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lunedì 24 agosto 2009

MTB SULL'APPENNINO TOSCO-ROMAGNOLO

Era da tempo che non mi capitava un giro così.
Siamo partiti da San Benedetto In Alpe, ultimo paese sulla "frontiera" Romagnola e Toscana, a circa 300 metri di quota.
Una strada in salita, che parte su-bi-to, e mica una breve piana con cui scaldarsi o rendere le gambe un po' agili per affrontare il dislivello, macchè! Quando poi sotto un sole che picchia come un martello ti investono 35° di riverbero di luce bianca dal basso di quella strada sterrata e sassosa insomma... non è che sia stato divertentissimo, ma fa parte del gioco. Su una lunghezza di 8km, la salita va per quasi 800 metri: una pendenza media di circa il 10%, al termine della quale si giunge alla prima sosta, dopo un'ora e mezza di pedalata.









Un toscano molto gentile ci spiega alcuni punti interessanti da cui prendere sentieri più o meno impegnativi, alcuni "da fare rigorosamente a piedi!". Ovviamente non ci pensiamo manco per il cazzo (di farli a piedi... siamo in bici che diamine!! E questo è quello che si penserà per la prossima ora, almeno)

Prima però prendiamo la strada che, dalla foto di centro, parte verso sinistra: si cerca dell'acqua -ormai alle ultime gocce- alla Fonte del Paradiso. Un sentiero carrabile (dai trattori o da jeep preparate) ci porta in mezzo ad uno splendido bosco di faggi e castagni in cui, scendendo a piedi per circa 20 metri, si arriva ad una fontanella tra le rocce. Acqua fredda e ferrosa, tipico liquido potabile di montagna!
Fatta l'acqua, cioè svuotate le vesciche e riempite le borracce, si riparte in direzione inversa per riprendere il sentiero che ci avrebbe portato ai 3 Faggi. Una single track molto tecnica, impegnativa e, ovviamente, in salita. Ci preoccupa meno il fatto che ormai il sole è un ricordo, anche se vicino: siamo infatti immersi nell'ombra del bosco e ci saranno almeno 7-8 gradi di differenza e l'aria fresca ci fa salire con buona lena. Da dietro sento che i due mi rincorrono chiedendosi come fa un tizio di città ad arrampicarsi come una capra di montagna su per quelle salite strette, ripide, piene di radici che sbucano ovunque e sassi che vengono giù come se li lanciasse qualcuno apposta per darti fastidio. Il fatto è che questi sono i miei percorsi ideali, adoro
le salite, soprattutto se difficili e che mettono in crisi le gambe e la tecnica di guida.








Alla fine della salitaccia ci aspetta un cancello di legno e filo spinato che costringe alla sosta; sarà il primo di una lunga, ma non troppo, serie di passaggi a livello. Verranno poi ricordati come un segno di misericordia dagli dei dei boschi (altrimenti conosciuti come pastori di vacche) i quali delimitando i pascoli, danno un sollievo alle gambe dei ciclisti sciamannati come noi.
La discesa è divertente, poco impegnativa e rapida. Si superano i 40 orari, che in fuoristrata sono più o meno paragonabili ai 70 all'ora di una bici da strada. Sassi, pietre e pezzi di rami sbattono con violenza contro il telaio e le ruote.












Un'altra breve sosta per bere, far due foto e gestire la stanchezza delle gambe e la fame selvaggia che ormai fa vedere doppio: sono circa le 5 del pomeriggio ed è dall'una e mezza che si pedala e non si mangia (almeno io) niente dalla mattina...
Si riparte e si cominicia a fare un discesone interessante che sarebbe stato divertentissimo se non fosse stato per delle vacche al pascolo che un VERO uomo dei boschi gestiva con una tranquillità disarmante.










