ROADBURN FESTIVAL 2010 - DAY ONE
Chi si spara il Roadburn Festival per la prima volta vive un'esperienza simile a quella di un bambino delle elementari che viene portato in gita fuori città: indimenticabile (almeno per me, sono indimenticabili entrambe le esperienze). Io ho appunto visto il Roadburn per la prima volta. Non è detto che sia l'ultima ma non so ancora quando sarà la prossima.
La sera prima, serata MacelloMagnolia con la cricca di SoloMacello, si vedono i Karma To Burn al Magnolia che poi suoneranno anche al Roadburn. Finito il concerto SoloMacello mette un po' di musica e poi si va verso Orio al Serio in uno stato sognante e un po' traballante per la stanchezza.
Parcheggiamo in un punto da cui è possibile raggiungere velocemente i gates e dopo averne acceso e fumato uno bello grosso, ci si addormenta sui sedili alla brutt'addio. Per me è facilissimo addormentarmi, ho una grande capacità di isolamento nel torpore cerebrale. Gli altri due faticano un po'... uno ha sete e non trova l'acqua (infatti ce l'ho io), l'altro invece si sveglia di soprassalto in una specie di flashback dal sonno: aveva gli svarioni e non riusciva a restare addormentato (questa non l'avevo mai sentita ma mi è sembrata credibile).
La mattina, o meglio due ore dopo, ci si sveglia come ci fosse passato sopra un camion di sabbia, facendo anche retromarcia. Siamo LEGGERMENTE assonnati ma sappiamo che il Roadburn è sempre più vicino e che le possibilità saranno infinite; non sappiamo ancora ovviamente nulla di quanto sta per accadere nel resto dell'Europa e del mondo intero quindi siamo tranquilli, sereni e spensierati appunto come dei bambini che vanno in gita: pronti a divertirsi!
Il volo è ovviamente zeppo di giovani intraprendenti che puntano verso l'Olanda. In questo periodo dell'anno forse Eindhoven registra più ingressi di Schipol Amsterdam proprio per via del Roadburn, ma non sono le statistiche aeroportuali ad interessarci. Perlomeno T. è più interessato (ma farei meglio a scrivere disturbato, o distratto, interferito) dalla voce sgradevole e insistente di un idiota seduto davanti a lui che non solo non sta zitto un secondo e parla ad alta voce ma dice e racconta cose senza senso, frivole e sceme. Mi sa che era la prima volta che prendeva l'aereo. L. invece sembra più interessato dalla tipa che gli siede di fianco, una bella biondina... non gli ho mai chiesto spiegazioni perché l'ho dimenticata appena ho chiuso gli occhi per dormire.
Atterraggio: ovvii e sprecati gli applausi dei passeggeri italiani, com'è ovvia la voce dello stronzo scemo che commenta ogni cosa, anche il vento che soffia da nord e s'insinua gelido sotto le magliette forse troppo leggere. Noi non ci facciamo intimorire di certo, siamo dei metallari e anche se io sono un po' sottopeso, il freddo a queste condizioni non mi tange minimamente. Ma ho fame, e un sonno devastante.
Ci rechiamo verso i bus, ne pigliamo uno che va in centro e poi ci dirigiamo verso l'albergo a piedi. Sembra una bella giornata, c'è un bel fresco nordico temperato dal sole caldo ma all'ombra le mie braccia sembrano pelle di gallina, con puntini minuscoli che indicano che il mio fisico non è abituato alle primavere del nord Europa. Intanto comincio a guardarmi attorno con gli occhi da sveglio, e mi accorgo che la città non mi piace per niente. Pulita è pulita, ordinata lo è di certo; ma c'è qualcosa che me la fa sembrare finta, preconfezionata, costruita un po' troppo a tavolino con le sue casette a schiera tutte uguali con giardinetti identici dalle piante di forme somiglianti e dai colori però sgargianti e allegri. Tutto il resto è marrone (tetti spioventi delle case), marroncino o rosso terracotta (i mattoncini dei muri delle case), grigio o bianco (i telai delle finestre, grandissime per attirare tanta luce, e di alcune case in legno), blu intenso (il cielo), verde e un'infinità di colori (i prati e i giardini costellati di fiori e bulbi dalle tonalità accese e intense)... Ma mi fa cacare lo stesso, mi spiace; io sono per città come Barcellona, Milano, Roma, Parigi, Madrid, Amsterdam... Posti che hanno qualche angolo sporco, vissuto, qualche pisciata sui muri, mozziconi di sigaretta in un vaso. Sbadatezze, distrazioni o maleducazioni umane che rendono vive le nostre città.
