giovedì 2 agosto 2007

A PRANZO. FUORI.

Dopo settimane, mesi, decido che è il momento di concedermi una pausa pranzo come cristo comanda. Di solito faccio altro, invece che andare ad ingrassare le maniglie dell'ammore e la tasca del ristoratore. Ma stavolta no. NO! Ci voglio andare, voglio sforare e far parte di quel mucchio selvaggio di milioni di persone che tra le 12 e le 14 consumano lauti e incauti pasti in ogni dove. Dalla triste e produttiva mensa aziendale alla tipica trattoria fai-da-te con la cameriera quasi gnocca e magari porca che ti strofina la passera sul gomito mentre ti serve le mezze maniche al ragù. Somigliano più ai cazzi che vuole pigliare lei.

Mangio, bevo, mi trastullo con le chiacchiere tra colleghi. Caffè e arriva il momento di pagare.

"Devi pagare? Ah sì, è un ticket. Ma dobbiamo andare in vacanza, dai siamo in amicizia, andiamo dammi un ticket più un euro... no scusa, 1e20, no dai fai 2..."

"Eh cristo! Cazzo sì che sei n'amico, in 10 secondi m'hai raddoppiato il prezzo dell'extra! Di solito tua madre lascia il resto..."

La prossima volta colcazzo

Intanto Surrounded By Thieves mi rimbomba nelle pareti craniche, avranno ragione loro?

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