Forse però era troppo tranquillo perché al nostro arrivo le vacche hanno iniziato a correre; lui, con atletico gesto, e mente ci dice di superarle e poi fermarle, si impiglia i coglioni nel filo spinato che cerca di superare e ci dice che le avrebbe portate nel prato che voleva raggiungere. Il problema è che le vacche saran state 'na decina. Con tanto di vitelli al seguito, quindi per noi impossibile da superare per i seguenti motivi:

1. erano delle vacche gigantesche.
2. avevano delle corna gigantesche
3. c'erano i vitelli. L'istinto di sopravvivenza e conservazione della specie trasforma delle stupide vacche in tori selvaggi da combattimento.
4. le ultime da superare, cioè le prime della fila, erano DAVVERO lontane.
5. correvano tutte come delle vacche impaurite e noi in bici faticavamo a stargli dietro, in discesa.
6. si agitavano troppo.

Per farla breve, arriviamo ad un trattore (che era probabilmente del vaccaro), lo superiamo, ce ne dimentichiamo e continuiamo a portargli le vacche verso valle. Lui dietro a bestemmiare e infamarci. Ad un cero punto decidiamo che forse è meglio far decidere alle vacche dove fermarsi e, incredibile a dirsi, si fermano alla stalla, a casa loro. Cioè dove NON voleva portarle il pastore, perché mi pare di aver capito che lui le volesse fare ancora pascolare. Insomma, giornata rovinata per il pastore, latte rovinato delle vacche per lo spavento e la corsa, discesa rovinata per noi che volevamo mollare i freni...

Ma alla fine si riprende velocità e si raggiunge un bel sentiero dove mollare davvero i freni. Ovviamente la maledizione del pasore di vacche ci ha colpito e, altrettanto ovviamente, come quasi sempre per ogni mia uscita in fuoristrada, buco. Ma non buco e basta: spacco del tutto la valvola della camera d'aria. Ecco fatto. Discesa di nuovo rovinata. Ma uno dei nostri ha la soluzione al male: mi dà una camera di riserva, perché i miei kit di riparazione non servono a un cazzo, adesso.

Però ora avevo anche paura che ci corresse dietro col trattore, ci raggiungesse e incurante ci passasse sopra lasciandoci lì nel bosco. Tanto alla fine su quelle strade chi ti trova più?! Per lui non sarebbe nemmeno una seccatura...

Si riparte dopo una mezz'ora. si arriva in brevissimo tempo alla strada asfaltata, breve tratto in cui posso essere certo che la botta pazzesca al cerchio posteriore che mi ha distrutto la camera d'aria non ha rovinato il cerchio in modo grave, forse è solo un po' ovalizzato ma non dà eccessivo fastidio: si sistemerà. Insomma, in pochi km si giunge ad una cascata sotto un ponte di pietra, dietro un rifugio, una casa di pietra antica bella come i posti che abbiamo visto finora.










Si decide di fare un bagno, nella vasca di pietra piena d'acqua fredda di sorgente di montagna che si vede al disotto del ponte di pietra. Una roba geniale e rigenerante.









Un geniale tipo di Forlì ci dà suggerimenti di dove andare il giorno dopo e dei sentieri da prendere, ci diffida dai corridori (ci mancherebbe!) e ci dice anche che all'agriturismo dove si sta andando si mangia molto bene e si spende il giusto. Scopriremo il giorno dopo che da quelle parti il giusto è un decimo di quanto potresti spendere per una cena da pezzente medio in una grande città (qualcuno ha detto Milano?).
Poi ci si asciuga e si va verso l'agriturismo: una grossa e vecchia casa di pietra dove una signora che secondo me sulle spalle ha più canne che anni, ci dice che lì non c'è posto (avevamo prenotato!) e che quindi dormiamo in paese, a Premilcuore. Ma a noi va benissimo, a patto che ci faccia mangiare subito appena possibile. Siamo distrutti, io sto in piedi per scommessa e gli altri due non sono da meno. Io e Maurizio optiamo per un bicchiere di vino che fa rinascere (doping? se a Pantani avessero fatto bere vino, prima e dopo le corse, ora forse non si parlerebbe di lui in modo offensivo).
A cena ci si spazzola due fiamminghe di tagliatelle al ragù, una fiamminga di grigliata mista abbastanza grande da soddisfare tutti e tre, una bottiglia e mezza di vino, dolce, caffè, ammazza caffè. Poi si esce. Birra. Gran vita in un paese mondano e notturno, che conta un numero impressionante di persone, almeno 50. Il sonno però chiede vendetta, e le gambe non tengono più. Si va a letto, convinti che il giorno dopo non saremmo andati molto lontano: la meta è il Passo del Muraglione e la Valle dell'Acquacheta. Mica uno scherzo arrivarci.

