potenza e negli accordi melodici stile Black Sabbath con tonnellate di distorsioni. Spettacolare questo: si spostava per il palco e lasciava libero lo spazio davanti agli ampli delle chitarre, ed ecco un muro di suono che per fargli fronte dovevo spingere in avanti!


Credo di aver visto bene poi: la sua chitarra ha una paletta con 9 chiavi. Vuol dire 9 corde? Ho fatto delle foto ravvicinate. Le corde non si vedono molto bene ma la paletta ha indubbiamente 9 chiavi. Come fa un cafone di prima categoria come lui a fare metal come quello degli High On Fire con una chitarra a 9 corde? Cioè a checcazzo ti servono tutte quelle note se poi fai 2 accordi in croce (rovesciata) e assoli tipo Motorhead da 20 secondi? Vabbè, a ognuno il suo.



Rumors Of War dal vivo fa paura e anche Turk e Fury Whip sono delle canzoni scassate per gente scassata e che scassano tutto. Hanno suonato anche Eyes And Teeth, da Surrounded By Thieves: ha un giro di basso che incalza e incazza, superbo, arrogante e sfrontato, insomma ignorante... Il volume era altissimo, a spregio delle lamentele di chi vuole la musica nei locali al di sotto dei 96db (vi inculate tutti) e di chi la mattina dopo non sente un cazzo (io).

Ora mi fischia tutto, culo compreso, ma la soddisfazione di aver visto di nuovo gli High On Fire, e avergli anche offerto dell'erba ricevendo in cambio dei doni (si fa quel che si può zii), mi fa salire ancora di più una Gayna SuperBeast.


martedì 27 novembre 2007

GAYN-O-METER OUT OF SBLINDO

Non vorrei ripetermi.

Ci sono dischi che mi mandano lo Sblindo fuori scala. Le cose sono due e cioè 1. lo Sblindo ha la scala graduata troppo stretta o 2. ci sono effettivamente dei dischi che mi sbrindellano il cervello e mi fanno salire la gayna a bestia!



Death Is This Communion degli High On Fire è uno di questi. Lo sto ascoltando con lo stesso fervore -le mani a corna- che avevo quando uscì Surrounded By Thieves.

Turk, Death Is This Communion, Fury Whip... son pezzi che hanno forza, un andare bello spinto, veloce ma non troppo, calpestante, pesante, brusco, grezzo e metallicamente pettinato! Però essendo Matt Pyke troppo ignorante per poter considerare pettinato un "suo" disco... facciamo come non detto. Un disco d'attitudine Ti-Spacco-Quella-Faccia-Che-Ti-Ritrovi più che da Guarda-Come-So-Suonare-Bene. Quello che ci vuole, ultimamente.

E ora che lo sto ascoltando bene, da qualche giorno, mi rendo conto solo ora di quanto sono partito tranquillo ieri ma in verità, sto in una Gayna Ciclopica perché gli High On Fire dal vivo non li vedo dal 2002, anno del tour di Surrounded By Thieves nel quale suonarono coi Mastodon (tour di Remission), mi pare. Aprirono i Mastodon davanti a una ventina di persone e chiusero gli High On Fire davanti ad una cinquantina. Mi sa che stasera ci sarà un po' più di gente, lo spero per loro almeno.

lunedì 26 novembre 2007

BRINGER OF GAYNA

Domani sera 27 Novembre al MusicDrome di Milano
Gli High On Fire m'hanno mandato uno yeti altro 6 metri direttamente in casa, per consegnare il nuovo album "Death Is This Communion".
And new gayna joins this earth.
Fuoco, distruzione, asce bipenne, mazze chiodate, yeti enormi che collezionano teste, prede spaurite e perdute, gnomi orrendi che fanno colazione col sangue, ali gigantesche che fanno ombra sul mondo. Una cura medievale per i vostri culi con un metal schiacciasassi che fa paura, perché chi lo suona non ha paura di niente. Di band che suonano musiche potenti ce ne sono, ma gli High On Fire -oggi- rasentano l'apice. Questi ce l'hanno a morte con tutti. Com'è bello ascoltare un disco in cui l'ignoranza è padrona assoluta, dove il rumore è assordante perché non ha senso ascoltare High On Fire a volume ridicolo (cioè a meno di 96db)... in attesa della Gayna di domani sera.

Ah. Ci sono pure i Pelican. Ma "City Of Echoes" fa cacare come e se non più della sua stessa copertina. Io spero in un tuffo nel passato con Australasia e l'EP... e 'fanculo due dischi seguenti.

venerdì 23 novembre 2007

$$$

Uno degli ultimi arrivi riguarda un paio di dischi (un arrivo, due dischi) di musica strumentale e psichedelica, rock e progressiva.

(per ora) a parte lo schiamazzare potente e profondo di Down III che, piano piano, sta venendo fuori essere un disco da sporcarsi davanti e didietro e che ci ha scritto sopra Black Sabbath grosso come una casa (ma è tanto godibile e perfettamente southern-grezzo come solo i Down sanno esserem, da non farti pensare minimamente che "se ci fosse ozzy sarebbe un disco dei black sabbath" (cit.) -anche perché questa è una minchiata a puntate.

A parte anche la catarsi nevrotica che solo i Neurosis ti sanno far provare -e ti ci portano eh, alla nevrosi- con il fantastidelico Given To the Rising, che non ho però ascoltato ancora ben benino e quindi come non detto non ne posso parlare in maniera approfondita... insomma... che volevo dire?
Ah.
A parte questi due, quindi, me ne sono arrivati un paio d'altri che mi fan schizzare i neuroni nell'iperspazio fangalattico: sono psichedelici, profondi, storti. Ma suonano semplici. Danno la stessa senzazione che si prova mollando uno schiaffo a manrovescia sulla bocca di uno che non sta mai zitto e ti sta sui coglioni: un vero piacere.
Insomma un disco di rock psichedelico progressivo che suona diretto e senza troppi giri di parole non può che essere rimarchevole.

35007 (LOOSE) - Phase V
Ecco. L'ultimo, per ora, capitolo della saga a soli e accordi psichedelici da parte degli "sciolti" (loose) olandesi. Belli rilassati, si son fatti un joint di quelli belli pieni e hanno lavorato di dita e polso sulle 6 corde, invece che di meningi in studio di registrazione. Quello che ascolti non è un disco, è un viaggio. L'appezzaggine c'è sempre, come nel precedente Liquid, che io comprai -lo ammetto- solo per la copertina ma del quale non riesco a fare a meno nemmeno a distanza di sei anni. (l'essere a pezzi totali) in quel disco risiedeva nel fatto che sembrava essere fatto apposta per farsi dei viaggi infiniti. Io mi immagino sempre, quando lo ascolto, di viaggiare sott'acqua. O di essere acqua. Qualcosa del genere. Un liquido. Magari birra. Phase V non cambia molto, è meno psichedelico e più rock, più musicalmente strutturato, meno da meditazione da meningite. Come se fosse birra olandese da meditazione, un po' alleggerita e piacevole, senza stortarti troppo. E ha la sua parte appezzi nei titoli delle canzoni. Tipo: 20.09 è il primo pezzo e non perché dura 20m09s. Infatti il quarto pezzo s'antitola 44.05 e dura 11m55s. La faccenda si complica quando arrivi alla fine del disco e ricominci da capo. Anzi meglio, quando metti il play continuo e il disco ricomincia e tu non ti accorgi di un cazzo. Bello.