Dopo queste considerazioni DAVVERO utili - che comunque mi sembra di aver tenuto per me, non ricordo... -, finalmente arriviamo alla stazione dei treni di Eindhoven, da cui a piedi raggiungiamo facilmente il nostro albergo. Si trova in una zona decentrata ma comunque vicinissima al centro, un po' come se io affittassi una stanza sui Navigli di Milano: in centro ci arrivi in 5 minuti a piedi. Solo che lì devi stare attento alle biciclette, come ad Amsterdam, e alle gnocche che bevono birra mentre vanno in bici in minigonna e contromano ("la donna perfetta" - cit.) e ai negri biruotati.
Chiediamo della stanza, soprattutto se è possibile fare un early check in e avere la stanza prima delle 3, visto che il Roadburn inizia alle 4.30 e prima vorremmo riprenderci un attimo, per non pagare lo scotto di arrivare a sera tardi in stato frantumato e non capire un cazzo di quello che succede sul palco. Che poi alla fine accadrà esattamente questo (non capiremo un cazzo), ma noi non lo sappiamo ancora; o almeno, io non lo so ancora...
Ovviamente (ce lo aspettavamo) la stanza a quell'ora non ce la possono dare: le teste di cazzo che la occupano non si sono ancora sciolte dai coglioni. Potremmo scioglierli noi nell'acido e liberare la stanza, disinfettandola anche, ma è troppo laborioso quindi decidiamo di farci un giro per cercare di mangiare qualcosa e poi tornare in stanza. Infatti finalmente alle 2 decidono che è il caso di darcela, visto che i vegliardi occupanti si sono levati di torno.
Dopo una doccia davvero rapida in cui mi lesso un piede 'che non m'aspettavo un'acqua a temperatura ustionante raggiunta in appena un paio di secondi, ci prepariamo e andiamo in stazione per raggiungere Tilburg e prendere posto all'evento musicale (per noi) dell'anno.
A QUESTO PUNTO IL ROADBURN FESTIVAL 2010 HA UFFICIALMENTE INIZIO!
Tilburg è molto carina, meglio di Eindhoven e il fatto che ci sia il Roadburn credo aiuti, ma a me sembra migliore. Dalla stazione 5 minuti a piedi e si raggiunge, nell'ordine:
1. The Grass Company dove si fanno ottimi acquisti che da noi sono illegali
2. Il palazzetto dove si tiene il Roadburn
2. Il palazzetto dove si tiene il Roadburn
3. La Gayna Totale
Infatti il programma che ci viene consegnato è tutto un programma
3 commenti:
eheh bel diario! hai ragione su eindhoven, fa schifo anche a me e in generale giudicandoli dall'esterno delle abitazioni sono degli inglesi sfigati..se non sbaglio eindhoven è stata quasi tutta ricostruita dopo la guerra e in effetti da quel che si vede attorno la stazione è moderna ma fredda
HAHA se gli olandesi non avessero la tolleranza sulle droghe leggere vedrebbero calare il loro turismo del 42% (percentuale di turismo per droghe leggere ammessa e comunicata dallo Stato olandese)
Bel post, caro! Ma basta con questa esaltazione di sostanze inerti! Gli olandesi ci stanno babbando di bestia, spacciandocele come "roba illegale"...
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