Per ora posso concludere che ho visto posti emozionanti, aperture su valli fermate nel tempo e boschi verdissimi e fitti, dove all'interno quasi non riusciva a filtrare la luce del sole.

La seconda puntata quando posso scrivere di nuovo.

lunedì 10 dicembre 2007

UNCONTROLLED GAYNA

Raggiungo l'Alcatraz bestemmiando per il traffico e per il bordello degli automobilisti con la patente presa coi punti delle patatine; ri-bestemmio per cercare posteggio.

Una volta sacramentato a dovere e in maniera variopinta, mi trovo con i soliti sospetti e pure col Sindaco del Metal, dentro, a capire che cazzo di musica suonino gli appezzissimi Trivium (per mia smodata fortuna -cosa assai rara ultimamente- sono riuscito a scavalcare gli altri due gruppi: dio benedica il traffico milanese, a volte! Pezzi di ...And Justice For All dei Metallica ("oh zio ma questa è One!"), scarabocchi metal tipo Testament che valgono un milionesimo dei riff di Skolnik e Peterson, assalti diabetici di batteria che non riescono nemmeno a scalfire l'aria... boh non so ma a me han fatto DAVVERO CACARE anche se vedevo gente -addirittura piuttosto avanti con gli anni- con maglie e felpe di questi Trivium... mi starò perdendo qualcosa e non lo so? Sembra una domanda da Trivial... da Triuvium Pursuit, a cui non mi interessa rispondere.


Invece i Machine Head escono e partono accappella, spazzolando con chitarre e napalm una platea tanto incredula quanto entusiasta di poter assistere ad uno show così ben fatto, con i suoni perfetti, le distorsioni piene e potenti... giusto la presentazione di un pezzo mi ha lasciato di stucco ("Rock And Roll!!"... proprio rockandroll no, mi pare una presentazione un po' tirata, ma va bene lo stesso, te la perdono). Old da quel gioiellino del 1994 che è Burn My Eyes mi spappola il cranio, la gayna è a malapena contenibile, c'è gente che salta e piglia schiaffi dappertutto e molti che si fingono chitarristi mimando air guitar, fantastico.


Il problema viene con Shades Of The Night, canzone sul suicidio che i Machine Head hanno composto per tutti quelli che almeno una volta nella vita han pensato bene di farla finita o di drogarsi a tal punto da non ragionare più e togliersi di mezzo per sempre.


Phil, chitarrista intento a sbranarsi di assoli e sbavarsi addosso ettolitri di sudore (ed evidentemente troppo fatto per fare mente locale per una doverosa reidratazione, essenziale per chi tiene il palco ad un concerto metal) ha un cedimento, si allontana un momento, svicola verso sinistra, si nasconde un po' e che mi combina? Mi sviene, quasi mi muore sul palco!!


All'inizio non ci faccio caso... cioè penso che magari è inciampato (in fondo molti eroi del metal si sono fatti male sul palco, il recordo potrebbe detenerlo James Hetfield ma non ne sono sicuro). Poi penso che magari restando in tema col pezzo, si è suicidato on air, in diretta. Invece, quando sento che la chitarra se la suona per cazzi suoi, il dubbio mi viene. La band accorre in suo aiuto, la canzone arranca ma, annaspa dagli amplificatori e ormai è troppo tardi, bisogna correre ai ripari. E meno male che aveva la chitarra in mano a far casino e suonar l'allarme... altrimenti non se ne sarebbe accorto nessuno poveraccio!


