giovedì 28 giugno 2007

sott o)))

Ci sono al mondo artisti che vengono considerati importanti solo in base a quanto vendono o a quante persone interessano i suoi lavori. Come quel fotografo che raggruppa migliaia di stronzi nudi come vermi nelle piazze delle città, credendo di fare "arte". O come quel pupazzo gigantesco appeso sopra Parco Sempione a Milano che dovrebbe essere la caricatura del deficiente che se l'è inventato... O come l'idiota di Corona che non è stato capace di ricattare le starlette senza farsi beccare. Ora lo chiamano (si fa chiamare) artista.

Nel metal (vera nicchia dove gli artisti si fanno un mazzo tanto e ci rimettono pure dei soldi) esistono personaggi che molto spesso fanno uscire prodotti/dischi da eiaculatio precox. Stephen O'Malley è uno di questi, al momento quello che io considero L'Uno E Il Tutto Del Metal Estremo, per ora. Perché considero fondamentali questi due aspetti:

VISIVI - curano gli aspetti grafici personalmente senza lasciare l'arduo compito a terzi, essendo così in grado di far cogliere appieno a chi compra il prodotto finale il suo vero significato (o quello che dovrebbe essere), o stimolare le sensazioni giuste.

MUSICALI - quando qualcosa è talmente estremo e sensoriale, come quei dischi che quasi solo Stephen O'Malley fa, si entra nel pieno della fisicità della musica che propriamente musica non è; piuttosto una serie di esperimenti sonori volti a scoprire l'animo oscuro del metal, la sua vera essenza, il suo vero spirito maligno e orrorifico stimolando visioni evocate anche dalle grafiche di cui sopra.

Poche settimane fa presi un vinile di "questo certo" Stephen O'Malley (aka SOMA), il progetto -uno dei suoi tanti allucinati e terrificanti- si chiama AETHENOR, "Now Deep In The Ocean Sunk The Lump Of Light" (ispirato da L'Iliade di Omero). Un pachiderma di drone, frequenze sottoterra, accordi talmente slabbrati e allungati da rendere irriconoscibile una qualunque melodia. Eppur piacevolmente spaventoso.

Oggi e a pochi mesi dalla release del precedente Aethenor, dal Dio Del Sottosuolo arriva questo

che si chiama GRAVETEMPLE, in cui partecipano anche Attila Csihar e Oren Ambarchi, il primo già coi Sunn o))) in vari live e nel disco Black One, il secondo invece è una specie di ingegnere del suono che ha diverse collaborazioni con i più disparati artisti del panorama musicale volto all'introspezione acustica, se mi si passa il termine. Questo il suo sito.

Io non vedo l'ora che mi arrivi a casa. Vicini, cagatevi sott o)))

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