giovedì 17 maggio 2007

SE ME LO LEGANO A UNA GAMBA, ME LA TAGLIO

Tempo fa mi ero avvicinato a Nick Cave complici quelle melodie un po' storte e un po' stonate, la sua voce cavernosa, calda e avvolgente e molto particolare, a volte ipnotica. Ho sempre apprezzato artisti come lui, in grado di plasmare la propria voce e metodo di canto in base alle esigenze artistiche richieste dal tema della canzone o del disco. Soprattutto lui, è un cantante il quale riesce non solo a trasformare se stesso, ma addirittura rende tutto ciò che lo circonda, adeguato al suo stile, come se automaticamente uno switch immaginario commutasse il nero dei suoi pensieri in musica e ambiente... non è da tutti.

Eppure c'è qualche cosa all'interno di ogni suo disco che mi fa davvero passare la voglia di finire il pezzo e quindi eccolo lì il tasto
: così vado avanti e passo al successivo, che mi spacca i maroni dopo poco.

Ho letto recentemente, sul numero di Maggio di Classix, che Nick Cave ha fondato la band Grindman; praticamente la rabbia inesplosa dei Bad Seeds trova sfogo in questo progetto. Effettivamente sono meglio dei Bad Seeds, sì, anche se non sono propriamente rabbiosi come credevo. Dirompenti lo sono, ma con metodo e senza cedere passo alla rabbia sfrenata. C'è del noise interessante, i suoni sono scarnificati quasi fosse nuovo hardcore, la voce meno profonda e controllata e più urlante e aggressiva, chitarre e sezione ritmica ruvide e azzeccate alla "situation melody" (si può dire) e temi oscuri ma baldanzosamente ironici e ilari.

Questo un pezzo d'esempio, No Pussy Blues. (Ma dopo poco anche qui, Nick Cave non riesco a reggerlo... eppure pare un tipo simpatico... )

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