Dopo qualche minuto si ripresentano senza il malato. "Signori non ce la facciamo a proseguire, siamo addolorati ma il nostro Phil sta malissimo, c'è del personale medico in suo soccorso ma non sappiamo ancora niente... " la gente sembra capire, non insultano nè fan cazzate tipo tirare cose sul palco... la band è visibilmente dispiaciuta, mortificata.


Noi anche ma alla fine noinoi un po' meno perché il biglietto noi non lo paghiamo e tanticazzi. Però dispiace, certo, vedere una delle band che da circa 15 anni è una delle colonne portanti del metal moderno, crollare al suolo come un alcolista drogato che non sa regolare i propri bisogni per sballare di tanto in tanto.


Note di colore sulla serata: il pischello di nemmeno 13 anni, maglia dei Trivium, che sguardo dritto e fiero, andamento sicuro e deciso, dà 1000 punti ad almeno della metà dei presenti / la guardarobiera dell'Alcatraz che a noi ultratrentenni intenti a chiacchierare e berci una birra in una specie di sala fumatori che ci fa "... già qui non ci potete stare... " senza proseguire la frase. Cosa volevi dire, troia... che ti diamo fastidio? Che puoi sbatterci fuori? Hai rivendicato i tuoi diritti? No? Ammazzati / il ragazzo siciliano di, mi pare, cefalù, amico di una nostra della compagnia, si stava scalmanando un po' troppo: io lo so che da dove vieni tu il metal ci arriva a rate e in ritardi che si contano a lustri, di 5 anni in 5, però non ti devi ingaynare così tanto, bello! le coronarie ti durano poco e non mi sembri il tipo che se viene lanciato in mezzo al pogo se la sappia cavare con le sue forze, quindi ai prossimi concerti stai calmo e goditi lo spettacolo senza rompere i maroni agli altri / la serata è stato deciso di concluderla a casa del presidente con la presenza dell'ormai leggendario Uomo Dell'Anno aka Mesiè che non vedevo da oltre un anno. Pettinato.

lunedì 29 ottobre 2007

SCENDERE O NON SCENDERE L'MP3

Oggi ho letto questo articolo, di cui non metto il link perché merita di essere copied&pasted in toto.

Contravvenzioni salatissime, da 12 a 125 milioni di euro
Blitz antipirateria, maxi-multa nel Milanese

Quattro denunciati tra i 30 e i 45 anni: nei loro pc trovate oltre 121 mila opere protette da copyright, tra musica, film e videogames

Oltre 120 mila «file» di musica, cinema, programmi e videogiochi, illegalmente condivisi in Rete. Una massa spaventosa di opere: oltre un Tera-Byte. A finire nelle maglie della legge sul copyright sono quattro «grandi uploader», ovvero internauti-scaricatori. È scattata la denuncia da parte della Guardia di Finanza di Melegnano, nel Milanese. Sequestrati 6 computer, 7 hard disk esterni, 2 schede di memoria e 2.377 tra cd-rom e dvd. «Nei loro computer sono state trovate 121.566 opere, per lo più file musicali, tra cui le discografie complete di Vasco Rossi, Madonna, U2, Zucchero, Elisa e altri, numerosi film di recente produzione, applicazioni per Pc e videogames» spiegano le Fiamme gialle. I quattro, tutti italiani tra i 30 e i 45 anni, oltre alla denuncia penale alla Procura di Lodi, rischiano di dover pagare multe da 12 a 125 milioni di euro.
DANNO PER 70 MILIONI - L'operazione di contrasto dello scambio illegale di file di opere musicali, video e informatiche - effettuato mediante condivisione in Rete, il cosiddetto peer to peer - «è da inquadrarsi in un contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della illecita diffusione di materiale coperto da copyright, che costituisce una grave turbativa del mercato legale e genera mancati introiti all'erario per milioni di euro all'anno» si legge nella nota della Gdf. «Le istituzioni e le forze di polizia hanno ormai preso atto che la pirateria digitale non è un problema di quattro ragazzetti che scaricano a sbafo ma una seria minaccia per l'industria della creatività» aggiunge Enzo Mazza, presidente della Fimi (Federazione industria musicale italiana). Solo nel 2006 in Italia, secondo dati Fimi, la musica illegalmente diffusa via internet ha causato danni all'industria per 70 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i diritti degli autori e l'evasione fiscale connessa al traffico illecito.

