lunedì 28 maggio 2007

VECCHIO ROCK PROGRESSIVO MODERNO

Io lo so che chi so io mi scriverà dicendomi "oh finalmente parli di lui!"...

Stamattina è stata dura scegliere. Sarà stato il sonno che manca da un paio di giorni; sarà stato lo scazzo di dover affrontare un'altra settimana dimmerda qua in ufficio; sarà che non ho più voglia d'impazzire dietro ad un sacco di stronzate... sta di fatto che poi sono finito su un gioiello che era sparito nei meandri degli scaffali zeppi di ciddì


JOHAR / PAUL CHAIN - Split CD
Questo disco è impressionante. Per struttura delle composizioni, per appezzaggine (voce del verbo "essere a pezzi", su wikipedia non c'è ancora, poi gli scrivo), per lunghezza di un paio di brani (oltre 20 minuti) e perdipiù bellissimi, per i giri contorti di basso condito al wah-wah, per le assurde melodie che vengon fuori dagli altoparlanti ma così pregne di maligno e di cupo senso d'oppressione degno del miglior progressive rock d'atmosfera che si ricordi. Fanculo il metal, stavolta. Questo è più nero.

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