Subarachnoid Space - These Things Take Time
Un gruppo che si chiama come lo spazio infravertebrale della spina dorsale ha già di suo conquistato il titolo di più appezzi della costa sud della California per un bel po' di tempo. Andiamo per ordine in questo macello: alla chitarra c'è una ragazza con la sensibilità per i suoni di un mammut sordo e stanco di camminare, la quale sferraglia sulla chincaglieria delle corde in una maniera ossessiva ma melodica, dissonante eppure musicale, con degli effetti elettronici da allucinogeno che trovavi a casa dei Greatful Dead quando ancora c'era Lou Reed. Il basso? Il basso è prepotente, persistente, profondo e pettinato. Le 4T del titolo con le 4P del disco. La batteria è di tipo percussioni ripetitive e simil-casaccio ma ci azzecca in pieno. Ci sta insomma. Le tastiere sono semplicemente perfette, quello che ci voleva per spaccarti in due il cranio. Rispetta l'ordine a casaccio delle idee. Un disco così ti manda davvero la gayna in vacca, non hai davvero nemmeno voglia di alzarti a prendere della birra, nemmeno se sei sudato da macchia su schienale e sedile stile Homer Simpson. Boh. A me piace un frego e mezzo. So che ho qualcosa che non va. Ma appena lo scopro ve lo dico. Promesso. Han fatto solo due dischi e sono amici di quegli scalmanati a piede libero (ma il terzo disco quando esce?) dei Tarantula Hawk. Io fossi in voi mi farei un giretto...

lunedì 19 novembre 2007

SE FAI LA CAZZATA POI TI PENTI

Quando avevo letto la prima volta l'articolo che sarebbe uscito un disco con Justin Greaves (batteria di Electric Wizard) mi sono detto "nooo macheppalle, un altro progetto uguale a Electric Wizard... ". Stavo per fare una cazzata epocale.

Non è che non c'entra nulla con gli Electric Wizard -che a me fanno sbavare comunque- è che proprio non c'entra una fava col metal tutto. Anche se qui rispetto che nel metal -perlomeno nella sua accezione più classica- di oscurità ce n'è da non vedere a un palmo dal naso. Nemmeno con la musica classica ha qualcosa da condividere eppure, di musica nella sua accezione più classica ce n'è a schifo. Da questo combo di suonatori viene fuori un misto di folk post-rock (lo so che è un termine orribile e che racchiude troppa roba... provateci voi... ) fatto di elementi doom degli Electric Wizard, di frastuoni psichedelici dei God Speed You Black Emperor!, di belle melodie come negli Explosions In The Sky e di bei momenti come se ne trovano nei Pink Floyd. Ma anche suoni elettrici ed effetti piuttosto inquietanti che si trovano nei Neurosis. Che vuol dire? Pensieri neri e abbastanza da drogati, vuol dire. Sicuramente qualcuno dei fantastici 8 (OTTO!) sarà dipendente da qualche sostanza non legale; a uno con la testa apposto certe cose non vengono in mente. Il tutto è (ovviamente) estremamente piacevole, pericolosamente tagliente, orecchiabile e anche underground ma in modo un po' clandestino; non è un disco facile da ascoltare e assimilare. Sin dall'apertura a base di cori e pianoforte, che fa molto canto gregoriano con sottofondo di suoni da chiesa... tetro come un drappo funebre. Ci sono sfumature di piano che possano ricordare elementi pop, organi e violoncelli che si rifanno a strutture classiche (già detto eh?) ma soprattutto accordi e riff di chitarra molto elementari e parecchio efficaci, naturali, quasi da jamming session, da far sembrare qualsiasi altra musica studiata a tavolino assolutamente inutile e un totale spreco di energie.

giovedì 15 novembre 2007

IL RE E' MORTO

Wolves In The Throne Room è un annichilimento musicale. Spaventosamente oscuro e malevolo, pesante, veloce, black metal che ti si infila nel cuore e te lo ferma. L'infarto è garantito e dietro l'angolo. Ma non finisce qui. Se spegni la luce i lupi li vedi sul serio e non è per quel pucciotto che ti sei appena acceso perché i segni dei morsi ce li hai dappertutto. Non sono serviti anni di evoluzione, di trascendenza dal black metal, di contaminazioni della musica estrema. Questi sono ancora talmente "dentro alla cosa", talmente legati alle tradizioni black metal, da essere una cazzo di rivoluzione nella rivoluzione. Black metal primordiale di 15 anni fa suonato come si suona oggi. Il punto? Fa più paura di prima. Pentitevi!

mercoledì 14 novembre 2007

FUCKIN' AROUND

13-11-2007 Transylvania Live (anzi adesso MusicDrome) - Milano
Secondo l'antico saggio detto che recita "accontentati di quello che passa il convento", io mi sballo con quello che arriva ma non solo me lo faccio bastare: mi ci faccio pure salire la gayna a bestia. Ieri sera, in un locale che al civico figura ancora come Transylvania ma che dentro riporta ad un night club per spogliarellisti gay della provincia sud di Los Angeles, John Garcia con la flemma e tranquillità di un messicano scappato di casa che ha appena passato il confine e sa che nessuno gli farà storie, incanta tutti con la sua voce pazzesca, meravigliosa e intonatissima: una presenza scenica che quasi annulla il resto. Però mi sono quasi messo a piangere perchè ho realizzato che nella mia vita da aficionado ormai anzianotto e dopo centinaia di concerti, una band storica manca all'appello e non sarà mai più recuperabile: Kyuss.
Ma i ricordi nostalgici sono veleno e i rimpianti cibo avariato.
La cosa bella di un concerto di Hermano è la strafottenza e la beata ignoranza del chitarrista Callahan. E la voce meravigliosa di Garcia (l'ho già detto che ha una bellissima ugola?). E anche la sonora serie di schiaffoni che molti gruppi, solo sulla carta più pettinati di loro, si sono presi. Ritmi serrati, serata tiratissima, tranne (forse) quando John poggia il culo sul palco, scompare e continua a cantare. Sempre senza scomodarsi più di tanto: perché sprecare energie? Non dev'essere la stessa cosa che han pensato gli agitati sottopalco; con Manager's Special di pogo ce n'era da stracciarsi i vestiti. Comunque, The Bottle e Landetta (Motherload) sono accolte strabene da tutti e tutti i pezzi girano forte che è un piacere, soprattutto Green Machine, non sempre presente in scaletta ma sempre fighissima. Ma alla fine i trentenni e oltre come me credo che avrebbero voluto morire sul posto, felici di quel momento di condivisa gioia da lacrime sin dalle prime note di chitarra che Il Genio ha anticipato alla presentazione di John: Molten Universe, da Blues For The Red Sun dei Gaius! Inutile dire che TUTTI cantavano, si agitavano, facevano il segno della croce... c'è stato chi ha tirato fuori il cilicio e ha iniziato a fustigarsi schiena e chiappe, chi martello e chiodi per subito puntellarsi i piedi al pavimento, altri si facevano in vena. Garcia è un soggetto unico, personaggio da palco che trasmette calma e insieme energia, vorrei che fosse mio padre e certamente non c'è gara tra i due. Nel senso che vince John. In ogni caso, i Kyuss vi mancano? Gli Slo-Burn vi hanno fatto perdere la capa per la voce di Garcia? Gli Unida non vi abbastaveno? No? Allora siete ancora in tempo, perché gli Hermano sono qui, vivi e pronti all'uso. E siete anche fortunati perché a quanto pare questo è l'unico progetto post-Kyuss nel quale Garcia è riuscito a conciliare con tutti i partecipanti senza mandarli in culo molto prima del terzo disco.

venerdì 9 novembre 2007

VE LO TIRO DIETRO

Sono arrivati i dischi che quegli appezzi drogati di Relapse mi han spedito e che aspettavo da UN MESE E MEZZO. E mi ritrovo con due sorprese:

1. i vinili di NEUROSIS "Given To The Rising" (versione pettinata clear vinyl) e MAMMATUS "The Coast Explodes" non ci sono, terminati, e quindi li dovrò ordinare di nuovo quando saranno disponibili - scordatevi che lo farò da voi

2. per sopperire alla mancanza dei vinili mi hanno spedito un cd in omaggio (come se fosse la stessa cosa... ) e la band non l'ho mai sentita prima. Manco un vinile, ma un cd. Potevano anche continuare a usarlo come sottozampa del tavolino zoppo della nonna.