Non riesco ad apprezzare chi scarica un disco e poi, se gli piace, non lo compra perché tanto lo ha già scaricato. Non riesco a trovarci nulla di figo in tutto questo. Più che altro è un discorso che faccio che va a toccare una specie di incentivo che va dato ai musicisti. Gli sforzi vanno premiati, quando hanno risultati di un certo valore. E poi, niente in questo campo è più bello e divertente che scartabellare le copertine dei dischi negli scaffali dei negozi per poi portarsi a casa 2 o 3 LP in vinile o CD pensando di aver fatto l'acquisto del mese. Acquisto agognato, sudato, ottenuto.
Qualcosa però mi prude, nel cranio, ogni volta che rileggo l'articolo. Innanzitutto: chi hanno intervistato, a chi chiesto un'opinione? A Enzo Mazza, presidente della FIMI, Federazione Industria Musicale Italiana. Già che c'erano potevano chiedere anche al presidente della SIAE. Cioè questi pigliano i soldi dagli acquisti dei dischi, che vuoi che ti dicano, Scaricate a nastro e scendetevi tutti gli mp3 che la rete vi può dare? E Babbo Natale esiste...
Ma c'è un'altra cosa che mi sfrugola le meningi della capoccia. Non una cosa anzi, ma 5 parole: EVASIONE FISCALE CONNESSA TRAFFICO ILLECITO. Ed eccolo qui il punto. Cioè se io compro dischi ci pago le tasse: SIAE (tassa), FIMI (tassa), IVA (eccazzo un'altra tassa!), più tutte quelle nascoste che paghi alle case discografiche, di distribuzione etc etc (ma per questo va bene così, chi fa un lavoro deve, giustamente, essere pagato), il bubbone esplode quando le tasse non le paghi. Un po' come i carburanti alternativi (olio di colza o di semi per i motori diesel 4T o olio di ricino come miscelatore per i motori 2T): la Finanza ti fa il culo non perché inquini di più (anzi se usi quei carburatni inquini di meno se non quasi per niente!), ma perché non paghi i GIUSTI tributi allo Stato! Eccheccazzo dove credevi di essere nel paese dei bambocci?
Ma andiamo con ordine e torniamo a bomba sui dischi, ma indietro un po' d'anni. Quando non c'era 'sta cazzo di Internet per esempio. Esistevano le cassette, che potevano essere registrate (sto parlando degli anni '80 e primi '90 quando i cdr non esistevano ancora). Chi di voi spendeva pomeriggi ad acquistare cassette originali, piuttosto che farsele registrare dal cugino più grande o dall'amico più sgamato in fatto di musica? Andiamo siate onesti perché non ci crede nessuno. Era anche l'epoca dei bootleg: si andava ad un concerto, lo si registrava con una cassettaccia in un mangiacassette che di solito se le mangiava in senso non figurato e poi le mettevi sul mercato (clandestino) e senza ricavarci soldi, al massimo un paio di birre o di fumate. I gruppi migliori della MWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal) vennero fuori così (Tygers Of Pan Tang, Iron Maiden, Angel Witch... ). Anche i Metallica vennero fuori così, da un nastro "pirata" registrato live (i pezzi erano Hit The Lights e Whiplash) capitato per caso nelle mani di Marsha e Jon Zazula della Megaforce Records. Poco prima ci pensò Brian Slagel a inserire la singola Hit The Lights nella raccolta Metal Massacre ed era un vero e proprio lavoro fatto in casa! All'epoca era così e funzionava alla grande, la gente era felice, il movimento interessante e fruttuoso, le band efficenti e il metodo per venire fuori dal buio dell'anonimato efficace.
Ora invece ci siamo infighettati, impreziositi; se uno scarica musica, facciamo i "paparini" e spariamo prediche sullla "minaccia alla creatività", "furto di idee", "uccisione dell'industria discografica". Se volete far venire i sensi di colpa al popolo che scarica musica, non ci riuscite in questo modo. Non ha colpe, d'altronde, chi sfrutta un mezzo che gli è stato messo a disposizione sin dall'era pre-Napster. E fatemi il piacere! Questa è tutta pubblicità per la musica e, se per i musicisti il passaparola ha funzionato alla grande fino a pochi anni fa, non vedo come non possa andare bene ora.
Poi sono d'accordo sul fatto che chi scarica materiale audio-video e ci voglia anche guadagnare sopra vada punito, ma questa è appunto frode (del fisco, delle idee, del materiale, di quel cazzo che vuoi).
Vorrei poi anche sapere qual è un disco che vale una multa da 12mln di euro...

