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mercoledì 9 dicembre 2009

DOPPIA PENETRAZIONE

Sono stato a Barcellona, negli ultimi 6 giorni. Per la ventunesima volta nella mia vita sono stato in una delle città più belle del mondo e dove con tutta probabilità sceglierei di andare a vivere, alla pari con Madrid.
E, ovviamente, come tutti gli altri tossici (you know who you are), sono andato a cercare un buon spacciatore di vinili, in una di quelle vie che a Milano (e nelle città italiane tutte) manca, e che invece c'è in ogni altra merdosissima città europea. Insomma a noi manca uno schifosissimo punto di ritrovo e di sperpero di denaro con un buon fine.
Il negozio (messaggio promozionale) è Revolver Discos (segnatevelo sul cazzo, se avete abbastanza spazio) e i dischi, rivelatisi uscite discografiche e acquisti dell'anno:

OM - God Is Good
Etichetta: Drag City
Anno: 2009
Componenti: Al Cisneros (voce, basso); Emil Amos (batteria)
Se ti piace: Sleep, Orthodox, Sunn o))), Pink Floyd


Tra linee di basso profonde e cupe come l'abisso della trascendenza spirituale, e colpi di batteria ovattati e lontani come la terra coperta dalle nuvole che ci lasciamo alle spalle nel nostro viaggio, i due Om ci fanno rivivere gli incubi dei viaggiatori per la via di Damasco... ma che cazzo scrivo!? Questo è un disco della madonna e basta! Due musicisti, di cui uno è il "cantante": una specie di santone che si fuma di tutto e poi se la racconta, se la canta e se la viaggia in solitaria. Immaginatevi Set The Control For The Heart Of The Sun dei Pink Floyd mescolato con abientazioni à la Sunn o))) e tematiche degli Sleep (ovvio). La qualità audio fa rizzare i peli dietro il collo, e la testa gira forte sul crescendo intenso di Thebe pezzo maestro dell'intero album. Il flauto in Meditation Is The Practice Of Death ricorda da molto vicino quello in apertura del disco Forest Of Equilibrium dei Cathedral, tanto per farsi capire. Ovviamente il vinile è talmente bello che è quasi un dispiacere doverlo spacchettare... Se non lo comprate siete cattolici.

ORTHODOX - Sentencia
Etichetta: Alone
Anno: 2009
Componenti: Marco Serrato Gallardo; Ricardo Jimenez Gómezù; Borja Diaz Vera
Se ti piace: Sunn o))), Sleep, John Zorn, Om
Eccolo, l'acquisto e disco dell'anno satanae 2009. Un cazzo di monumento al doom ortodosso e alla ricerca della cupezza e profondità sonora.
Scordatevi delle chitarre elettriche. Dimenticatevi degli effetti psichedelici. Eliminate dalle vostre menti la concezione che, per fare doom, bisogna usare strumenti metal ed elettrificati. Qui ci sono strumenti "mai sentiti prima", nel senso che il metal a volte fa male (e parecchio) anche se suonato con strumenti che potrebbero andar bene, chessò, per il jazz strumentale e free come quello di John Zorn o Coltrane; per intenderci, quello che spiazza. Solo che la sensazione principale, iniziale, è di un attanagliamento alle viscere quasi doloroso.
L'apripista Marcha De La Santa Sangre (i titoli in spagnolo m'arrazzano sempre parecchio, hanno quell'arcana religiosità che s'insinua dentro) sembra un pezzo di Morricone, di quelli in cui nel bel mezzo del deserto infuocato e tra gli effetti della fata Morgana, dopo un milione di km attraversati a piedi e con la gola in fiamme, intravedi la salvezza in un convento di missionari bianco come la neve. Invece è l'inizio della fine perché Ascensiòn, subito dopo, è la summa di un viaggio onirico e spaventoso. Gli incubi colpiscono in modo trasversale, subdolo, come le melodie: batteria, pianoforte, tromba, e molto altri, compiono divagazioni ora melodiche, ora destrutturate, ora jazzistiche. La voce, tremante e monocorde, è tetra, chiara, netta, tagliente come un rasoio.
Tutto è totalmente NERO.

lunedì 25 maggio 2009

WITCHCRAFT + Graveyard @ ZOE CLUB Milano - ANNULLATO!

Questo perché il Sindaco, al solito, non capisce un cazzo ed è sempre e comunque colpa del Bràz.

