Dogday Today Soundtrack (CARCASS)
Che non è il titolo di un disco, ma l'espressione massima a cui posso arrivare oggi senza essere offensivo nei confronti di tutti quanti (e lui solo sa quanto vorrei e potrei esserlo). Però l’intento era parlare della colonna sonora di oggi, ispirata e dedicata ad uno dei miti del mio passato: CARCASS.
La band non esiste più da anni ormai (circa dieci) e i musicisti fondatori si sono ritrovati in altre formazioni, sempre e comunque inerenti al panorama rock/heavy: Jeff Walker (basso+voce), Carlo Regadas (chitarre) e Ken Owen (batteria) → Black Star / Bill Steer (chitarra in Napalm Death come sostituto di Justin Broadrick, co-fondatore dei ND con Nicholas Bullen e Miles Ratledge e ormai avanti millenni con il progetto Godflesh) → Firebird / Mike Amott (chitarre) → Spiritual Beggars, Arch Enemy e Candlemass (e ‘staminchia… ).
Il disco in questione è: “Symphonies Of Sickness” (artwork originale qui); questo non è né l'esordio della band, né l’LP che ha venduto di più -non che si stia parlando di una band dal successo planetario ma è certamente una di quelle più conosciute e che ha venduto meno. Questo è IL disco di riferimento per quello che concerne il discorso completo sulla band, il loro "pensiero", la loro "musicalità" e ironia (sì, sono una delle band più ironiche nonostante i contenuti lirici decisamente stomachevoli). Di riferimento perché da qui in poi si iniziò a parlare dei Carcass come fenomeno musicale estremo post-Napalm Death (nella seconda metà degli '80 non c'era nulla di più frastornante, veloce e incazzato).
Il disco d’esordio, Reek Of Putrefaction (artwork originale qui) è troppo grezzo e immaturo per essere considerato alla stessa stregua del successivo di cui mi occupo in queste righe. Per molti i migliori album della band britannica sono altri, “Necroticism – Descanting The Insalubrious” o “Heartwork”, che sono eccellenti lavori di heavy metal ben suonato, prodotti alla grande, con testi curati e intelligenti e tutto quanto ma “the real thing”, il disco importante e d’impatto culturale nel mondo dell’heavy metal, è “Symphonies Of Sickness”. Non ci sono cazzi.
Tali LP hanno conosciuto la propria fama grazie, ma non solo, alle copertine. Gli artwork dei Carcass sono sempre stati identificati con gli aggettivi "sconvolgente", "insano", "malato", "stomachevole", "ripugnante" e via dicendo. Per non parlare dei testi contenuti nei booklet macchiati di sangue (scherzo... in effetti i testi non c'erano con le prime release, furono inseriti nelle ristampe dopo averle pulite dalle macchie di sangue, si capisce). Insomma, non è che fossero esattamente parole piacevoli, o ribelli, o rockandroll, o metal, o quello-che-vi-pare; nessuno ha mai affrontato argomenti di medicina legale o più semplicemente di morte, putrefazione, parassiti, malattie infettive, tumori, torture corporali con scopi "scientifici", incontri ravvicinati con gli organi interni e altre prelibatezze. Credo anche che dopo il loro scioglimento avvenuto subito dopo l'uscita del disco, dal titolo premonitore "Swansong", a cavallo degli anni '96-'97, nessuno abbia mai più affrontato con la loro stessa vena creativa argomenti del genere.
Titoli come “Empathological Necroticism”, “Excoriating Abdominal Emanation”, “Swarming Vulgar Mass Of Infected Virulency”, “Cadaveric Incubator Of Endo-Parasites” hanno qualcosa di geniale e istruttivo; io non sarei mai stato capace di formulare una frase tanto schifosa quanto esilarante; è possibile immaginare uno “Sciame Di Volgare Massa Di Virulenza Infettiva” senza scoppiare a ridere? O “Emanazioni Addominali Escorianti”? Cioè fate un po’ voi…
Vena creativa e ironia sono dunque le chiavi d’interpretazione della musica dei Carcass. Filosoficamente vegetariani perché un hamburger non si nega mai e appassionati di medicina legale nel senso che lo schifo attira (nessuno di loro ha studiato medicina, beninteso; sono dei chitarristi incazzati, mica futuri medici legali –e col senno di poi avrei avuto paura anche da morto a farmi esaminare da uno di loro), capirono che l’unione del ribrezzo, scatenato nei vegani dalla carne macellata e mangiata (i vegani sono i fondamentalisti dei vegetariani), interventi di medicina legale su corpi devastati, e testi assolutamente nonsense e capillarmente espliciti in tutto ciò che fa raccapriccio, era l’assoluta novità in campo metal estremo. Fino a quel momento nessuno si era spinto così avanti.
Musicalmente il discorso è lo stesso: velocità, voce odiosa che sembra uscire da polmoni pieni d’acido e corde vocali arrugginite, ritmiche quasi incomprensibili, suoni come se ci si trovasse sotto il cavalcavia di un’autostrada a 8 corsie… insomma la ricetta andò alla grande per anni e molti li imitarono; i Carcass invero, fecero da traino per un sacco di band meritevoli solo di essere cancellate dalla memoria (semmai qualcuno se le ricordasse; per quanto riguarda me, m’importa solo dei Carcass in questa sezione).
Sinceramente, è una delle band di cui sento molto la mancanza; nel 1991 a Roma, suonarono insieme con i Napalm Death e con gli emergenti, allora, doom-masters Cathedral. Il concerto si chiamava "Gods Of Grind". Io c'ero, ero un adolescente cretino e sbarbato (ora ho la barba) e l'esperienza fu traumatica, sconvolgente, alienante e per questo, estremamente divertente. Oggi, a 15 anni di distanza, mi posso vantare di aver visto in concerto le tre band più estreme al mondo, insieme, in un’unica pazzesca serata.