TREATY OF PARIS - Sweet Dreams, Sucker
Un gruppo più insulso e inutile non ce l'ho ora, in mente, con cui fare il paragone. Anzi no, forse sì. Ricordo i Rebel City Angels, un manipolo di sfigati brufolosi di cui mi arrivò a tradimento un cd anni fa e la cui unica colpa è aver dato retta a chi, criminale, gli suggerì di pigliare gli strumenti in mano e invece che darseli in faccia, di mettersi a suonare della musica. Atteggiandosi a rockstar, pure. Ecco, lo stile dei Treaty Of Paris è più o meno quel simil punk-rock di cui andavano fieri come un don quisciotte seduto su un asino i miei ex compagni delle superiori che ai tempi impazzivano per sonore stronzate come i Green Day o i Guano Apes. Punk rock? Ma magari cristo di un dio! Qua siamo nello scimmiottamento dei loro idoli, e il cantante col naso talmente ingombrante che non gli si chiude nemmeno la carta d'identità, che se dice di no a tavola sparecchia, è un tale odioso di quel tipo che in auto canta a squarciagola per far sentire che lui "canta solo cose orecchiabili, rockabilly e melodiche" e tamburella con le dita sul volante. Ammazzati. Comunque non è che siano proprio uno schifo musicalmente; è che sono inutili, non aggiungono nient'altro al panorama rock che dico mondiale, nazionale, regionale... in effetti nemmeno provinciale... probabilmente vanno bene a fare i fighetti solo tra le garage band del quartiere di merda dove vivono. Dovendo scegliere, i Gazosa erano molto meglio. Almeno avevano 12 anni sul serio.

Sogni d'oro, idioti.

mercoledì 7 novembre 2007

SOTTOSOPRA

Certe volte beccarsi un uragano nel culo (un Katrina a New Orleans a caso per esempio) fa bene.

Anche smettere di farsi la droga dà dei risultati. Anselmo ha dichiarato spesso di essersi ripulito (le foto di lui che spipacchia una canna mentre canta, su disco non ci sono più; ora gli è presa la scimmia di fare il modello, con pose fotografiche pettinate, coi capelli a caschetto, il profilo da un moderno poeta maledetto... a quando un libriccino in rima Fili'?). Il rischio per un gruppo che si ripulisce dalla droga è sporcarsi di merda ma, data la quantità di roba che si è cacciato in corpo, Phil potrebbe essere in credito fino ai... chessò, 90 anni? e Pepper Keenan? che sa che i gruppi ripuliti finiscono in vacca? beh lui continua ad imbottirsi di fumo tutto il tempo... e la band è salva, meno male và, stavo in pensiero. Ma Over Di Ander è addirittura più bello di DOWN II! Ve l'ho detto che gli uragani nel culo ispirano. NOLA non lo mettiamo a confronto però, è un altro paio di maniche. Si pesca senza esca dagli anni '70 (Led Zeppelin e Black Sabbath: con un pezzo che s'intitola pure "In The Thrall Of It All"... qualcuno è così sveglio e attento da ricordarsi come s'antitolava il pezzo -fighissimo peraltro- su Sabotage dei Black Sabbath?) e le chitarre sode e toste, dal suono valvolare, ci sono tutte. Jimmy "Power" Bower è un batterista del cristo e Phil ha una voce stupenda. E siccome TUTTI i pezzi sono al livello dell'apertura a carico di "3 Suns And 1 Star", allora siamo felici così.

Da queste parti, disco straconsigliato!

Ah no?

martedì 6 novembre 2007

ASPETTANDO GIVEN TO THE RISING

Ieri sera come al solito mi volevo sfondare un po' il cranio con musica nè troppo blasonata nè troppo semplice. All'inizio volevo fare l'ignorante (inteso come il cafone metallaro che sono) e invece poi l'ha vinta la ragione e sono spuntati fuori i soliti nomi quando uno (io) non sa cosa ascoltare di preciso. Quando non si ha (io) un'idea netta di che cosa infilare nel lettore cd o poggiare sul piatto del giradischi. E ultimamente è una cosa che provo tutti i cristi di giorni...

E quindi ho tagliato la testa al toro. Ho messo su un DVD, tiè.

E che divvuddì!
Neurosis, A Sun That Never Sets.
Comprato ormai circa tre anni fa, è uno dei pià bei dvd musicali che mi sono portato in casa. Non solo "semplici" video fatti per la musica. Veri e propri montaggi video o "corti" esclusivi PER QUELLA musica. Complementari al cd. Da quando ce l'ho, non riesco ad ascoltare il disco senza anche VEDERLO. Io devo GUARDARE la musica dei Neurosis.
Innanzitutto incomincia con una traccia, Erode, il cui video è una serie di frattali, sovrapposizioni, colori vivaci e vividi, quasi vivi, una forma che ricorda una farfalla in espansione, un movimento d'ali colorate e brillanti in netto contrasto con le dissonanze elettriche della "canzone".
Poi ci sono video magnifici e assolutamente geniali, come "From Where Its Roots Run". Un albero stagliato contro il cielo giallo del deserto (americano?). Un uomo, sempre di spalle, che risale un'aspra altura. Una corda che viene legata al ramo. I piedi dell'uomo che partono verso l'alto. La testa rasenta il terreno. Un'impiccagione a testa in giù. Pezzo superbo, tribale, l'allucinazione da peyote è dietro l'angolo.


Poi a chiudere, in gran finale, c'è "Stones From The Sky", il mio preferito dell'intero album, sia disco che video. I colori passano dal rosso di tutte le altre tracce, al blu e viola intensi, che sconfinano nel nero di un corvo imperiale protagonista della storia. Un volo elettrico e fantastico, un uomo che non ha più gli occhi; li ha dati al corvo per VEDERE. Qui sotto ve lo potete guardare.


E poi c'è Tribes Of Neurot, il progetto parallelo dei Neurosis con il quale resuscitano esperimenti audiovisivi degli anni '70 modernizzandoli e rendendoli più psichedelici e alienanti di qualunque video che i "peggiori" Pink Floyd avessero mai avuto l'ardire di immaginare. Una serie di registrazioni fatte con un semplice 4 tracce, attraverso le quali, dopo una fase di discesa di qualità audio davvero opprimente, vengono esaltate le frequenze portanti delle canzoni, i bassi e le distorsioni sono annullati, le chitarre non esistono più. Presenziano solo suoni e sibili e fischi e mutamenti di pressione acustica che sul video vengono raffigurate dal segnale d'uscita di un oscilloscopio che analizza il segnale audio in ingresso. Semplicemente geniali, ma pazzi da legare.

Una cosa del genere legata a qualche decigrammo di hashish e la serata si conclude la mattina successiva con un mal di testa fenomenale, uno stordimento che non lascia spazi per fare nient'altro se non rompersi una mano apposta per non pensarci.

