giovedì 29 giugno 2006

WRONG SIDE OF THE ROAD

Periodo, questo, in cui Tommaso Che Aspetta mi ossessiona a tal punto da volermi mettere a capire che cazzo volesse dire nelle sue strampalate liriche.

Ho preso quella che oggi ho ascoltato di più (che poi ho ascoltato due interi dischi, vabbè... ): WRONG SIDE OF THE ROAD. E siccome ho voluto fare una cosa superfine e di gran classe (aho!) l'ho pure tradotta, così chi legge non deve diventare scemo come me a cercare significati sui dizionari di slang americano per i termini che questo usa... (che comunque, dato che sto qui a parlarne, lo slang americano mi piace un casino e mi diverte un sacco conoscere i significati delle frasi assurde).

poggia un gatto morto sulle rotaie
mentre un lupo si bagna al fiorire del crepuscolo
e prendi l'occhio di un gallo
e pietre da un fossato
e lava tutto in acqua di sentina
e di' che non ruberai mai
prendi i bottoni da una giacca gialla
le penne di un falco
e il sangue di un cacciatore di taglie dal freddo cuore nero
raccogli lacrime di vedova
in un ditale di vetro
di' a mamma e papà
che ti possono baciare il culo
avvelena tutta l'acqua del pozzo dei desideri
e impicca tutti i loro spauracchi ad un albero di sicomoro
brucia tutte le lune di miele
infilale in una federa di cuscino
e attendi le lame dei coltelli
al parco giochi per me
strozza tutte le filastrocche di natale
gratta tutte le preghiere
legale col filo spinato
e gettale giù dalle scale
e ti presterò una pistola
per mandar via gli incubi dei ciechi
ma quei figlidiputtana sembrano sempre in agguato da dietro
succhia tutta la benzina dal furgone di tuo padre
riempi la t bird di johnny
ho un paio di deca
metti su del profumo e nastro nei capelli
e attenta a non svegliare i cani
ruba un fulmineda una parte del cielo
caccialo dentro la cassa di cedro
se mi vuoi dire perché
portati la manopola del cambio di una mercedes del 49
e lasciala qui di fianco a me
lasciati stringere nello sporco
e tremerai come una fiammma
urla a squarciagola nella notte
affonda i denti nella mia spalla
scava con le unghie nella mia schiena
di' a quella ragazzina di lasciar stare la mia manica
sarai una donna quando starai con me
perché t'innamorerai di me
e allora con il mio canne-mozze
e una scatola piena di proiettili
festeggeremo il 4 luglio
faremo i 160
spendendo i soldi di qualcun altro
e guideremo senza sosta fino a reno
dalla parte sbagliata della strada

AAA BULICCI CERCASI - CULI SPACCASI

L'articolo dice già tutto.

Io dico invece solo che i gay ci sono pure nel metal e che, non considerando l'evidente tamarraggine galoppante, eviterei di fare incazzare, questo blog propone, a tutti gl'interessati, di riaprire la ricerca agli 8negrincazzati che capitanati dal buon vecchio Rob, facciano il culo al rapper (credo che si unirebbero volontariamente e felicemente anche lui, lui/lei e lei/lui)

Beh. Felici cose.

mercoledì 28 giugno 2006

APPRENDO OR ORA

... e pubblico felice.

L'articolo.

Come qualcuno sa, chi da più tempo chi da meno, marito e moglie italiano lui e sudamericana lei, residenti in Kenia, furono accusati di enormi traffici di polvere bianca e detenuti nelle terribili prigioni di Nairobi.
Nell'articolo c'è scritto tutto, tranne il fatto che queste cose succedono solo ed esclusivamente per un motivo: piante, delle volgarissime erbacce che crescono ovunque e in qualsiasi condizione climatica, che sono considerate un pericolo per l'uomo diventano cosa proibita e illegale, nonché immorale.

Con i risultati che abbiamo appena visto.

CHI S'ADULA S'INCULA

Premesso che:













il posto per le vacanze (decisamente mare, sì) lho già deciso

Calcolato che:











la mtb non la userò per niente in vacanza, nono... (ho già in mente dei percorsi massacranti ma fantastici - purtroppo non potrò portare la mia, ma ne affittano di stupende) e che parto tra 15 giorni

Decido che:

potete fottervi tutti
- colleghi che organizzano i lavori alla cazzo
- la solita minestra
- silvio / fassino / romanoprodi / etc.
- la gente che non sa stare allo scherzo
- la gente che scherza troppo
- la gente e basta







mercoledì 21 giugno 2006

C.O.T.L.O.D. (Curse Of The Legions Of Death)

Lui afferma che i TestAmenT sono alcuni dei padri fondatori del movimento thrash della Bay Area della metà degli anni '80. Anche se non conto un cazzo, lo dico pure io!

Stanotte devo lavorare ma non è molto impegnativo, quindi mi permetto di buttare giù due righe su una band che ho da pochissimo riscoperto grazie alla sistemazione dei dischi in casa: praticamente il ciddì The Legacy mi è caduto in terra frantumandosi in mille pezzi, restando intero solo il dischetto di plasticaccia che, prontamente, per non farlo finire come la custodia, lo riparo nel lettore e già che ci sono (perché no?) schiaccio pure play...

e...