martedì 4 settembre 2007

THE NEW BOSS

Oggi mi ritrovo una notizia in mail davvero interessante.
Rick Rubin, noto e storico produttore discografico è stato assunto dalla Columbia come co-presidente. L'articolo in questione però mi fa incazzare, e molto anche. Leggi qui.







La questione è, come tutte le altre questioni del mondo, semplicemente metal: va bene che ha lanciato i Beastie Boys nel 1986, va ancora meglio che ha collaborato con il mito e leggenda Johnny Cash... ma che ha scritto IL disco di musica più violenta e incazzata degli anni '80 (e forse '90 e forse anche di sempre), non ce lo vogliamo mettere? Reign In Blood degli Slayer l'ha prodotto lui, mica il fratello gemello (che non ha). Ma a nessuno ovviamente frega un cazzo. Perché di cose brutte sporche e cattive non ci curiamo, direte voialtri. Vi sento. E qui casca l'asino, cioè voi. Perché le cose migliori a cui Rubin ha lavorato sono metal. Ora, ammesso e non concesso che alla Columbia ci lavorino dei geni musicali e che un manager che guadagni cifre colossali potrà, o gli interesserà, essere a tempo pieno un espertone della musica, direi che un posto come co-presidente in una delle maggiori case discografiche del mondo non sia proprio una sciocchezzuola, quisquilie, pinzellacchere, da sottovalutare. E si è fatto scrivere anche, nel contratto, che lui in ufficio Non-Ci-Va, nè cazzi e nè madonne, lui l'ufficio non lo vuole neanche. A patto che bisogna anche vedere se all'ingresso lo fanno entrare, dato che pare uno straccione pezzente con le mosche nei capelli che per puzza e per miracolo si fa una doccia all'anno.

Intanto c'è il presidente Steve Barnett che sta cercando il modo di liberarsi di questo personaggio scomodo; pensa che gli rovini l'azienda o l'immagine imprenditoriale portata avanti da decenni di affari multimiliardari. Dalla sua esperienza si capisce, che la vita di un manager debba essere giaccacravatta e un bell'ufficio agli altipiani o in una villa del XVII secolo. Boh, può essere.

Comunque giusto per la vostra schifosissima cultura con le pezze al culo, per la quale non dovreste andare così fieri e bullarvi in giro, ecco un elenco di lavori prodotti da RR. Dateci un occhio, potreste trovarci il vostro disco preferito e scoprire che l'ha prodotto lui, o viceversa.
In obeso i dischi metal.