Auguri.

martedì 30 ottobre 2007

ZUCCHE VUOTE

Idee del cazzo per Halloween non me ne sono venute e nemmeno mi ci metto. Se non vengono perché sforzare le preziose meningi? Come dice un amico: "perché offrire un servizio di scarsa qualità quando puoi tranquillamente non offrirne neppure uno?"

Quindi ci sentiamo dopo il 5 novembre.
Ammazzatevi tutti e felice Festa dei Mortacci Vostri (perché il metal festeggia i morti, la morte e i santi se li incula).

lunedì 29 ottobre 2007

SCENDERE O NON SCENDERE L'MP3

Oggi ho letto questo articolo, di cui non metto il link perché merita di essere copied&pasted in toto.

Contravvenzioni salatissime, da 12 a 125 milioni di euro
Blitz antipirateria, maxi-multa nel Milanese

Quattro denunciati tra i 30 e i 45 anni: nei loro pc trovate oltre 121 mila opere protette da copyright, tra musica, film e videogames

Oltre 120 mila «file» di musica, cinema, programmi e videogiochi, illegalmente condivisi in Rete. Una massa spaventosa di opere: oltre un Tera-Byte. A finire nelle maglie della legge sul copyright sono quattro «grandi uploader», ovvero internauti-scaricatori. È scattata la denuncia da parte della Guardia di Finanza di Melegnano, nel Milanese. Sequestrati 6 computer, 7 hard disk esterni, 2 schede di memoria e 2.377 tra cd-rom e dvd. «Nei loro computer sono state trovate 121.566 opere, per lo più file musicali, tra cui le discografie complete di Vasco Rossi, Madonna, U2, Zucchero, Elisa e altri, numerosi film di recente produzione, applicazioni per Pc e videogames» spiegano le Fiamme gialle. I quattro, tutti italiani tra i 30 e i 45 anni, oltre alla denuncia penale alla Procura di Lodi, rischiano di dover pagare multe da 12 a 125 milioni di euro.
DANNO PER 70 MILIONI - L'operazione di contrasto dello scambio illegale di file di opere musicali, video e informatiche - effettuato mediante condivisione in Rete, il cosiddetto peer to peer - «è da inquadrarsi in un contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della illecita diffusione di materiale coperto da copyright, che costituisce una grave turbativa del mercato legale e genera mancati introiti all'erario per milioni di euro all'anno» si legge nella nota della Gdf. «Le istituzioni e le forze di polizia hanno ormai preso atto che la pirateria digitale non è un problema di quattro ragazzetti che scaricano a sbafo ma una seria minaccia per l'industria della creatività» aggiunge Enzo Mazza, presidente della Fimi (Federazione industria musicale italiana). Solo nel 2006 in Italia, secondo dati Fimi, la musica illegalmente diffusa via internet ha causato danni all'industria per 70 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i diritti degli autori e l'evasione fiscale connessa al traffico illecito.

Non riesco ad apprezzare chi scarica un disco e poi, se gli piace, non lo compra perché tanto lo ha già scaricato. Non riesco a trovarci nulla di figo in tutto questo. Più che altro è un discorso che faccio che va a toccare una specie di incentivo che va dato ai musicisti. Gli sforzi vanno premiati, quando hanno risultati di un certo valore. E poi, niente in questo campo è più bello e divertente che scartabellare le copertine dei dischi negli scaffali dei negozi per poi portarsi a casa 2 o 3 LP in vinile o CD pensando di aver fatto l'acquisto del mese. Acquisto agognato, sudato, ottenuto.
Qualcosa però mi prude, nel cranio, ogni volta che rileggo l'articolo. Innanzitutto: chi hanno intervistato, a chi chiesto un'opinione? A Enzo Mazza, presidente della FIMI, Federazione Industria Musicale Italiana. Già che c'erano potevano chiedere anche al presidente della SIAE. Cioè questi pigliano i soldi dagli acquisti dei dischi, che vuoi che ti dicano, Scaricate a nastro e scendetevi tutti gli mp3 che la rete vi può dare? E Babbo Natale esiste...
Ma c'è un'altra cosa che mi sfrugola le meningi della capoccia. Non una cosa anzi, ma 5 parole: EVASIONE FISCALE CONNESSA TRAFFICO ILLECITO. Ed eccolo qui il punto. Cioè se io compro dischi ci pago le tasse: SIAE (tassa), FIMI (tassa), IVA (eccazzo un'altra tassa!), più tutte quelle nascoste che paghi alle case discografiche, di distribuzione etc etc (ma per questo va bene così, chi fa un lavoro deve, giustamente, essere pagato), il bubbone esplode quando le tasse non le paghi. Un po' come i carburanti alternativi (olio di colza o di semi per i motori diesel 4T o olio di ricino come miscelatore per i motori 2T): la Finanza ti fa il culo non perché inquini di più (anzi se usi quei carburatni inquini di meno se non quasi per niente!), ma perché non paghi i GIUSTI tributi allo Stato! Eccheccazzo dove credevi di essere nel paese dei bambocci?
Ma andiamo con ordine e torniamo a bomba sui dischi, ma indietro un po' d'anni. Quando non c'era 'sta cazzo di Internet per esempio. Esistevano le cassette, che potevano essere registrate (sto parlando degli anni '80 e primi '90 quando i cdr non esistevano ancora). Chi di voi spendeva pomeriggi ad acquistare cassette originali, piuttosto che farsele registrare dal cugino più grande o dall'amico più sgamato in fatto di musica? Andiamo siate onesti perché non ci crede nessuno. Era anche l'epoca dei bootleg: si andava ad un concerto, lo si registrava con una cassettaccia in un mangiacassette che di solito se le mangiava in senso non figurato e poi le mettevi sul mercato (clandestino) e senza ricavarci soldi, al massimo un paio di birre o di fumate. I gruppi migliori della MWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal) vennero fuori così (Tygers Of Pan Tang, Iron Maiden, Angel Witch... ). Anche i Metallica vennero fuori così, da un nastro "pirata" registrato live (i pezzi erano Hit The Lights e Whiplash) capitato per caso nelle mani di Marsha e Jon Zazula della Megaforce Records. Poco prima ci pensò Brian Slagel a inserire la singola Hit The Lights nella raccolta Metal Massacre ed era un vero e proprio lavoro fatto in casa! All'epoca era così e funzionava alla grande, la gente era felice, il movimento interessante e fruttuoso, le band efficenti e il metodo per venire fuori dal buio dell'anonimato efficace.
Ora invece ci siamo infighettati, impreziositi; se uno scarica musica, facciamo i "paparini" e spariamo prediche sullla "minaccia alla creatività", "furto di idee", "uccisione dell'industria discografica". Se volete far venire i sensi di colpa al popolo che scarica musica, non ci riuscite in questo modo. Non ha colpe, d'altronde, chi sfrutta un mezzo che gli è stato messo a disposizione sin dall'era pre-Napster. E fatemi il piacere! Questa è tutta pubblicità per la musica e, se per i musicisti il passaparola ha funzionato alla grande fino a pochi anni fa, non vedo come non possa andare bene ora.
Poi sono d'accordo sul fatto che chi scarica materiale audio-video e ci voglia anche guadagnare sopra vada punito, ma questa è appunto frode (del fisco, delle idee, del materiale, di quel cazzo che vuoi).
Vorrei poi anche sapere qual è un disco che vale una multa da 12mln di euro...

mercoledì 24 ottobre 2007

OH M'E' SALITA LA GAYNA A BESTIA!

A parte i lati B di cui ora non ci frega più un cazzo -giorno nuovo vita nuova- ho riscoperto la gayna. Il Gayn-O-Meter-Matic oggi ha passato lo sblindo, andando in fuoriscala.