...

...

MERDA che discone!! Me l'ero completamente dimenticato alla grandissima! Cioè proprio cancellato dalla mente, un bel format ettor1: e tuttok.

Over The Wall è impressionante anche a distanza di 20 anni, il disco è del 1986/87 (registrato alla fine dell'86 e pubblicato a inizio '87): la ritmica è forsennata, gli accordi vicinissimi e la batteria al cardiopalmo; certo correvano gli anni 198equalcosa quindi non si era, ovviamente, ai livelli stilistici della musica metal cui siamo abituati oggi; ma un solo di chitarra come quello di Alex Skolnik in questo pezzo non si sente spesso ai giorni nostri: veloce da mozzare il fiato, melodico da farlo urlare cantato a squarciagola e breve come dev'essere, sennò straccia i coglioni. Ascolto estasiato ricordando -lacrimuccia- come da ragazzino, un pre-adolescente straccione e capellone, mi sbattevo mentre il disco girava incessantemente nel mio "stereo" (era il 1989 e non capivo un cazzo di "quella-roba-là").

The Haunting è anche lei una bella canzone ma nientedeché quando si arriva dalla precedente, ha una buona sezione ritmica spezzata da stop-and-go che all'epoca non venivano usati tantissimo e che hanno fatto molto scuola nel thrash (grazie Eric Peterson, sui tuoi accordoni ho imparato i primi rudimenti di chitarra ritmica thrash!), ha una buona sezione vocale e il solito Skolnik che ci dà un paio di lezioni su Come-Si-Suonava-Metal-Venti-Anni-Fa.

Burnt Offerings ha quella melodia vocale intrigante e incalzante allo stesso tempo, Chuck Billy su questo disco è davvero notevole, anche se poi ovviamente si è perfezionato e anni più avanti si farà apprezzare maggiormente come tecnica di canto più che come potenza ed energia di esecuzione. Come ci si può immaginare, il pezzo termina dopo un pazzesco solo del nostro solito fenomeno e dopo un ultimo rabbioso monito del gigantesco pellerossa.

Raging Waters è un altro gran bel pezzo, con un intro in crescendo che si trasforma in una dose massiccia di riffoni spaccaossa che però poi si ripetono troppo. Dotato di grandiose parti vocali veloci, l'indiano ringhia e freme, spezza la ritmica continua e fissa sul solito giro, un po' monotona forse (forse senza forse, ah già l'ho già scritto...) ma precisa e potente. Il ritornello finale molto orecchiabile nonostante la cacofonia thrash sullo sfondo, rende il finale perfetto, senza fronzoli, immediato: lo stop è repentino.

CURSE OF THE LEGIONS OF DEATH! CURSE OF THE LEGIONS OF DEATH! PROVOKE THE DEAD! CURSE OF THE LEGIONS OF DEATH! è invece il frastornante ritornello che spezza il delirante canto di gioia ("Attacking with force as we show no remorse / Obstructing our victims fate the blood in the chalice / Saluting the fight all virgins must die this night... e via dicendo), trasportato dai venti di guerra di accordi giganteschi che puzzano di morte, veloci come il fulmine, nessun assolo e tanta tanta violenza sonora. Bello.

First Strike Is Deadly (la quale 18 anni dopo ispirerà il titolo al best of "First Strike Still Deadly" in cui ricompare tra l'altro Alex Skolnik, defilatosi per problemi personali con la band nel lontano 1992, dopo l'album "The Ritual" -a mio parere un po' una monnezza) è uno dei pezzi migliori dell'intero lavoro, con una ritmica portante dalla potenza ineguagliata fino a quel momento. Qua non si parla solo di velocità ma di vero e proprio spessore sonoro. All'epoca era in corso una grande sfida (certo teorica, ma nemmeno poi tanto), la gara a chi ce l'ha più grosso o più duro, al solito... insomma, se i Metallica trovarono i loro rivali (musicali) negli Anthrax, gli Slayer ebbero i Testament, anche se poi questi ultimi si raffinarono parecchio, nonostante l'ignoranza sia sempre rimasta dalla loro. Gli Slayer invece sono sempre i soliti ignoranti cafoni totali e credo di preferirli ai TestAmenT proprio per questo motivo, guardaunpo'. Ari-insomma (sto ancora scrivendo di First Strike... cheppalle), non c'è niente di diverso dai pezzi precedenti ma è la struttura della canzone a farmi drizzare le antenne: complicata, spezzata, rabbiosa e davvero bella da ascoltare! Nessun dubbio che potesse poi diventare uno dei punti di forza della band in sede live.

