lunedì 28 luglio 2008

SOLVENTE VERDE

Chi si ricorda del mitico film con Charlton Heston del 1973? Si chiamava Soylent Green (sì, con la Y invece che la I). Praticamente un film su una società distopica (cioè diametralmente opposta ad una società utopica) nella quale solo i ricchi avevano ogni ben di dio, i poveri solo merda costretti a nutrirsi con delle tavolette verdi fatte di scarti, resti umani, scorie piuttosto schifose e dannose.

Da New Orleans una band che tutto ha tranne che qualcosa di verde, decide di darsi il nome del Solvente Verde e trattare di tutto, soprattutto di schifezze quotidiane che accadono nell'era dell'ansia e della diffidenza sociale, tipo le Menzogne Per Nascondere La Verità o Soluzioni Permanenti Per Problemi Momentanei. Questo nel precedente Confontation del 2004, disco che all'epoca considerai dell'anno ancora più di quello dei Neurosis, The Eye Of Every Storm.

Quest'anno è stato dato alla luce, invece, un gioiello di sludge e grind metal che ha sempre dei fraseggi andanti sul blues e sulla musica del sud, il southern, però con i suoni spessi dei SG e con lo spessore crasto e ignorante di Ben Falgoust, una delle voci più profonde e "metal" del metal. Ovviamente batterista e chitarrista sono formidabili, spaventosi!
Inevitable Collapse In The Presence Of Conviction è il geniale titolo del disco che ha probabilmente la copertina più brutta dell'anno a dispetto del fatto che, forse, ancora una volta è uno dei dischi più fighi dell'anno. Ha molte somiglianze con il precedente, non si scosta di un millimetro dal sound tipico del nuovo sludge del sud degli USA ma l'attitudine e la forza sono i fattori forgianti di questa band, e non la si può più ignorare.





SCENDETEVELI DA QUI

Inevitable Collapse In The Presence Of Conviction

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