Prima Anthrax, Sound Of White Noise e poi, in regressione d'ignoranza multipla totale, Forbidden, Green.
So benissimo, pivelli, che questo non è il lavoro di punta degli Anthrax. Potrebbe essere Among The Living o Persistence Of Time, e dal momento che devo ringraziare questi due dischi per come da 20 anni mi sono messo come il culo, posso tranquillamente parlare di uno che molto spesso sento sottovalutato. Un disco latentemente ignorante, in cui Joey Belladonna va fuori a giocare con lo skate e lascia John Bush a fare i compiti a casa; not the president, jb degli Armored Saint. Un disco fantastico, pezzi come Hy Pro Glo, Packaged Rebellion, This Is Not An Exit, Potters Field, Only, mi fanno ogni volta pogare il cervello. Non ce n'è uno brutto o venuto male. Invece di voi venuti male ce ne sono fin troppi.


Invece l'ignoranza proprio per niente latente di questo LP mi ha preso subio quando nel lontano 1994 me ne impossessai a casa di un conoscente, un idiota a dire il vero, che se ne voleva liberare. Troppo crudo diceva. Ascoltava gente seria come Stratovarius, Dream Theater, accozzaglie simili. Credo lo faccia tuttora. Francamente lo ignoro. Kanaworms, What Is The Last Time?, Over The Middle, questi sono pezzacci ignoranti assati con una massiccia dose di chitarroni a cura di Tim Calvert (Nevermore, ma era mejo nei Forbidden) e batteria di Paul Bostaph (e si sente). Un sound così grezzo, thrash bay area, incazzato, aperto, luccicante di nuovo nonostante i quasi 15 anni di età, scavalca dischi di band molto più blasonate dei giorni nostri composte da atteggioni tamarri coi brufoli sul culo (ah è una faccia quella?) e gli stivaloni borchiati e cromati. Sul retro di copertina campeggia lo slogan "Vi facciamo il culo come una manica di cappotto".

martedì 23 ottobre 2007

B-SIDE

Ora, il fatto che un giornalista/pseudo-scrittore come Beppe Severgnini, il quale ricordiamo essere stato oggetto di un interessante articolo sull'avanguardistico blog SoloMacello, sia un apprezzato uomo di cultura (pizza e mandolino made in china, tra l'altro) non fa di lui un espertone che si possa permettere di parlare a sproposito, tipo di musica, o di metal citando i Metallica (che metal non sono più ma insomma, se la sono cavata alla grande per almeno... vediamounpo'... 15 anni? Mioddio uno dopo così tanto tempo si rincoglionisce invece che fare musica... ma ai Metallica non è successo. Loro NO! Non si fanno influenzare da queste cose materiali! Il Metal non si abbassa a queste faccende da omuncolo mortale e venale... ).
Insomma, tutta 'sta sbatta per dire che? Che Severgnini ha citato un disco dei Metallica (il più di merda in assoluto nella carriera dei Four Horsemen, peraltro) in una sua risposta accazzo ad uno che gli chiedeva se gli piace il culo delle tipe o se preferice guardarle in viso, ai concorsi di bellezza. Insomma la fatidica questione del lato B, in tutti i sensi.

Si parla di B-Side. Non solo di culi.

A memoria, potrei sbagliare ma chissenefotte e chi mi corregge è uno sfrega-coglioni di altrui proprietà, anche gli Anthrax han fatto una raccolta di B sides. Non di culi. Di canzoni. Attack Of The Killer (Lilker?) B's, con in copertina un bel mucchio di api. Perché se non siete degli ignoranti patentati dovreste sapere che Bee in lingua d'albione vuol dire Ape. E Ape nella stessa lingua vuol dire Scimmia. Le scimmie siete voi se non sapete 'ste cose che vi vengono imparate dall'asilo. In ogni caso, questa raccolta di lati B è molto più pettinata di quella merdata dei MortaccicA. Ah Severgni', potevi evità l'argomento e invece te sei cacciato 'nde la merda da solo...

Poi esistono i B-Movie. I Film-B sono il culo dei filmoni che voistronzi andate a vedere sul grandeschermo in dolby surround con gli effettoni galattici. I B-Movie sono interessanti già solo per il fatto che chi li produce ci fa una cariola di soldi, costano un cazzo e in USA vanno che è una bellezza. Ne avevo visto uno epocale, bellissimo, di film B. Il regista è il mago Peter Jackson, quello de Il Signore Degli Anelli e di King Kong. Il film è Splatters - Gli Schizzacervelli. Ora s'è messo a fare il gagliardo, il fenomeno, il piacione col grande pubblico. Era più simpatico prima di fare i soldi.



Sì anche io preferisco i lati B. Anche il vostro, di lato B che sono sicuro farà certamente schifo ma, è sicuramente meglio del vostro fetentissimo lato A.

venerdì 19 ottobre 2007

DOLORE

Tra ieri e oggi due notizie mi sono cadute tra capo e collo, e hanno trasformato la mia gioia di vivere in un misto di ansia, gelo, tristezza e delusione verso una qualsivoglia fottuta "giustizia divina" secondo la quale non puoi aspettarti di restare impunito, che tu sia l'uomo più buono o il più figlio di puttana del creato.

Due giorni fa, un mio ex compagno delle superiori, amico e collega di mio fratello in una ditta sub-appaltata di specialisti tubisti/saldatori, è morto sul lavoro. Una trave d'acciaio lunga 5 metri e larga mezzo, del peso di 5 tonnellate, gli è crollata addosso da un'altezza di 70 metri, schiacciandolo a terra e uccidendolo sul colpo. Risultato: moglie incinta di 8 mesi e figlia di 2 anni e mezzo lasciati al loro destino. Complimenti alla ditta che fa lavorare i suoi in tutta sicurezza.

Ieri: il marito di una mia collega è morto dopo una brevissima e fulminante malattia (poche settimane a quanto mi hanno detto). Figli di 2 e 4 anni, e moglie, restati soli. Qui non c'è da fare del sarcasmo, le malattie fulminanti non sono colpa di nessuno. Solo di quella fottuta sorte che molti chiamano "Destino" e a cui io non ho mai creduto. Non lo farò mai.

Viene rabbia. Un'animosità nata dal dolore di una vita che si spezza senza motivo (come se ne esistessero di validi, tra l'altro) la quale, arrivati ad un certo punto, non ha più valore e che non significa più nulla, non fosse per il fatto che persone dipendenti nel modo più assoluto dalla tua vita vengono lasciate sole in un mondo infame, crudele, spietato.

No. Non ci voglio credere.

mercoledì 17 ottobre 2007

GLI ANIMALI NON DOVREBBERO ATTEGGIARSI AD ESSERI UMANI

Il mio corso evolutivo continua da sempre; la trasformazione in qualcosa di diverso da quello che ero il giorno prima (un animale) a quello che miro a diventare (una bestia). Forse riuscendoci anche.
Comunque. Ieri sera finalmente mi sono armato di pazienza e controllo, e mi sono masterizzato due bei viniloni su cdr, passandoli poi in mp3 con un programma pettinato che si chiama WaveLab4.0, una sorta di mixing da pc + svariate tecniche di compressione audio, filtri, equalizzazione fino a 24 tracce per canale (dio! non so nemmeno dove metter le mani... ), sovrapposizioni di traccia, effetti suddivisi per tipologia e per canale dx/sx (cioè tu puoi scegliere di avere un effetto su canale sinistro e un altro sul canale destro, roba da far diventare scemo Steve Albini e smettere di lavorare a Billy Anderson).