Do Or Die non è francamente molto degna di nota, a parte la solita struttura ritmica schiacciasassi a velocità smodata; il testo non è che sia proprio una genialata (ok vabbene, anche gli altri fanno un po' ridere), ma aspetta di sentire la successiva

Alone In The Dark... Madonna che pezzo!! Eccola, la rappresentativa dell'album: un assolo svelto, breve e melodico in pieno stile scuola europea introduce un giro di chitarre molto semplice ma efficace; il testo è grandioso (la prima strofa "When I was but very young sorcerers came to claim my mind leaving death and hatred to unmask / The master of the game had won and let his final sin be known killing those who stand in his path" dice davvero tutto: paura del buio, dei demoni, dell'inferno e scemenze del genere, che però in età giovanile, da ragazzini, fanno parecchio effetto!). La parte conclusiva ci porta un solo definitivo, spettacolare, per poi tornare alla carica per terminare in bellezza, all'inferno!

Apocaliptic City è il sogno di un pazzo piromane che dà fuoco a tutta la città e poi a tutto il mondo, inneggiando alle fiamme purificatrici ("Born into a world of hatred nothing to live for / What started with a simple match turned into something more / The pain I felt inside my head came on my day of birth / Now the time has come for me to burn the planet Earth"). Semplicemente folle e geniale. Sulla musica non mi dilungo più di tanto perché tanto il pezzo migliore del disco lo abbiamo già passato; dico solo che si termina in un olocausto sonoro fantastico. Adièu, cari amici non-metallari... e un consiglio: cercate di non imbattervi mai in questo disco, potreste non uscirne più.

martedì 20 giugno 2006

I AM A TOOL NOW...

MILANO - 19.6.6
Sempre stato indeciso se andare a vedere la data dei Tool, prevista per ieri sera al DatchForum di Milano.
Più che altro, è un mero discorso di soldi: il biglietto di un concerto di una band senza supporto a 32€ non è per niente economico, soprattutto se ti eri cacciato in testa l’idea di comprarti un bel souvenir della serata, tipo un ciddì o la locandina dell'evento… Col senno di poi, ho fatto strabene a decidere di andarci; poche volte un concerto di tali dimensioni mi ha preso e sbattuto a terra in questo modo. Non che mi sia scatenato e fatto il pazzo sotto palco, ormai non ci penso più... inoltre il contatto fisico con gli sconosciuti mi rende particolarmente insofferente e aggressivo, sto invecchiando e l’intolleranza avanza. Quello che mi è capitato ieri sera è proprio un orgasmo di sensazioni!

Nessuna band in apertura, l’attesa si fa pesante: caldo, ventilazione quasi nulla e birre schifose (alla spina sì, ma quasi calde e a prezzi osceni) hanno abbassato il livello di preparazione, propedeutica alla serata. Ovviamente c’erano anche le camionette dell’unità cinofila della GdF, la quale non ci ha permesso di avere la libertà di portarci dentro eventuali “compromessi divertenti”… allora l’attesa è stata drammatica. Meno male che si sparano stronzate con gli amici e la birra non manca mai.

Dal boato di benvenuto si capisce che il concerto inizia; subito si nota una cosa incazzevole: dagli spalti in fondo, dove sono io, i suoni non sono proprio il massimo… anzi fanno un po’ schifo a essere onesti. A differenza di lui che ha trovato, scendendo fin quasi sotto palco, suoni strepitosi. Ma ieri sera avevo il culo di piombo e staccarmi da quella sedia non era affatto facile.

Volendo riassumere e spacchettare la serata in tre punti differenti:

