lunedì 21 maggio 2007

LONG WAY ROUND (very long... )

Di libri che vanno letti ce ne sono molti. Questo è uno di quelli, al di là del fatto che le moto piacciano, che i viaggi interessino luoghi esotici, selvaggi, d'elite o semplicemente lontani dal posto di residenza.

Questo è un diario di viaggio scritto molto bene, e col cuore: due attori famosi, due moto, la stessa passione e... il giro del mondo in 4 mesi e mezzo!
Con circa 40mila km percorsi attraversando Europa dell'Est, Ucraina, Federazione Russa, Kazakhstan, Mongolia, di nuovo Federazione Russa, Alaska, Canada, USA. Da Londra a New York senza sosta (a parte dormire e mangiare), questo è uno dei viaggi in moto più estremi mai compiuti nella storia del motociclismo, senza esagerazione (lo affermano stimati viaggiatori su due ruote quando hanno saputo dell'impresa di McGregor e Boorman), soprattutto considerando i Paesi attraversati, alcuni dei quali usciti troppo di recente dal mondo alienato del regime comunista, in cui un viaggiatore in moto inglese è davvero fantascienza, un alieno sceso in Terra.

Un viaggio per certi versi allucinante, tra guasti ai telai delle moto in pieno deserto mongolo, o in mezzo al fango di un fiume russo straripato in una zona dove non esistono villaggi (e esseri umani) per centinaia di km. Ma anche un viaggio istruttivo non solo per chi l'ha fatto.

La storia è dei posti più estremi della Terra, e i popoli che li abitano: la Siberia, terra desolata fatta di taiga, tundra e gulag ancora intatti, nessuna strada tracciata, un luogo in cui la temperatura passa dai -40/-60° tra Ottobre e Aprile per salire ai 35-45 umidissimi gradi durante gli altri mesi e dove le zanzare non danno pace nemmeno di giorno e con guanti e tute da moto indosso; il Kazakhstan, un posto dove non esistono strade asfaltate e dove tutti sono ospitali, gentili, premurosi, anche quando soffrono povertà e fame; i fantastici e maestosi paesaggi del centro della Mongolia, un posto dove oltre l'80% della popolazione vive ancora una vita selvaggia fondata sul cavallo e sul pascolo di ovini, dormendo nelle ger, tende simil-teepee dei pellerossa ma più grandi e molto ben equipaggiate, alcune anche con TV satellitare; la Federazione Russa, lato siberiano dell'estremo oriente, dove l'unica modo per attraversare un territorio immenso e selvaggio come pochi altri al mondo è percorrere una pista sterrata, sassosa, che guada fiumi e torrenti impetuosi e profondi, lunga circa 1600km e chiamata Strada Delle Ossa. Si tratta di un'impervia via, difficilmente praticabile solo nei 2 mesi utili all'anno (Maggio e Giugno) e solo da mezzi ben equipaggiati o da camion giganteschi (e russi, i migliori al mondo a costruire mezzi di trasporto estremi) come il Kamaz o l'Ural. Porta a Magadan, sul Pacifico e per costruirla sono morte circa 300mila persone, secondo la storia, la maggior parte delle quali erano prigionieri criminali o semplicemente dei detrattori del regime comunista, quindi prigionieri politici; è chiamata Strada delle Ossa per il semplice fatto che quando uno moriva veniva sepolto nella strada stessa;



Soprattutto, è una storia di amicizia, valore e calore umano (leggendari e commoventi gli incontri con i cavalieri-pastori delle pianure mongole e con i bambini di Ulan-Bator che vivono nei sotterranei della città), sogni realizzati e passione per le due ruote in terre sconosciute, esperienze di vita irripetibili e, cosa ancora più importante, di come l'uomo appartenga ancora alla terra, nonostante se lo stia dimenticando.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il viaggio estremo è molto differente dalla spedizione, il giro del mondo in moto non è una spedizione di gruppo con un luogo riparato in cui dormire e tanta compagnia, non è un set televisivo ben attrezzato, non ci sono supporti, aiuti. C'è un uomo e una moto, e questo è stato fatto da altri, dunque sarebbe onesto non definire il vostro un viaggio estremo, tuttalppiù pare una farsa hollywoodiana. Trovo più avventurosa l'isola dei famosi. Fate una ricerca su internet, magari vi verrà voglia di scusarvi con chi ha fatto davvero un giro del mondo estremo su due ruote...
fabioxxmn@libero.it