PRIMUS - Sailing The Seas Of Cheese
Un disco davvero figo, ascoltabilissimo anche da chi non ama particolarmente questo tipo di musica che non è metal, non è rock, non è pop. Cos'è? Primus. Batteria martellante e tecnica, basso ultratecnico e molto, molto melodico, veloce, repentino e dal suono caldo e classico, avvolgente anche, senza lesinare sugli slap
Alla fine, un gran bel disco. Però dopo un po' i Primus stancano (me almeno), e infatti preferisco i dischi di Les Claypool, Bucket Of Bernie Brains. Tipo "The Big Eyeball In The Sky", li trovo più completi e maturi. Ma so' gusti.


WINDMILLS BY THE OCEAN
Questo disco mi è capitato tra le mani qualche mese fa, in occasione del concerto degli Isis al Transilvania Live di Milano.
ORa che l'ho assimilato bene, posso dire che è davvero un bel disco. Nessuna novità dal fronte, ovviamente, e di diverso da Isis, Pelican, Red Sparowes c'è solo il nome. La musica è un post-rock strumentale che sconfina nel metal in suoni e atmosfere: chitarre da una tonnellata e mezza, drumming possente e ritmico e precisione da orologio svizzero. Niente voci.
Un disco per ascolti serali, magari in solitaria.


PRIMUS - Tommy The Cat (voce di Tommy The Cat di Tom Waits)


Windmills By The Ocean - niente video, i'm sorry ma nessuno c'ha ancora pensato, e quindi perché dovrei farlo io? Però nel SingingBox qui di fianco c'è un mp3 scaricato iersera dal vinile. Può servire per farsi un'idea.

lunedì 15 ottobre 2007

SOTT O)))

Per il momento va avanti Old Man's Gloom, disco Christmas, solo perché nell'ordine alfabetico inverso con cui ho messo i dischi nel walkman, sta subito dopo di OM.

Ma è OM che m'interessa, e infatti lo rimetto su all'istante...

Ne avevo già parlato pochi giorni fa in attesa dell'arrivo a casa. Ora che ce l'ho è un tunnel.

Si tratta del duo ex-Sleep: Chris Hakius alla batteria e Al Cisneros al basso e voce. Ne manca uno (Matt Pyke) ma vabbè, aveva da fare...

Sì, solo basso e batteria. E sussurri. Appezzi totale. Un ascolto fugace e frettoloso sabato pomeriggio mi aveva un po' sconfortato, nel senso che "oddio ho comprato 'na cazzata!" e invece no! Invece è un disco che passa lento, inesorabile, ma cattura l'attenzione sin da subito con l'altalentante ritmo di basso carezzato e batteria solo percettibilmente toccata dalle bacchette. Se il metal, anzi meglio, se alcune band metal sono Terremoto, squasso, caos controllato, esplosione, rumore (Neurosis, Mastodon, Municipal Waste, Napalm Death i miei ascolti preferiti in ambito metal, in questo periodo), allora OM sono Erosione, consumo, perseveranza, intrusione, ricerca. Non è insistenza sulle 5 miserabili e voluttuose note che sembra cambino e si alternino di posto (l'arte di rigirare la frittata torna sempre utile), o sui sussurri inquietanti che liberano il fedele nel suo viaggio dell'anima nell'apripista Pilgrimage. No, non è insistenza. E' la goccia d'acqua sulla roccia, che scava sempre, anche se non te ne accorgi subito. E' l'infinitesima quantità d'acqua che riesce ad insinuarsi nella crepa, fessura della pietra, e scavare sempre più a fondo finché il centro è raggiunto, e l'anima di roccia spezzata. E quando i sussurri terminano, le note si abbassano, le distorsioni o i compressori o quello che hanno usato, entrano in funzione, l'inquietudine prende una forma ben distinta. C'è da dire che quando i calmi s'incazzano, fan paura sul serio. OM non è un disco, è un viaggio: il pellegrinaggio dei neuroni e quando tornano gli chiedo dove hanno mangiato e come li hanno trattati.

giovedì 11 ottobre 2007

BACK TO BETTER DAYS

Iersera non sapevo che ascoltare, dopo cena. Mi sono sistemato con la sedia davanti alla vetrina dei vinili, birra in mano, e ho incominciato a "sfogliare" il contenuto del mobile.

Ho trovato un sacco di cose che nemmeno ricordavo di avere...

In particolare mi ha colpito il disco Elegy dei finlandesi Amorphis (sito ufficiale). Sono rimasto sorpreso perché questo disco lo comprai nel 1996 (anno di uscita), periodo in cui compravo già una quantità non indifferente di vinili, ma non immaginavo che sarebbe diventato il tunnel che è ora.

Questo disco mi è sempre piaciuto e rimane uno dei miei preferiti della band finnica; diciamo che segue a ruota il capolavoro Tuonela.



Un pezzo formidabile di Elegy è My Kantele in versione acustica. A dire il vero tutte le canzoni contenute nel disco sono bellissime, c'è Better Unborn dal ritornello accattivante, c'è Elegy con le sue melodie un po' folk e calzanti a pennello nella forma di heavy metal forgiata dagli Amorphis.

My Kantele è liberamente tratta dalla tradizione finnica raccontata in una raccolta di oltre 700 poemi e canzoni popolari: il Kanteletar. Anche gli altri paesi scandinavi hanno una tradizione musico-letteraria, solo che in Finlandia non hanno solo il poema epico, loro sono fighi di brutto, hanno Babbo Natale, il black metal, buio per sei mesi all'anno e un fottuto freddo polare in inverno o, a scelta, caldo umido e zanzare grosse come quaglie in estate. Tornando a bomba, il Kalevala finnico è una sorta di poema epico come l'Iliade, e allo stesso modo non solo racconta le avventure di personaggi e guerrieri, ma trasmette anche la cultura della religione (pagana) scandinava ed elementi filosofici. Nessuno sa con esattezza quanti anni abbia il Kanteletar, si dice anche qualche migliaio di anni. Di certo è che Elias Lönnrot nella seconda metà del XIX secolo ha trascritto questa opera, prima tramandata di generazione in generazione solo oralmente.












mercoledì 10 ottobre 2007

ARMI ACUSTICHE E IL TUO CULO SUBITO DOPO

Che il suono sia qualcosa di estremamente piacevole per le orecchie di taluni personaggi non è un mistero. Chiara come lardo di colonnata è anche la conseguente scioglievole piacevolezza che si avverte alle basse frequenze, ripercuotendosi nel basso ventre fino alle terminazioni alla base della schiena, cioè quel ricordino di coda che ci è stato lasciato dall'evoluzione (ma solo per quelli che ce l'hanno fatta) e che oggi per noi è il coccige (ahò l'osso sacro!).

Ora, dal momento che siamo sempre e comunque metallari nonostante gli inusuali ascolti cui sottoponiamo il povero contenuto nel nostro misero cranio, e che abbiamo sempre e comunque a che fare con gli imbecilli per quasi tutta la giornata, sto studiando un modo per mettere in pratica gl'insegnamenti (quasi evangelici da catechesi del satanismo) di tale Stephen O'Malley. Va a finire che qui parlo troppo spesso di lui, ma ultimamente tutto ciò che la sua sempre gravida mente partorisce m'intrippa e mi sgrulla.

In quest'occasione è giunto in redazione di DarkSide un opuscolo informativo su come disinfettare e disinfestare il palazzo di residenza da fastidiosi parassiti ciucciamutande poco tolleranti verso suoni che si discostano troppo da blateranti sonorità mid-'50 o '60 di quell'italietta che con filastrocche musicali tipo "Azzurroooo... il pomeriggio è sempre azzurro..." o porcherie del genere ci ha fatto soldi e storia. Siccome di gente così nelle vicinanze del mio superattico al 112° piano in centro con piscina riscaldata sul terrazzo che occupa tutto il 113° piano da 150mq ce n'è fin troppa, lo studio di potenti armi acustiche per allontanare personaggi scomodi può rivelarsi molto, molto utile.

