martedì 6 novembre 2007

ASPETTANDO GIVEN TO THE RISING

Ieri sera come al solito mi volevo sfondare un po' il cranio con musica nè troppo blasonata nè troppo semplice. All'inizio volevo fare l'ignorante (inteso come il cafone metallaro che sono) e invece poi l'ha vinta la ragione e sono spuntati fuori i soliti nomi quando uno (io) non sa cosa ascoltare di preciso. Quando non si ha (io) un'idea netta di che cosa infilare nel lettore cd o poggiare sul piatto del giradischi. E ultimamente è una cosa che provo tutti i cristi di giorni...

E quindi ho tagliato la testa al toro. Ho messo su un DVD, tiè.

E che divvuddì!
Neurosis, A Sun That Never Sets.
Comprato ormai circa tre anni fa, è uno dei pià bei dvd musicali che mi sono portato in casa. Non solo "semplici" video fatti per la musica. Veri e propri montaggi video o "corti" esclusivi PER QUELLA musica. Complementari al cd. Da quando ce l'ho, non riesco ad ascoltare il disco senza anche VEDERLO. Io devo GUARDARE la musica dei Neurosis.
Innanzitutto incomincia con una traccia, Erode, il cui video è una serie di frattali, sovrapposizioni, colori vivaci e vividi, quasi vivi, una forma che ricorda una farfalla in espansione, un movimento d'ali colorate e brillanti in netto contrasto con le dissonanze elettriche della "canzone".
Poi ci sono video magnifici e assolutamente geniali, come "From Where Its Roots Run". Un albero stagliato contro il cielo giallo del deserto (americano?). Un uomo, sempre di spalle, che risale un'aspra altura. Una corda che viene legata al ramo. I piedi dell'uomo che partono verso l'alto. La testa rasenta il terreno. Un'impiccagione a testa in giù. Pezzo superbo, tribale, l'allucinazione da peyote è dietro l'angolo.


Poi a chiudere, in gran finale, c'è "Stones From The Sky", il mio preferito dell'intero album, sia disco che video. I colori passano dal rosso di tutte le altre tracce, al blu e viola intensi, che sconfinano nel nero di un corvo imperiale protagonista della storia. Un volo elettrico e fantastico, un uomo che non ha più gli occhi; li ha dati al corvo per VEDERE. Qui sotto ve lo potete guardare.


E poi c'è Tribes Of Neurot, il progetto parallelo dei Neurosis con il quale resuscitano esperimenti audiovisivi degli anni '70 modernizzandoli e rendendoli più psichedelici e alienanti di qualunque video che i "peggiori" Pink Floyd avessero mai avuto l'ardire di immaginare. Una serie di registrazioni fatte con un semplice 4 tracce, attraverso le quali, dopo una fase di discesa di qualità audio davvero opprimente, vengono esaltate le frequenze portanti delle canzoni, i bassi e le distorsioni sono annullati, le chitarre non esistono più. Presenziano solo suoni e sibili e fischi e mutamenti di pressione acustica che sul video vengono raffigurate dal segnale d'uscita di un oscilloscopio che analizza il segnale audio in ingresso. Semplicemente geniali, ma pazzi da legare.

Una cosa del genere legata a qualche decigrammo di hashish e la serata si conclude la mattina successiva con un mal di testa fenomenale, uno stordimento che non lascia spazi per fare nient'altro se non rompersi una mano apposta per non pensarci.

Auguri.

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