MEZCAL, TEQUILA, SAL Y LIME
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Paradossalmente, "A Colores" esce nell'ombra. Nonostante sia il terzo lavoro in studio, l'anonimato prosegue dal 2000, anno del debut "Spine And Sensory". Non si capisce. Spiego: paragonare Tristeza ad un'altra band post-rock psichedelica e passarla in secondo piano sul tema dell'importanza e dell'originalità vien da sè e piuttosto facilmente: Tortoise e la scena post-rock di Chicago per esempio, sono le prime cose che saltano in mente. Allo stesso tempo se ne distaccano in maniera piuttosto geniale, completando i suoni con elettronica tipica di Boards Of Canada e Amon Tobin e derive jazz non troppo elaborate, facili da ritrovare negli emozionanti Cinematic Orchestra.
Inoltre, Tristeza si formano a San Diego; città bella e sorniona, sognante in riva all'oceano e piena di bei negozi, grandi viali soleggiati sul lungomare, palme e lussuose ville con piscine è sede di un'altra favolosa band di rock psichedelico (ma molto più apocalittici e incazzati): Tarantula Hawk. "A Colores" è però registrato, mixato e masterizzato in Tijuana, Mexico, ovviamente con l'ausilio di ettolitri di mezcal e tequila (sale+limone o boom-boom?).
Nota personale: quanto è bello ascoltare questo disco! E mi fa uno strano effetto pensare a San Diego come città natale di band piuttosto tenebrose, psichedeliche, adatte più che altro a città grigie senza sole con la pioggia densa come lacrime di vedova e con gli stradoni asfaltati sempre bagnati e scivolosi, le facce storte, lunghe e assonnate, gli sguardi tetri e poco benintenzionati, tristi e pensierosi sui problemi della vita. Eppure sono di San Diego... che il sud della California si stia preparando ad un lungo periodo di buio nordico? A me sembrano tutti aspetti positivi per cominciare a considerare questa formazione come merita. Vorrei vederli dal vivo, per capirli meglio...
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