1. Musica & Suoni – la musica dei Tool è qualcosa che se ti piace, ti assorbe completamente e il cervello inizia davvero a viaggiare. Ieri sera i suoni non saranno stati il massimo –per me pigro e svaccato sulle seggiole– ma la precisione matematica delle ritmiche, intrecciate alla perfezione con gli effetti visivi dei quattro schermi giganti dietro il palco, hanno trasformato il cervello in una spugna avida di rock e psichedelia. Il nuovo album non ce l’ho ancora quindi non so che pezzi hanno fatto, dovrò procurarmelo e integrarlo al mio DNA come ho fatto con tutti i precedenti, ma da Lateralus ovviamente hanno preso i migliori: in particolare ricordo Parabola che m’ha fatto schizzare la materia grigia fuori dagli occhi e Schism, pazzesca con la sua intricata ritmica che per poco non mi faceva cadere dalla sedia. Poi da Aenima mi pare abbiano preso anche la title track oltre ovviamente a Forty Six & 2, assoluta. Se poi ci mettiamo che in mezzo a Stinkfist e all’inizio di The Grudge, mi pare, questi cosiddetti musicisti (limitativo vero?) ci cacciano dentro degli accessori psichedelici azzeccati e geniali, allora la storia si fa proccupante: non riuscire ad applaudire o ad esultare per l’emozione è una cosa che non mi capitava da qualche anno, ad un concerto così grosso. E a proposito di grosso, ieri sera il Forum era strapieno e calcolando che all’incira fa 8000 persone beh, i Tool cominciano (cominciano??!) a diventare una realtà impressionante e allora forse sono una band da temere, da guardare con rispetto; mi vengono in mente le esplosioni di successo dei Metallica ma non so perché. Credo che il paragone ci stia però.
2. Immagini & Visioni – beh le immagini sono quelle che si vedono in qualche foto, estrapolate dal video che ho girato del pezzo Parabola. Ovviamente il gruppo non suonava in perfetta sintonia e sincronia con le immagini, nono... c’è qualcosa di matematico, di cervellotico nella musica dei Tool che se unita bene ai “visual fx”, riesce a far entrare nel progetto, senza capirci un cazzo e va da sé, però è un’esperienza extra-corporale che lì per lì fa un po’ paura… poi ci prendi gusto, elimini ogni stronzata dal tuo piccolo buco vuoto in testa che ti ostini a chiamare cervello e lasci che le trame e i fotogrammi in sequenza entrino al loro posto. Ora, nella testa, musica e immagini sono recepite come un’unica entità: i colori rosso fuoco si muovono e cambiano con i momenti più energici e potenti, cadenzati da bassi profondi e chitarre con pressione sonora di qualche tonnellata per cm2, e quelli più freddi tipo le sfumature del grigio-verde o blu-azzurro, prendono forma dai momenti più tranquilli e riflessivi in cui la band diventa davvero spaventosa, per le atmosfere che riesce ad evocare.
3. Professione "musicista" – suonare un paio d’ore a quei livelli lo fanno (quasi) tutte le grandi band, vero. Suonare ad un concerto live con il pubblico solo per te, nessuna band di supporto a scaldare l’ambiente prima dell’esibizione principale (voci di corridoio hanno parlato di un’apparizione degli Isis; io ci ho sperato e ne ho avuto paura… che serata sarebbe stata!), e con la gente che inizia a stufarsi della lunga attesa non dev’essere facile, soprattutto quando tutti i presenti si aspettano uno show al di sopra dello standard qualitativo già elevato, che tutti sanno fare già parte della loro attitudine (e mentalità: precisi e matematici su disco, metodici e maniacali on stage). Cioè questi dal vivo rompono il culo, e ieri sera hanno stravinto ogni tipo di scommessa sulla loro esibizione. Cosa che non capita a tutte le grandi band, anzi.

Ora non resta altro da fare che mettere insieme tutti e tre i punti e immaginare lo spettacolo al quale ho assistito ieri sera al DatchForum di Milano.

I AM A TOOL BY THY MUSIC!

lunedì 19 giugno 2006

MUSIC FOR THE HOTTEST DAYS

Una lista di musica che sto ascoltando per refrigerare le idee, oggi mha bollito il cervello al parchello in pausa pranzo, non riuscivo manco a leggere e il libro su cui mi sono buttato si fa leggere piuttosto bene! Quindi caricato l'iCoso me lo sparo nelle orecchie. Ecco quello che n'è uscito:

KYUSS - Welcome To Sky Valley
In celebrazione dell'ultima avvenuta trasformazione di Milano da fresca e verde metropoli primaverile del nord Italia ad opprimente e afoso forno non ventilato con grill innestato. Welcome To Sky Valley, disco del deserto, è adatto a far soffrire ancor di più sotto i raggi cocenti. Visioni mistiche della Death Valley, del Maghreb e del Gobi, dell'Iraq, dove d'estate nel suo deserto si toccano i 65°, e del Sinai.
Gola riarsa, sudore grondante anche da fermi, nessuna voglia di mangiare alcunché, ma solo di farmi una birra ghiacciata strillando "step on, a hundred degrees i'm on my knees... !!!"

ATHEIST - Elements
Come che c'entra col caldo? Ci sono gli ELEMENTI, c'è l'ACQUA, cazzo se c'entra con il caldo!! Eppoi è un disco della madonna, bello da ascoltare e aggressivo quando serve. Metal contaminato con funky e brevi arrangiamenti jazz, e poi ci sono i mitici pezzi "Samba Briza" e "Elements" perdio!

ENNIO MORRICONE - Il Buono Il Brutto Il Cattivo
Il caldo è sempre più opprimente e allora ho messo su un disco proprio per niente ispirato alle storie dei deserti americani... film girato in Spagna ma vabbè, ci si adegua.
Mi ha fatto tornare voglia di tornarci, in mezzo al deserto, nonostante il caldo soffocante.

Le idee le ho refrigerate? No. In compenso, le ho eliminate squagliandole al sole.

venerdì 9 giugno 2006

HOLE IN THE SKY

Ieri passeggiavo tuttotranquillo e (quasi) riappacificato col mondo, mentre sulla strada desolata e assolata infuriava il disco incandescente che tutti noi chiamiamo Sole. Batteva come su un'incudine.

Il mio pensiero stravolto dal caldo, innaffiato di birra e affumicato di verde mi ha spinto a notare che tutt'intorno grossi edifici stanno nascendo come funghi, slanciandosi verso il cielo opprimente; faccio una foto tutta storta.

A mettere l'accento sulla sensazione estranea ci pensa la soundtrack della pausa pranzo: nelle mie orecchie suonano i Black Sabbath, Sabotage, e la canzone Hole In The Sky sembra fatta apposta; da un buco nel cielo il sole incandescente sembra un'esplosione termonucleare sulle nostre teste (a pensarci bene lo è realmente ma preferisco quello che succede nel mio immaginario simil-"The Day After") e il suo accecante flash riverbera negli occhi; la cima della gru sparisce e tutto si fa più bianco, indefinito, sfocato. Sento la cima dei palazzi squagliarsi e cemento fuso al metallo cala sulle strade...