* Radio - LL Cool J (1985)
* Licensed to Ill - Beastie Boys (1986)
* Raising Hell - Run DMC (1986)
* Reign in Blood - Slayer (1986)
* Electric - The Cult (1987)
* Danzig - Danzig (1988)
* Tougher Than Leather - Run DMC (1988)
* South of Heaven - Slayer (1988)
* Masters of Reality - Masters of Reality (1988)
* Andrew Dice Clay - Andrew Dice Clay (1989)
* Trouble - Trouble (1990)
* Danzig II: Lucifuge - Danzig (1990)
* Seasons in the Abyss - Slayer (1990)
* Nobody Said It Was Easy - The Four Horsemen (1991)
* Manic Frustration - Trouble (1991)
* Decade of Aggression - Slayer (1991)
* Blood Sugar Sex Magik - Red Hot Chili Peppers (1991)
* Danzig III: How the Gods Kill - Danzig (1992)
* Thrall: Demonsweatlive - Danzig (1993)
* 21st Century Jesus - Messiah (1993)
* Danzig 4 - Danzig (1994)
* American Recordings - Johnny Cash (1994)
* Divine Intervention - Slayer (1994)
* Wildflowers - Tom Petty (1994)
* One Hot Minute - Red Hot Chili Peppers (1995)
* Ballbreaker - AC/DC (1995)
* God Lives Underwater - God Lives Underwater (1995)
* Empty - God Lives Underwater (1995)
* Unchained - Johnny Cash (1996)
* Undisputed Attitude - Slayer (1996)
* Sutras - Donovan (1996)
* VH1 Storytellers - Johnny Cash & Willie Nelson (1998)
* Diabolus in Musica - Slayer (1998)
* System of a Down - System of a Down (1998)
* Chef Aid - South Park (1998)
* Californication - Red Hot Chili Peppers (1999)
* Loud Rocks - V/A (tracks: 1. System of a Down & Wu-Tang Clan - Shame, 6. Tom Morello & Chad Smith & Wu-Tang Clan - Wu-Tang Clan Ain't Nothing Ta Fuck Wit) (1999)
* American III: Solitary Man - Johnny Cash (2000)
* Paloalto - Paloalto (2000)
* Renegades - Rage Against the Machine (2000)
* Amethyst Rock Star - Saul Williams (2001)
* The War of Art-American Head Charge (2001)
* Breath of the Heart -Krishna Das (2001)
* Toxicity - System of a Down (2001)
* God Hates Us All - Slayer (1998) {assieme a Matt Hyde}
* American IV: The Man Comes Around - Johnny Cash (2002)
* By the Way - Red Hot Chili Peppers (2002)
* Audioslave - Audioslave (2002)
* Steal This Album! - System of a Down (2002)
* Results May Vary - Limp Bizkit (2003) (in collaborazione con Terry Date e Jordan Schur)
* Unearthed - Johnny Cash (2003)
* Door of Faith - Krishna Das (2003)
* De-Loused in the Comatorium - The Mars Volta (2003) (with Omar Rodriguez-Lopez)
* The Black Album - Jay-Z (2003) ("99 Problems")
* Live at the Grand Olympic Auditorium - Rage Against the Machine (2003)
* Heroes and Villains - Paloalto (2003)
* Vol. 3: (The Subliminal Verses) - Slipknot (2004)
* Armed Love - The (International) Noise Conspiracy (2004)
* Crunk Juice - Lil' Jon and the East Side Boyz (2004) ("Stop Fuckin' Wit Me")
* Make Believe - Weezer (2005)
* Out of Exile - Audioslave (2005)
* Mezmerize - System of a Down (2005)
* Hypnotize - System of a Down (2005)
* 12 Songs - Neil Diamond (2005)
* Stadium Arcadium - Red Hot Chili Peppers (2006)
* Taking the Long Way -- Dixie Chicks (2006)
* American V: A Hundred Highways - Johnny Cash (2006)
* Christ Illusion - Slayer (2006)
* Minutes to Midnight - Linkin Park (2007)
* Fixing Cities - The (International) Noise Conspiracy (2007)
* American VI - Johnny Cash (2007)
* Heroes and Thieves - Vanessa Carlton (2007)
* Dancing for the Death of an Imaginary Enemy - Ours (2007)

Pare che anche il prossimo LP dei Metallica verrà prodotto da Rick Rubin.

Infatti ora scrivo una lettera incazzata al Corriere.it e gli faccio cambiare l'articolo. Deve essere più pro-metal.