Nel frattempo che sistemo gli amplificatori Sunn sul davanzale, faccio scaldare le valvole dei monoliti da 2 metri, accendo il chitarrone e aspetto trepidante come Michael J. Fox di Ritorno al Futuro III davanti al suo mega-ampli (qualcuno ricorda la scena?), avviso tramite cartello tutto il condom-inio.

E vediamo cosa ne esce fuori.

Qua il link al documento sulle armi acustiche. Chi avesse materiali in pronta consegna può consegnare il tutto in piazzetta dietro casa mia, mi trovate là.


lunedì 8 ottobre 2007

HO SAPUTO ORA

Il motociclismo è da sempre una mia fortissima passione. Riporto con dolore la notizia appresa ora... senza parole cazzo, senza parole. Anzi no, un paio ce le ho.

Quando un motociclista muore, quasi mai la colpa è sua. Anche se corre, sì.

Addio Norick, spero che tu ora ti stia divertendo su milioni di curve paraboliche spaziali che percorrerai alla velocità della luce, perché quaggiù, per chi va su due ruote, non c'è rispetto né ammirazione. Ammirazione che per te ho sempre avuto, da quando ero un ragazzino che ti faceva il verso sulla moto, mentre estasiato sognava di fare i tuoi stessi numeri da funambolo a oltre 250 all'ora.


Un ricordo di Norifumi "Norick" Abe

venerdì 5 ottobre 2007

LA SABBIA NEGLI OCCHI

Talvolta un disco può portarti con la mente altrove e il qui e l'adesso se ne vanno a troie. Le fredde mattine nel deserto portano la musica dei Tinariwen nell'aria e dove l'acqua è vita più che in ogni altro posto, i touareg lo sanno bene e sanno apprezzare ogni piccola cosa che i mari di sabbia concedono.

Tinariwen è il plurale in lingua berbera del francese touareg e Aman Iman vuol dire "acqua di vita" o "acqua E vita", insomma qualche cosa del genere... mica parlo berbero io.

Il disco è abbastanza pettinato, tranne forse quando si mettono a urlare AHALALALALALALALALALALLAAAA!!!"... ma musicalmente ci stanno e ci sanno fare: mescolano ritmi un po' arabi e un po' africani, chitarre blues alla vecchia maniera (cioè il blues dei padri fondatori tipo Otis Redding, Muddy Waters, Elmore James, Fats Domino). Come i negri del Sudan, deportati nelle colonie e usati come schiavi cantano il dolore e la sofferenza del popolo africano e la durezza della vita della gente del deserto (il Sudan è uno dei posti in cui il blues ha piantato le radici e si sono poi ramificate nel resto del mondo, ma si parla di un centinaio di anni fa, come minimo. Infatti se i primi esempi di blues si sono avuti tra la fine dell'800 e i primi del novecento nei campi di cotone americani, i sudanesi cantavano già da qualche decina di anni, quando andavano a lavorare nella LORO terra)

Per questo il blues (in questo caso "del deserto") mi piace: unisce tradizioni millenarie dei popoli africani, con la sofferenza provata nell'ultimo secolo e con la capacità di fare grande musica da semplici note e parole e saper appropriarsi di una certa identità musicale nonostante le tonnellate di merdosa fuffa di cui fa parte il 90% del panorama musicale moderno. Un vero peccato averli scoperti così tardi, loro che suonano dal 1979... però meglio tardi che mai dice un amico. E forse è vero.

venerdì 28 settembre 2007

CONGEDO WEEKENDINO

Notizia che ho letto poco fa e che, con la lucidità che mi ritrovo, probabilmente ha già qualche settimana di vita.

I Boris, band giapponegra doom/sludge/drone/sperimentazioni varie, ha attualmente all'attivo un due o tre split live, con delle band perlopiù sconosciute ma abbastanza interessanti.

Si tratta di 1

DOOMRIDERS vs. BORIS - Long Hair & Tights
Non credo lo ordinerò, non è tra le mie priorità in questo periodo in cui m'interessa tutt'altro. Però: il disco è in doppio vinile 180gr edizione limitata a 1000 copie, colore rosso così o giallo cosà.
In ogni caso sembra pettinato. E poi i Boris sono dei gran fighi musicalmente parlando.

Chi indovina a chi o cosa si rifà la
copertina vince un mappamondo.

Metal.


2

BORIS vs STUPID BABIES GO MAD - Damaged
Qui c'è anche un regalo speciale, oltre al fatto che si tratta di un'edizione limitata a 1500 copie in picture disc. I picture disc, per gl'ingnoranti cafoni in materia, sono dei vinili coi disegni sopra, molto spesso di forme assurde (tipo quando gli Iron Maiden fecero quel picture a forma di testa di Eddie. Che a me tuttora disturba un po'... avere la facciona di Eddie su una mensola in bella vista intendo).
In cosa un picture disc dei Boris è mejo di uno degli Iron?

Anche questo è un live.

e 3

Boris with Michio Kurihara - Rainbow
La caratteristica figa che ha questo disco è che i vinili (2LP da 180gr) sono trasparenti, limitati a 500 copie in un cofanetto davvero bello ed elegante.
Non so quanto costi, non mi sono informato e nemmeno lo voglio sapere. Il rischio è comprarlo, mica rinunciare...






Però sollevo la carta polemica: ci sono band (Black Label Society, Metallica, Cathedral, Napalm Death, etc.) che ti fanno sognare i live e, quando escono, tipicamente sono dei gran bei dischi; però te li fanno desiderare per anni, tu sbavi come chi cerca l'acqua nel deserto. Poi invece ci sono band (vedi i Boris) che rilasciano ogni due mesi o anche meno, un live in vinile limited edition in cofanetti laminati o metallici o dipinti a mano da sorelle o cugine (ovviamente fighe e maiale in modo da caricare sul prezzo) dischi colorati pettinerie varie a prezzi anche potenzialmente onesti e non è detto che poi lo siano davvero, dipende dal cambio. E se ti vendono i dischi e facendoteli pagare al cambio in Yen?

Ci vuole un video, non pensiamoci ora...



giovedì 27 settembre 2007

CAZZOCAZZOCAZZO

I metal-mates di casa Ricaduta mi hanno appena fatto sapere che i vinili di Mammatus "The Coast Explodes" e Neurosis "Given To the Rising" non ce li hanno in casa; però me li hanno fatti ordinare lo stesso perché nel form di compilazione ordini on-line non c'era scritto che erano esauriti (...)

Ora, se me li mandano dopo un po' di settimane, il tempo che gli tornino in casa, ok, posso aspettare ma mi fa incazzare (checcazzo ti ci vuole per scrivere OUT OF STOCK di fianco al disco?)

Però se mi devo scegliere qualche altro articolo porcalaputtana mi girano proprio le palle perché è un po' che aspettavo di avere il grano per pigliare 'sti vinili e ora non ci sono...

Eccheccazzo!

IN THE MEANWHILE / 2

Sempre nel frattempo, ma pomeridiano. Ho deciso che le mie papille auditive hanno bisogno di una lezione. E anche quelle di chi mi sta intorno perché, se non dormo io, nessuno deve dormì (cit.).

In ogni caso, oggi pm avevo bisogno di qualcosa di epico, potente, veloce e incazzato. Nero. Quindi Nile.