C'è ancora un buco nel cielo, ma nessuno sembra farci tanto caso.

mercoledì 7 giugno 2006

END PROHIBITION NOW! #3

Eccoci alla terza puntata della fine del proibizionismo "War On Drugs".

Ci continuiamo a chiedere il motivo per cui così tanta gente va in overdose di droga, oggi? I tossici consumano più e più droghe ogni giorno, finché i loro corpi non sopportano più le quantità di tale veleno e muoiono. Oppure vanno in overdose perché prendono ciò che nel giro è conosciuto come l’ “hot shot”. Se, per una qualche ragione, chi prepara la droga si distrae mentre mescola la polvere –quasi pura– con un agente da taglio, esagerando con quest’ultimo, si ritrova con una sostanza grumosa, spessa e difficilmente diluibile. A quel punto, alcuni clienti si arrabbieranno molto quando andranno a scoprire che hanno preso più lattosio che eroina. Penseranno che lo spacciatore abbia voluto derubarli, o prenderli in giro. Ma un altro gruppo di clienti, molto più sfortunati, si beccheranno una partita di eroina il cui mix è praticamente quasi esente dell’agente di taglio (l’hot shot). Pertanto, quando andranno a cuocere il mix per iniettarselo pensando che sia puro al 10% (quando veramente si tratta dell’80 o 90%), non si arrabbieranno molto, saranno morti –non ci sarà una seconda opportunità per loro. Ecco perché sentiamo di tantissimi casi dove 5, 10 addirittura 20 persone nella stessa area suburbana vanno in overdose nello stesso giorno. E’ dovuto a partite di droga tagliate male. Quelli che vanno in overdose sono sicuramente i figli di qualcuno –potrebbero essere i miei, o i vostri.

Tipicamente, più il problema è grave, più soldi e polizia ci mettiamo per poterlo risolvere. La polizia di stato, insieme con la locale, non erano gli unici a beneficiare dei grossi introiti che gli venivano offerti per combattere la guerra alle droghe. La DEA aveva circa 3.000 dipendenti, quando fu creata nel 1973 per rimpiazzare il vecchio Dipartimento Droghe Pesanti e Narcotici. Dal 2001 la DEA ha triplicato il suo staff, ma il budget, i soldi che gli diamo per combattere questa guerra fallimentare, è cresciuto di 20 volte –da 75 milioni di dollari del 1973 agli oltre 1,5 miliardi di dollari nel 2001.

A partire dal 1980 abbiamo avuto un nuovo uomo alla guida della Casa Bianca. Il Presidente Ronald Reagan ci disse che stavamo facendo un buon lavoro, arrestando la gente, ma che stavamo anche lavorando nel modo sbagliato. “Vedetela come un’equazione economica,” disse. “State lavorando sulla fornitura arrestando i venditori, mentre dovreste approcciare il lavoro dal fronte della richiesta: arrestate chi utilizza droghe! Se ne arrestate tanti ne spaventerete abbastanza da farli fuggire, e senza utilizzatori non ci saranno venditori.”

Più o meno nello stesso tempo, i politici dissero alla polizia, “Fate semplicemente meglio il vostro lavoro. Arrestate più gente e vi daremo il 100%. Faremo passare la più severa legge mai concepita (il minimo obbligatorio del “tre colpi e sei fuori” –la legge sul terzo crimine commesso che, in pratica, ti condanna all’ergastolo una volta che compi il cosiddetto “terzo colpo”, che sia una rapina a mano armata o un banale furto d’auto). “Rinchiudeteli e gettate via la chiave e il nostro problema sarà risolto”. Bene, rinchiuderli, lo abbiamo fatto –ma il nostro problema non si è risolto, altrimenti non saremo qui a parlarne. Dal 2000 abbiamo triplicato gli arresti che avvenivano nel 1980: stiamo arrestando ora una media di 1 milione e 600 mila persone per crimini di droga non violenti ogni anno –con una piena metà di questi arresti per marijuana, e l’80% è per possesso. Sto sparando un sacco di numeri qui e i numeri al di fuori di un contesto non hanno senso. Ma quante sono 1,6 milioni di persone? Questa è la popolazione dello stato del New Mexico! E allora immaginate che quest’anno noi arrestiamo ogni uomo, donna, bambino e neonato dello stato del New Mexico. E il prossimo anno dobbiamo trovare un altro stato, perché continueremo ad arrestare una media di un milione e mezzo di persone all’anno.
Arresti per crimini di droga non violenti

YEAR Total Drug Arrests Marijuana Traffic/Sale Marijuana Possession
2000 1,579,566 84,271 620,541
1999 1,532,200 84,271 620,541
1998 1,559,100 84,191 598,694
1995 1,476,100 85,614 503,350
1990 1,089,500 66,460 260,390
1980 580,900 63,318 338,664