E, al solito, 'fanculo al Vaticano.

Settimana rovinata! (cit.)

giovedì 26 marzo 2009

IDOLO

UFOMAMMUT - Idolum
Etichetta / Anno: Supernatural Cat / 2008
Genere: Psych / Doom / Heavy Rock
Luogo: Italia

Website : : MySpace



Scenditi il disco


Dal profondo nord tutto nebbia e freddo (e quindi, Mètal) giunge con qualche mese di ritardo (per voi pezzenti perché io cell'ho già in vinile da tempo) il gioiello che corona gli Ufomammut come re indiscussi della celebrazione della morte neurologica delle vostre sinapsi. In poche parole, un disco che sconquassa il cervello, ve lo shekera e ve lo rigira come un calzettone, sporco e che odora di muffa di piedi. Perché qua non si accarezza la pancia ai pipistrelli della provincia nord di Milano, ma si ascolta musica sempre e comunque più figa di quella che potrebbe passarvi la vostra (pezzente) radio di fiducia. E anche se lo facesse, sarebbe per sbaglio o per scherzo.
Mai scherzare col metal.

mercoledì 21 maggio 2008

UN LUNGO VIAGGIO

I Godspeed You Black Emperor! incontrano gli Explosions In The Sky, se ne rollano uno bello grosso e viene fuori The Seven Mile Journey, che però sta in Danimarca. Melodie costruite ad arte si appoggiano su un bel sound pieno e vigoroso, europeo, malleabile, che evita quel sapore di LSD tipico delle formazioni d'oltreoceano (soprattutto della prima citata), con divagazioni che portano a rischio follia, tipo quelle di Umma Gumma dei Pink Floyd tanto per intenderci. Questo invece è un bel divano comodo e morbido, dove sprofondare in pensieri e viaggi. Ultimamente ho bisogno d'evasione, di fuga e di spalle voltate al mondo che sta fuori.

lunedì 7 aprile 2008

MESTO, RIGIDO E CERIMONIALE

Nella trincea psichedelica ho innalzato la bandiera di Southern Lord. Produco fosse ancora più profonde, mi tengo pronto alla sepoltura di qualcosa di cerebrale, sicuramente qualcosa di cui non sentirò la mancanza, in ogni caso.
Orthodox questo weekend mi ha fatto uno strano effetto. Come trovarmi su un pianeta alieno ma familiare, dall'aspetto vagamente sinistro eppure piacevole e rilassante, calmante.
Gli Earth si affacciano parecchie volte alla finestra di questo lavoro, davvero molto bello, creato da tre ragazzi spagnoli di Sevilla, i quali richiamano a gran voce anche Sleep e Sunn o))), perlomeno nelle atmosfere.

Ma ho già scritto troppo... mi butto nuovamente in trincea, me ne rollo uno bello grosso&grasso e ci vediamo non so quando. Forse.

venerdì 14 dicembre 2007

JESU ALLA FINE

Quindi l'ultimo concerto del 2007: Jesu al Garage di S.San Giovanni, mercoledì 12/12.















Il Garage è uno di quei locali col soffitto basso, un posto lungo e stretto; il bancone fra le palle dà fastidio fino a un certo punto ma nessun tipo di livello a far da palco al gruppo. Alla domanda sulle qualità acustiche della sala preferisco non pensare ma, dal primo momento in cui iniziano -e si sparano quattro pezzi di fila dall'ultimo LP, Conqueror- vedo la luce. Sento un gran bene; ma a dirla tutta non vedo esattamente un cazzo. Anche se sono alto mi si piazza davanti -sempre- un altro più alto. Quindi, se devo continuare a guardare la nuca della gente, meglio che mi cerchi un posto e mi sistemi, così almeno quando passa una squinzia nientemale non le guardo solo la nuca... Una vera ficata! La musica ora passa e si sente da tutto il corpo e dato che si prosegue senza soste o quasi, le premesse per la seconda parte (cioè quella da seduto) sono ottime. JK è un tipo di poche parole, ma ha ottime idee e tanta fantasia. Il posto non consente molto e la serata non ha sicuramente raggiunto i livelli di sottanza dei Sunn o))) e dei Neurosis (hanno molte cose in comune dal vivo e non solo) ma quando sono arrivato a casa mi sentivo lo stesso sotto un treno.