Più che altro perché un collega m'ha appena finito di raccontare un suo viaggio in Africa, sul Nilo. Io ci sono stato, sul Nilo. Due inverni fa, in crociera. Niente di stralusso e pettinato, una cosa molto tranquilla. Ma a parte i turistoni italiani rincoglioniti che gridavano dalla nave verso i musulmani in preghiera (poi vi lamentate se vi sparano nel culo? Vi cercate gli schiaffi rasoterra con il lanternino!), il viaggio e l'esperienza nella sua totalità ebbero qualcosa di magico, mistico ed epico.

NILE - Annihilation Of The Wicked
Ordine e pulizia su questo folle mondo. Ci pensano loro; nell'ultima decade sono diventati i padroni del death metal epico. Disco graffiante dai suoni ruvidi, scarnificati; batteria come fosse blast-beat, linee melodiche snellite e semplificate rispetto a In Their Darkened Shrines; titoloni epici e altisonanti come Dusk Falls Upon The Temple Of The Serpent On The Mount Of Sunrise, Chapter Of Obeisance Before Giving Breath To The Inert One In The Presence Of The Cresent Shaped Horns o Von Unaussprechlichen Kulten.
Scarabei sul comodino, crotali e vipere nel cassetto, vasi canopi nell'armadio: il kit del perfetto ascoltatore dei Nile è pronto, ma non vi dico CHI ho messo nei vasi canopi. Metto il ciddì. Premo play. NILE U AKHBAR! NILE U AKHBAR!! NILE UUU AKHBAAARRRGGGHRRR!!!


Video di Execration Text dall'album In Their Darkened Shrines


Video di Sacrifice Unto Sebek dall'album Annihilation Of The Wicked

IN THE MEANWHILE...

Nel frattempo che la sottanza arrivi, continuo a deliziarmi le papille uditive (esistono? no? beh da ora sì) con dischi anche di qualche anno fa.

Stamattina, la sbatta della sveglia prima delle 7 mi aveva un po' disorientato. E allora, per non perdere completamene la strada e arrivare al punto di non ritorno (cioè quel momento della giornata in cui non ti va di fare un cazzo, vorresti lavorare ma, pensi di non riuscire a tirare su nemmeno una matita), mi son messo, durante una colazione da coglioni, uno dei dischi rock più belli degli ultimi vent'anni. Fuori piove e fa freddo. Qua dentro è pieno deserto del New Mexico.

Video di Demon Cleenex


Video di Gardenia, Live @ Videomusic

martedì 25 settembre 2007

PROMENTALSHITBACKWASHPSYCHOSIS ENEMA SQUAD

GENTEAPPEZZICHESUONALECHITARRECOMEJIMIHENDRIXMAFANNOFUNKROCKPETTINATO

George Clinton e i suoi Funkadelic, ultimamente, sono tra i miei ascolti preferiti e con una decina di dischi in casa compresi i Parliament e un best of in vinile ultralimitato targato 1978, di roba da ascoltare ce n'è un culo.
Quello che mi gusta particolarmente dei FNKDLC è la capacità d creare melodie orecchiabili, semplici, rockabilly ma molto "negre", nel senso buono del termine: se un bianco provasse, a fare roba del genere, sarebbe come un buco del culo su un gomito: assolutamente privo di senso; questa è black music, che piaccia o meno il termine.






Funk rock imbottito di spessore psichedelico fulminante, roba da acidoni sotto LSD, mica da scherzare: un pezzo come Free Your Mind And Your Ass Will Follow è gayna pura al 100%. S'inizia con un bel ritmo di chitarra, e si finisce con mille strumenti e decine di voci che vanno per i cazzi loro ma seguendo uno schema ben preciso... lo so che è come dire vai a destra, no volevo dire sinistra... però i Funkadelic ci riescono meglio degli altri. The kingdom of heaven is within... Are you satisfied?







E poi vogliamo mettere il sito internet delle due band "di proprietà" di George Clinton? Funkadelic e Parliament? Non so quale sia la più appezzi e allo stesso tempo la più geniale, sta di fatto che io le adoro entrambe, anche se poi i Funkadelic mi pigliano di più.

E le copertine dei dischi confermano ancora una volta che sono tutti dei rovinati mentali: esilaranti, oltraggiose, buffe, solo alcune un po' gaye, sicuramente in linea con i contenuti musicali e lirici.

Va detto che con il LA di Funkadelic e Parliament di George Clinton, partirono tutta una serie di band molto interessanti come The Temptations, per esempio, o The Brides Of Funkestein, o ancora The Sterling Silver Starship Band. Quasi tutte, prima o poi, hanno partecipato al magico festival di Montreaux, in Svizzera.









Dei Parliament consiglio questi tre dischi

Funkentelechy vs The Placebo Syndrome
Mothership Connection
The Clones Of Dr. Funkestein

Dei Funkadelic sono pettinati

Free Your Mind And Your Ass Will Follow
Funkadelic
Cosmic Slop

Dal DVD di Mothership Connection


lunedì 24 settembre 2007

AH!

Comunque, assieme all'oracolo vinilato, ho ordinato anche questo. E speriamo arrivino in fretta perché le ossa stanno premendo sulle estremità del corpo, vuole uscire tanta è la smania.

Delirium tremens all'orizzonte ma non ci preoccupiamo, i neuroni sono già pronti per il prossimo viaggio nel buio iperspaziale. E io lo naqui.

E poi l'OM è un'amicizia di lunga data, ci conosciamo piuttosto bene e con me è sempre stato onesto. Vedremo anche stavolta, ma ne riparleremo ad ascolto compiuto.

Per il momento...
OOOOOOOOOOMMMMMMMMMM

LA PANZA DELL'ORACOLO

Dal Dio Del Sud una "nuova" interessante. Nuova non proprio, interessante senz'altro.

La versione in cd non ci abbastava no. Non ci abbastaveno le release pettinate in gigipack stralaminate e impacchettate come perle ai porci; non ci surrogavano i booklet impiastricciati di foto più o meno belle, esplicite, leggendo i quali ci si arrovellava il cervello, fin quasi a farselo svitare, con frasi fatte di persone ancora più fatte.

Ora ci sono anche i vinili a rendere omaggio ad una delle band più malate del momento: i Sunn o))).

Non che prima non ci fossero. Però pare proprio che questo di Oracle (o ORAKULUM, se si parla del cd) sia estremamente lussuoso. In primis per il fatto che ci sono 2 inediti che su cd non troverete MAI. E secondo perché gli Amplificatore o))) su vinile sono impressionanti, lo spessore musicale è spaventoso e, come per altri dischi in giro, ma con loro dippiù, in due in una stanza non ci si sta. E poi voglio ridere a vedere qualcuno di voi, non abituato a suoni del genere, a chiedere "oh ma sto gruppo musicale che musica fa?"

Innanzitutto sia GRUPPO che MUSICALE non sono parole che ben si addicono ai Sunn o))). Secondo perché chiamare musica un mix di basse frequenze e suoni d'oltremondo è (un po'?) pretenzioso.

Poi bisogna porsi nello stato d'animo e mentale necessario, rollarsene uno bello grosso, stendersi per evitare svenimenti ma non per via del tiaccaccì. Infine, aspettare. Il buio arriva presto, non c'è da temere. Anzi, io fossi in voi un po' mi cagherei addosso, ma son fatti vostri. Se Black One toglieva il fiato, Oracle toglie anche la voglia di vivere. Non ho ancora scoperto quale sia il male minore tra ascoltare i Sunn o))) e lasciarci le penne.

Sta di fatto che questo è il mio nuovo ordine. E sto aspettando trepidante.

Consiglio del giorno: maximum volume yelds maximum results