Sorgente: US Drug Enforcement Administration – Tabella anno 2001

Più di un migliaio di persone furono arrestate come risultato del mio lavoro sotto copertura. Non posso dire quanta di questa gente avrebbe potuto avere una vita normale e produttiva, sono certo che il numero è impressionante. Abbiamo un detto alla LEAP, “Puoi uscire da una dipendenza, ma non uscirai mai da una sentenza”. Una condanna segnerà tutti i giorni della tua vita, perché la tua vita è su un computer. Ogni volta che vai a cercare un lavoro essa ti segue, sta sulla tua testa come una nube minacciosa.
Sapete, potrei conviverci benissimo se contribuisse ad abbassare il livello di morte, malattia, crimine e dipendenza; ma non è così. E le politiche sono così devastanti. Pensate a tutte le persone che conoscete che abbiano mai usato una droga illecita –quindi mettete le droghe dietro queste persone: vedrete una vita comunque produttiva e perfettamente felice. Se non ne conoscete –e ne dubito– posso nominarne io un po’ per voi. Ricordate quel tipo che fu nelle notizie per molto tempo pochi anni fa –quello che fumava erba ma non aspirava? Esatto, il Presidente William J. Clinton! Ma non voglio prendermela con i Democratici. Abbiamo un uomo alla Casa Bianca, oggi, che ha usato droghe: George W. Bush. E i suoi Vice Presidenti, Al Gore e Dan Quail, insieme con il conferenziere della Casa, Newt Gingrich, hanno usato droghe. La lista è molto lunga, troppo, per poterli elencare tutti; ma questi ragazzi hanno almeno due cose in comune: tutti usavano droghe illegali da giovani, e le hanno messe via continuando a diventare dei potenti politici; una volta là, al potere, sono stati tutti colti da una potente forma di amnesia. Si sono dimenticati da dove vengono. Si sono convinti del fatto che la polizia debba arrestare tutti i giovani che fanno le stesse cose che loro combinavano da ragazzi –per garantirgli il potere, preservarli– e fare in modo che questi arresti non vadano mai ad intaccare il livello di successo dell’attuale classe politica.

E cosa abbiamo portato a termine con tutto il nostro duro lavoro e investimenti monetari? Il 5 Febbraio 1994 ho ritagliato una fotografia dal quotidiano New York Times. Catturò la mia vista per una ragione e diverse altre: non c’era alcun articolo ad accompagnarla, solo una foto sepolta a pagina 23 del quotidiano. L’evento si svolse nel quartiere Corona, nel Queens a New York, proprio sotto la strada dove 17 anni prima io sequestrai il più grosso carico di eroina marrone –meno di 8kg… Come potete vedere hanno fatto meglio di me. La didascalia dice, “la polizia e le autorità federali hanno sequestrato 4,800 libbre di cocaina (circa 2,2 tonnellate) per un valore stimato in 350milioni di dollari…”

Nancy Siesel/The New York Times
Cocaine Seized in Industrial Machine Imported from Venezuela The police and Federal authorities recovered 4,800 pounds of cocaine, with an estimated street value of up to $350 million, and arrested four men unpacking the drugs at a warehouse in the Corona section of Queens. Police officers and agents from the United States Customs Service and the Drug Enforcement Administration strained to load the drugs into a truck.




Quasi due tonnellate e mezza di cocaina e, secondo le politiche del New York Times per queste cose all’epoca, neanche un articolo –solo il trafiletto a pag.23 per una settimana. “Come può essere?” vi starete chiedendo. Come può essere che siamo degenerati al punto da interessarci poco o nulla di un sequestro di due tonnellate e passa di cocaina? Vi dirò come. Il perché viene dal fatto che nel 1994 la polizia stava facendo un gran lavoro, per noi della Narcotici, sequestrando regolarmente tonnellate di ciò che non era solo cocaina, ma eroina. Ne stavamo sequestrando talmente tanta, e così spesso, che sembrava che il New York Times non fosse in grado di starci dietro con gli articoli. Quindi, sommariamente, infilavano i trafiletti come sequestri pluri-tonnellate. Come fecero nelle righe del 15 Luglio 1994, di Joseph B. Treaster, “Arrestati tre trafficanti di cocaina, trovata in un Cargo di Newark”, a pagina B3 del New York Times. Mr. Treaster scrisse del sequestro di “tre tonnellate di cocaina a Houston… tre (in più) a San Francisco… Altre cinque a El Paso” –tutte in un periodo di tre mesi. Ed ecco che siete entrati nel disegno –questo è molto molto lontano dai quasi 8kg. Siamo stati inondati di droghe di alto livello.

E come ha aiutato i nostri figli, questa guerra? Ha ridotto la disponibilità e l’uso delle droghe nelle scuole? Quando presento pubblicamente i miei argomenti, chiedo sempre quanta gente conosce chi sia John Walters. Quasi sempre, nessuno lo sa. Dico loro che John Walters è lo “Zar” della droga negli USA –il “Top Cop”– l’unico in carica a coordinare la guerra alle droghe negli Stati Uniti. Ma dico loro anche, che non c’è ragione che debbano sapere chi sia, da quando ogni anno o giù di lì gettiamo gia il vecchio zar e ne facciamo uno nuovo. Questo perchè il precedente non è stato in alcun modo in grado di diminuire il problema droga di questo paese. Comunque, suggerisco al mio pubblico, di non accanirsi troppo su questi zar; gli abbiamo dato un compito impossibile –non possiamo fermare la nostra via d’uscita al problema droga. Così, l’unica cosa che cambia davvero tra il vecchio e il nuovo zar, è che quello nuovo tende a mentire un sacco meglio del precedente. E John Walters ne è la prova. Vorrebbe farvi credere che stiamo vincendo questa guerra. Ha indicato al “Monitoring the Future 2002”7, il più grande studio del governo su usi, attitudini e valori delle scuole superiori americane, studenti universitari, giovani adulti e detto “…questo sondaggio conferma che i nostri sforzi per la prevenzione alle droghe stanno funzionando…”8. Cosa diceva realmente il rapporto? Lo studio asseriva che dopo un periodo di dieci anni, tra il 1991 e il 2002, l’uso di marijuana tra gli studenti in tutte le scuole degli Stati Uniti, di tutti i livelli, è aumentato. E di quanto è aumentato? 30% per l’ultimo anno delle superiori; 65% per gli studenti del secondo anno (il sophomore year); e per l’ultimo anno di scuole medie, un incremento del 88%!9 Come può John Walters dire che questo studio dimostra una vittoria? Potrebbero mai mentirci i “guerrieri delle droghe”?

NOTE:
6 3 Arresti in traffico di cocaina trovata in un cargo a Newark
3 Arrested in Smuggling Cocaine Found in Newark Cargo
di JOSEPH B. TREASTER, New York Times, 15 Luglio, 1994, B3
Martedì sera, Francisco Delgado parcheggiò l’auto, una Lincoln Town, tra la 29a Strada e la Broadway, a Manhattan, e iniziò a camminare.
Ma prima di passare l’isolato gli agenti del servizio di sicurezza lo bloccano.
Gli agenti stavano seguendo il signor Delgado, 48, da un magazzino della sezione Bedford Stuyvesant di Brooklyn, dove hanno affermato di aver visto lui e un altro uomo, Alberto Heraldo, 30, caricare più di 200 libbre di cocaina nel cofano della Lincoln in tre scatole di cartone.
La cocaina, dicono gli ufficiali federali, era la prima ad essere spostata in strada da una spedizione di un carico di oltre tre tonnellate. Il Servizio Cittadino ha detto, ieri, che è stato scoperto in un cargo al Porto di Newark i primi di Maggio. Gli agenti affermano che hanno sorvegliato la cocaina giorno e notte fino all’arresto dei signori Delgado, Heraldo e un altro uomo.
E’ stato il più grande sequestro di cocaina del New Jersey dicono gli ufficiali e il quarto grosso carico sequestrato dai federali negli ultimi due mesi. Gli agenti federali hanno recuperato cinque tonnellate di cocaina a Houston a Maggio, tre tonnellate a San Francisco a Giugno e cinque tonnellate a El Paso la scorsa settimana.
Gli agenti federali del New Jersey affermano che si tratta chiaramente di un eccezionale ammontare di cocaina e che l’importazione, secondo la DEA, è comunque calata del 25% tra il 1992 e il 1993, quando il totale sequestrato fu di 128,374 libbre (62 tonnellate circa).
Ma Thomas A. Constantine, capo della DEA a Washington, ha affermato di non credere che l’ultimo sequestro dimostri un cambio di modus operandi nel traffico da parte dei Colombiani.
“Che noi sappiamo, non c’è nulla che ci indichi una decisione improvvisa nello spostare un carico maggiore di cocaina in un periodo di tempo breve” ha detto.
“Piuttosto”, afferma, “il ritrovamento di un carico così ingente di cocaina in un breve periodo di tempo è più una coincidenza o”, come suggerisce, “una convergenza di informazioni e investigazioni”.
Dati ufficiali ricordano che il più grosso carico di cocaina sequestrata in New Jersey è di 6116 libbre (tre tonnellate circa) trovato quasi 3 anni fa nascosto in recipienti di alluminio stipati nel carico di una nave. La cocaina dell’ultimo caso, 6600 libbre, era stata nascosta, invece, in una spedizione di materiale per tetti e soffitti.

7 Monitorare Il Futuro è uno studio in progressione su qualità, attitudini e valori degli studenti americani delle superiori, studenti universitari e giovani adulti. Ogni anno, un totale di circa 50,000 studenti della Terza Media, del Sophomore Year (seconda superiore) e del Senior Year (anno maturità) viene preso in esame (i maturandi dal 1975, gli altri dal 1991). In aggiunta a ciò, questionari annuali seguenti al sondaggio vengono spediti ad un numero limitato di studenti per ogni classe per un numero di anni dopo la partecipazione iniziale. Il sondaggio annuale dell’anno 2002 è stato seguito dall’Istituto Nazionale di Abuso di Droga e ha tracciato l’uso e il consumo di droghe tra 44,000 studenti di 394 scuole.
http://www.monitoringthefuture.org/data/02data.html
Source: Monitoring the Future, a survey of eighth-, 10th- and 12th-graders done for the United States Department of Health and Human Services.

8 Source: “Drug use on decline for U.S. teens,” Associated Press, Washington, December 16, 2002. http://www.jointogether.org/sa/news/summaries/reader/0%2C1854%2C555848%2C00.html

9 Source: National Survey Results on Drug Use from the Monitoring the Future Study, 1975-1994, 1996, 1997, 2000, and 2001. http://monitoringthefuture.org/pubs.html#monographs

martedì 6 giugno 2006

CALCIO D'INIZIO

I Mondiali di calcio ormai sono in casa di tutti, e il fischio d'inizio ha raggiunto le orecchie anche di chi non voleva sentirlo.

Ma questo è troppo appezzi.

666

Aspettavano questo giorno da anni, mi sa.
Ma anche se no, la veglia di preghiera sarà inutile: troppo tardi, il giorno è arrivato.

Chi abita all'inferno sta già festeggiando, e chi abita in altri luoghi vorrebbe vivere all'inferno, almeno solo per oggi.

Per tutti quelli che amano le teorie di complotto e sulla fine del mondo, nonché del Mille-E-Non-Più-Mille in stile Nostradamus, questo è molto interessante. Ed esilarante, pure.

DOGDAY SOUNDTRACK (again and more)

AMORPHIS - Eclipse
Disco che inganna. Dopo due settimane di tentativi d'ascolto dall'inizio alla fine, ho deciso di abbandonare l'idea di portarlo con me nel mio iPod. Troppo palloso a partire dalla quarta canzone. Le migliori sono assolutamente "Brother Moon" e "Under A Soil And Black Stone". Le altre non mi dispiacciono ma i tempi di Tuonela e Am Universum sono lontani.

EPHEL DUATH - Pain Necessary To Know
Metal, strappi HC, spunti dal Jazz e chitarre un po' noise. Batterista-semidio. Il disco è molto difficile da apprezzare , l'ho trovato un po' ostico nei primi ascolti. Ora invece, il mio iPod lo riproduce almeno una volta al giorno. Come avere tante idee in testa e saperle far fruttare, senza necessariamente avere una tecnica musicale strepitosa derivata da anni di studio. Una delle migliori band di "trovatori musicali" moderni. Italiani.

FELA ANIKOULAPO KUTI & THE AFRICA70
"The underground spiritual game"; così veniva ricordato ogni evento musicale di Fela: le esibizioni sul palco di questo musicista nero con gli oltre 30 partecipanti sul palco erano fenomenali. Nigeriano, morto una decina d'anni fa, fu personaggio scomodo che sin dalla metà degli anni '70, iniziò la sua campagna divulgatrice contro il regime dittatoriale del suo Paese, fomentando rivolte e proteste verso chi il potere se l'era preso con la forza. Voleva il potere al popolo, ma il popolo avrebbe voluto lui al potere. Il potere invece, lo voleva morto. E difatti morì, ma di AIDS. Incursioni musicali nel jazz, nel gospel e nel reggae, con coriste africane (che cantano in africano) e Kuti che canta in inglese con forte accento francese. Famoso per i suoi festini a base di droga e sesso, è stato musicalmente influente in un sacco di generi, tra cui anche il rock. Ha scritto 77 dischi e altre 130eppassa canzoni in collaborazione con artisti di calibro internazionale.

BRUTAL TRUTH - Need To Control
Da quando ho saputo che i Brutal Truth stanno tornando insieme per un tour celebrativo in onore degli EYEHATEGOD, ascolto di continuo divero loro dischi, ma questo soprattutto è il mio preferito. Da qui parte la rivoluzione del grind core moderno, quello della seconda metà dei '90 anticipati di un anno. Era il 1994 quando Dan Lilker mescolò ingredienti derivanti dal punk dei Discharge con ambient/elettronica in un collage in cui compariva anche del death metal. Illuminante e fulminante. Fu anche l'anno in cui li conobbi grazie ad un amico che ascoltava solo questo genere di musica. Ovviamente i testi delle canzoni sono uno sballo, con riferimenti alla cattiva politica, inquinamento sfrenato e stupidità umana dilagante. C'è anche una supercover dei Dead Kennedys, Media Blitz: impareggiabilmente furiosa!

SNOWBLIND #2

E questo è un altro libro, sempre a proposito della simpatica polvere bianca, che ho trovato nella libreria di cui all'articolo precedente.

Psicologia e antropologia, quindi non mi aspetto nulla di semplice, ma da quanto ho avuto modo di capire dai pochi paragrafi letti come accenno, sarà molto interessante. Inoltre è messo giù come un romanzo, dunque pare molto scorrevole.

SNOWBLIND

Questo è un libro che ho trovato ieri in libreria a Roma, appena fuori dalla Stazione Termini.

Per ora ho letto solo i primi due capitoli; una sola cosa è certa: sarà appassionante e agghiacciante.

Caldamente consigliato a tutti quelli che dei complotti fanno una ragione di vita.